The menù: la prima e l’ultima cena (ma non per tutti)

The menù: un thriller/horror culinario diretto da Mark Mylod. Un film non convenzionale che diventa una critica alla società contemporanea. Un mondo fatto di fazioni, in cui vince solo chi decide di non schierarsi con il classismo

fonte: alphanewscall

Margot (Anya Taylor-Joy) e Tyler (Nicholas Hoult) salgono su una barca per dirigersi verso un lussuoso ristorante su un’isola, disposti a pagare più di mille dollari. La clientela è lo specchio della società contemporanea ed ognuno ne rappresenta un difetto: un attore presuntuoso e la sua amante; una coppia ricca ma infelice; tre imprenditori sleali; una critica culinaria ed il suo caporedattore privo di personalità. Se Tyler ritiene ogni portata un capolavoro, tanto da non riuscire a non fotografarle, al contrario, Margot si ritrova in un ambiente in cui non si riconosce e in una cucina che non riesce a comprendere. Quella che sembra essere una cena per pochi si trasformerà in un piatto letale

Nella metafora culinaria di The Menù, il regista critica il capitalismo e il consumismo di una società priva di rispetto e valore. Un mondo in cui non conta tanto la qualità bensì l’apparenza. I prezzi sono esorbitanti ed ilcibo è il mezzo che apre un discorso più ampio: il classismo. La differenza tra “coloro che mangiano” e “coloro che servono” è esplicita, anche se tutti sono accomunati dallo stesso destino: la morte. Il film si specchia a tutti quei programmi di cucina, nei quali gli chef sono idolatrati e assumono un ruolo centrale, rendendo secondario il vero protagonista, il cibo. La cucina è molecolare e i piatti  sono decomposti, poco importa se siano o meno buoni. L’importante è che siano esclusivi. La dedizione di chi dà e di chi prende, si trasforma, nell’alta cucina, come nell’estetica della pellicola, in ossessione e studio al dettaglio. La fotografia restituisce un immaginario cupo e una costruzione costantemente alla ricerca del perfettibile, riflesso metaforico e reale di una collettività che finge perfezione.

fonte: mymovies.com

La critica sociale è pungente e non si ferma alla sola proiezione ma spinge alla riflessione anche fuori dalla sala cinematografica, coinvolgendo attivamente lo spettatore.  

Ogni commensale viene punito, come ogni peccatore nei gironi dell’Inferno dantesco. A salvarsi è Margot, il colore sbagliato di un disegno perfetto. È l’eroina che lascia spazio alla speranza, offrendo l’unica soluzione possibile: sovvertire il sistema, riportando al centro della ristorazione il cliente e la dedizione per la cucina. Lei è capace di rasserenare, per qualche istante, lo chef – solitamente egocentrico e crudele- che, alla fine del film, le cucina un cheeseburger, emblema del comfort food americano. Margot è un inconveniente in cui lo chef riconosce un suo simile

The Menù è un progetto ambizioso attraverso cui il regista fa una critica negativa alla società contemporanea, che non può né essere salvata né essere ricostruita: si può solo  fuggire e guardare da lontano l’inferno, come ha fatto Margot. 

di Iole Panella

Scrivi un commento

L'indirizzo email non sarà pubblicato.


*