Il Mostrario di Yuval Avital: la meta-opera alla scoperta dell’uomo nei Teatri di Parma

Un viaggio subalterno alla ricerca di una risposta alla domanda "Chi è il mostro?"

Un percorso tra arti performative, artistiche e visive per immergere il visitatore in un altro spazio fatto di mostri e inquietudini: Il Mostrario è questo e non solo.

Il Mostrario è l’ultim tappa di un progetto iniziato nel 2021, “Il Bestiario della Terra”, un evento multidisciplinare a cura ed opera dell’artista Yuval Avital realizzato grazie al Reggio Parma Festival. Il cuore centrale del Bestiario è proprio la sua produzione lunga e bisognosa di partecipazione collettiva per avere “un’opera in divenire “, come spiega la direttrice del Teatro Due Paola Donati.

Tutto ciò è stato reso possibile, infatti, grazie all’impegno delle associazioni teatrali che collaborano al Reggio Parma Fetival ed i loro direttori: Barbara Minghetti per il Teatro Regio, Paola Donati per il Teatro Due e Paolo Cantù per i Teatri di Regio Emilia.

Il Mostrario di Yuval Avital si divide in tre parti che occuperanno i weekend fra il 18 novembre e il 10 dicembre: la prima tappa è quella del Teatro Regio di Parma (18, 19 e 20 novembre), seguita dall’esposizione al TeatroDue (2, 3 e 4 dicembre), per poi concludersi il 10 e 11 dicembre al Teatro Municipale Valli di Reggio Emilia.

Da sinistra: Paola Donati, Paolo Cantù, Yuval Avital, Luigi Ferrari, Barbara Minghetti, Roberto Fabbi (Teatro Invisibile, Reggio Emilia)

L’artista, Yuval Avital

L’accezione “artista” appare talora riduttiva se consideriamo i differenti modi con cui Yuval si avvicina alle nostre coscienze. Chitarrista, compositore, ricercatore poliedrico, sentitamente attaccato all’arte partecipativa che edifica un’idea tutta personale dell’arte.

Yuval Avital nato a Gerusalemme nel 1977 è infatti un’artista multimediale le cui opere si sviluppano in spazi disparati, da siti archeologi a luoghi pubblici, sfidando la tradizione artistica. La sua ricerca coinvolge più ambiti esperienziali, come la scrittura musicale, la video-art, la fotografia e la danza. Alcune delle su opere principali sono state realizzate in Italia ma anche nel resto del mondo, ad esempio Human Signs, un progetto virtuale presentato a Marsiglia al MANIFESTA 2020; o le opere liriche eseguite in festival come il Brighton Festival.

Il presidente del Reggio Parma Festival, Luigi Ferrari sottolinea l’importanza di aver scelto tale figura come soggetto di questa avventura: “L’obiettivo dei tre festival coinvolti è l’unicità produttiva in campo culturale e l’unione con questo artista mira alla presentazione al pubblico dell’interazione fra le arti”.

Il Bestiario in mostra al Reggio Parma Festival

Il “Bestiario della Terra” è un viaggio catartico, metaforicamente creato per concederci la possibilità di indagare sulla natura e su noi stessi. Ogni scenario è diverso dall’altro, caratterizzato da inaspettate contrapposizioni artistiche che alternano performance a realtà creative differenti: installazioni, sculture e opere acustiche. Nel mostrario prendono vita contemporaneità che mettono in scena la relazione tra uomo e animale per trasportare gli spettatori verso interrogativi esistenziali, riflessioni che stimolano il senso di partecipazione nei confronti di un mondo manomesso dall’uomo-bestia.

Sia l’artista che i curatori ne parlano come di un’esperienza irripetibile per tutti data l’audacia della missione nel potersi realizzare. “Una doppia missione artistica e gestionale resa possibile anche e soprattutto grazie all’aiuto fisico del territorio e delle sue persone” afferma Barbara Minghetti nel mettere alla luce l’aiuto proveniente dal pubblico nel concepire tale evento.

Ciascuno spazio è dedicato ad un luogo del viaggio popolato da animali e storie: creature antropomorfe di un mondo onirico. L’immersione in essi tende allo spavento, al rifiuto, alla lontananza, ma nell’obiettivo di questa attività artistica traspare la possibilità di generare un laboratorio relazionale tra la natura umana con quella animale e soprattutto con il territorio che abitiamo.

Paolo Cantù, infatti, spiega che si è chiesto all’artista di “lavorare contemporaneamente sul nostro tempo e sul nostro territorio, ambizione complicata dato il tempo post-pandemico e il nostro modo di viverlo in territori complessi nella loro vicinanza.

Il percorso

Nella prima tappa del Mostrario, al Teatro Regio, prenderanno vita sei scene che animeranno le sale e il palcoscenico dello stesso. Il pubblico sarà accolto dalle Sirene e poi divorato dai Licantropi. Si assisterà ad un lungometraggio dedicato alla Salamandra per poi essere trasportati da una composizione di Yuval nella discoteca degli Sciapodi. Mentre il palco sarà dominato dal gigante Argos, dei flauti e vetri creeranno un coro di uccelli nella loro lotta contro dei mostri alati.

Al Teatro Due, invece, gli spettatori entreranno in contatto con mostri mitici esistenti e non: prima l’incontro con Medusa e L’uomo nero, poi quello con un dio cervo nel Bosco di Cernunnos. Dei burattinai impersoneranno dei diavoletti mentre una performance di danza racconterà le origini del Golem.

Infine, si toccheranno gli spazi più inconsueti del Teatro Municipale Valli, come i sotterranei e i ballatoi dell’alcova di palco, con scene dal vivo come le urla delle Mandragole o le danze nella città dei Peluche, e installazioni digitali quali la sala della Vipera e dei Vermi giganti in contrasto a quella delle Libellule e Ninfee. Altre immagini e suoni artificiali accompagneranno la platea attraverso il Giardino segreto dei conigli, gli itinerari dei Topi e il Porcile.

Lo stesso Avital considera la sua creazione come “infinita, punk, ma anche tenera e minuscola”, aggettivi legati allo stato d’animo del visitatore e allo stesso compositore. Dal Bestiario della Terra fuoriescono metafore con il presente, segni del tempo e gemellaggi con le origini che scegliamo di dimenticare.

di Pradama Caputo

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