Cristian Polizzi: il fumettista che non sapevate di avere a Parma

Due chiacchiere con Daimon, nome d'arte del parmigiano che si nasconde dietro a una maschera da lui creata e che fonde lo stile nipponico con quello dei comics americani

Cristian Polizzi, in arte Daimon, classe 1990, è nato e cresciuto a Parma ma ha origini siciliane. Ha sempre amato disegnare, sin da piccolo, ma solo da alcuni anni ha unito l’utile al dilettevole realizzandosi anche a livello professionale. Ha studiato al liceo artistico Toschi di Parma, indirizzo architettura, per poi proseguire gli studi nello stesso campo presso l’Università degli studi di Parma ma ha deciso di non portare a termine il corso di laurea: la passione per il disegno manuale è più forte del disegno tecnico.

In questa intervista ci racconta come ha iniziato quella che sembra essere una promettente carriera da fumettista e che lo ha portato già a pubblicare la sua prima opera: AEdon.

Come si diventa fumettisti?

“Si parte sempre dal voler trasporre in immagini ciò che si ha nella testa – racconta Daimon -Da bambino disegnavo i miei personaggi preferiti come Batman o Dragonball, poi con il passare del tempo ho cominciato ad immaginare creature fantastiche e mostri spaventosi, che hanno preso vita grazie allo scorrere della matita su carta”.

Tavola a colori di AEdon rappresentante Daimon e una creatura mostruosa, Credit: Cristian Polizzi

“Una storia a fumetti nasce principalmente da un’idea” e la sua in particolar modo è nata con l’intenzione di creare un personaggio che potesse incarnare sia le vesti di supereroe che di villain (antagonista). Presentata quattro anni fa a Lucca Comics ha riscosso grande successo.

Chi è Daimon?

Daimon è l’incarnazione del mio io astrale” afferma. La parola deriva dal greco dáimōn, “essere divino”, ed era usata da Aristotele per definire una specie di demone/angelo custode, il quale vive all’interno della nostra inconsapevole coscienza e ci guida. Oggi al termine conferiamo erroneamente un significato negativo, ma che nell’antichità stava ad indicare colui che assegna il destino, il dio che cresce dentro gli esseri umani. Cristian lo concepisce come il suo estro, unica fonte in cui si racchiude tutto il suo essere artista.

Inoltre, è il protagonista surreale del suo primo progetto autoriale monografico AEdon, parola inventata che deriva da idaeus, rosso in ebraico (nel fumetto rappresenta una parola criptica con un significato nascosto che non si saprà mai fino alla fine).

Tavola di AEdon rappresentante Daimon, Credit: Cristian Polizzi

Daimon in AEdon è un antieroe che riceve un potere con il quale decide di diventare una specie di vigilante, ma si scontra con il fatto che non può davvero esserlo, poiché le circostanze non glielo permettono. Come diceva Lovecraftse guardi a lungo nell’abisso, l’abisso guarderà te“: appropriandosi di questo concetto l’artista ci descrive Daimon come colui che acquisisce il dono di guardare attraverso un altro mondo popolato da creature mostruose. Di conseguenza creerà un letale collegamento fra i due mondi che porterà a svariati drammi raccontati nel corso della storia.

Nelle realizzazione delle illustrazioni Cristian inserisce tutti gli elementi che più gli appartengono da sempre, ovvero il colore rosso, il fuoco e la tigre (animale guida).

Il progetto di AEdon

AEdon nasce tra la fine delle superiori e l’inizio dell’università.” Nel 2018 pubblica un prologo sperimentale Heroes do not exist, vol. 0, edito da Nupress, associazione culturale con possibilità editoriale. Storie frammentate, slegate fra loro, riunite in un’unica cosmologia. Racconto nel quale l’autore prova a narrarci il suo universo.

Copertina di AEdon vol.0, Credit: Cristian Polizzi

“Ho iniziato con degli schizzi progettando uno storyboard, che sta alla base. I testi sono stati pensati di pari passo con i disegni, prima li ho abbozzati, man mano quindi han preso una forma definitiva” spiega.

Il mondo dei fumetti è estremamente competitivo e difficoltoso per questo Cristian ripone la sua speranza nel fatto “che un giorno possa diventare qualcosa di più di un semplice fumetto, poiché lo scheletro su cui ho strutturato tutta la narrazione prevede che ogni personaggio incontrato sia il protagonista, così come ogni capitolo può essere considerato sempre il primo di una nuova storia con elementi nascosti sempre diversi”.

Precedentemente aveva già pubblicato una storia autoconclusiva dal titolo Haiku, assieme allo sceneggiatore Lorenzo Needle per la Cyrano Comics nella rivista Hell’s Bells, volume composto da varie fan art dei Cavalieri dello Zodiaco. Successivamente si sono susseguite una serie di collaborazioni con alcune associazioni culturali e case editrici tra cui Crossover e Cagliostro E-press.

Stile e ispirazioni

“Mi rifaccio principalmente ad alcuni mangaka come Kentarō Miura , autore di Berserk, ma in realtà ho influenze variegate provenienti anche dallo stile americano. – continua Cristian – Sono alla costante ricerca di una sintesi fra lo stile nipponico e quello tipico dei comics.”

Fan Art ispirata a Berserk, Griffith, Credit: Cristian Polizzi

Per quanto riguarda alcune delle ispirazioni principali da cui attinge, ribadisce più volte l’immensa stima nei confronti dell’opera di Miura, per la figura Batman, per il manga Claymore e l’amore smisurato per i robot, in particolare per i Transformers.

La maschera e le fiere

“La maschera di Daimon è lo strumento che utilizzo per anteporre il mio lato artistico alla mia persona”. Essenziale, senza la quale non sarebbe ciò che è, lo aiuta anche a gestire il suo essere introverso.

Cosplay Batman, Daimon e Darth Maul al Gardacon, Credit: Cristian Polizzi

Solitamente infatti è la prima cosa che prende con sé quando parte per una fiera, marchio facilmente riconoscibile per chiunque deciderà di passare al suo stand. Lo troverete immerso nei suoi disegni, china in mano e testa bassa. Ovviamente sarà sempre pronto a fare due chiacchiere con il pubblico, a spiegare tecnicismi ai più curiosi e scambiare qualche parere, alle volte contrastante, su qualche film.

La prossima occasione per vederlo sul campo sarà al Bologna Nerd Show l’11 e 12 febbraio.

Vita personale e progetti futuri

Cristian, oltre ad essere un artista affermato, lavora come modellista (artigiano) in una piccola azienda di Fontanellato, la Model Graph, presso la quale ha avuto l’opportunità di plasmare la maschera (stampata in 3D da Carmine Scala e poi rifinita).

Attualmente dal punto di vista artistico sta collaborando alla realizzazione di un manga francese Oneira vol. 3 di Federica Di Meo, edito da Kama e di una breve storia per Weird Book, intitolata Megarette anno 0, scritta da Andrea Pirondini. Inoltre, non manca mai il tempo per disegnare fan art sempre nuove e al passo con ciò che più lo colpisce di un videogame, di una serie tv, anime o manga. Sulla sua pagina Instagram @daimon.art si trovano tutti i suoi lavori, dai progetti personali alle commissioni.

Fan art ispirata a Sandman, Credit: Cristian Polizzi

Dedicarsi a tutte queste attività non è cosa semplice, soprattutto se la priorità sta in ciò che gli fa raggiungere un guadagno stabile. Con la giusta dedizione e una buona dose di impegno, tuttavia, riesce a star dietro ad ogni cosa, seppur con qualche difficoltà. La realizzazione in tradizionale di una sola tavola di fumetto infatti può impiegare anche un’intera settimana “questo accade quando si è molto pignoli come me” confessa. Poi si passa alla post produzione, “ho sempre utilizzato Photoshop per post produrre le tavole dei fumetti, da alcuni mesi uso anche Procreate per iPad, ma solo per le illustrazioni”.

Nonostante i diversi ostacoli del quotidiano l’artista ha un grande sogno nel cassetto che decide di rivelare: “vorrei riuscire a portare il mio progetto nel mercato estero, con la possibilità che possa avere una maggiore visibilità e che possa essere apprezzato da un pubblico più ampio”.

di Asia Torreggianti

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