Il limite (teoricamente) invalicabile del giornalismo

Parliamo di giornalismo insieme a Giorgio Triani, professore di Social Media, News e Comunicazione Pubblicitaria dell'Università di Parma, per capire meglio responsabilità e doveri di questa professione

Cos’è il giornalismo lo sanno tutti e oggi è ancora uno dei metodi più efficienti per comunicare le notizie al pubblico, ma non tutti sanno quali sono i retroscena di questo lavoro e quali doveri comporti. Il giornalista ha un potere molto grande nelle sue mani, ed è quello di raccontare delle storie. Ma d’altronde ha anche un dovere molto grande, che è quello di raccontarle senza fare del male a nessuno. È ovvio che non si parla di dolore fisico, ma di quello morale.

“Il giornalismo non è mai perfetto, la libertà c’è ma non si può comunque scrivere tutto ciò che si vuole, ci sono dei limiti e delle leggi invalicabili. Il comportamento del giornalista è importantissimo perchè è lui che deve controllare che le fonti siano veritiere, Il giornalista non può pubblicare un articolo basandosi solo su ciò che arriva da una soffiata… deve fare le sue ricerche e indagare, chiedendo in giro, se quello che gli è stato detto è vero, se ciò che si scrive si scopre non veritiero si sta pubblicando una Fake News.” ha spiegato il professor Giorgio Triani, dell’Università di Parma.

La vera domanda è: quando il giornalismo supera il limite?

Oggi giorno il giornalismo può provocare delle vittime raccontando queste storie in modo sbagliato… e un esempio, purtroppo, è accaduto qualche mese fa.

Cos’è successo

Un giornalista del programma televisivo giornalistico “Le Iene” ha lavorato al terribile suicidio avvenuto a Forlì-Cesena. Roberto Zaccaria, 24 anni, si è impiccato dopo aver scoperto che la ragazza con la quale scriveva, ed era innamorato da un anno, era in realtà un uomo di 64 anni. L’uomo è stato incriminato per acquisizione di identità, ma è caduta l’accusa per istigazione al suicidio. Il colpevole afferma: “era solo uno scherzo”.

Fonte: alphawoman.it

“Le Iene” ha seguito la vicenda rintracciando l’uomo protagonista. Cercando di farlo parlare dell’accaduto, lo hanno inseguito insistentemente in un momento sicuramente non adatto (stava passeggiando con sua madre in carrozzina che, probabilmente ignara di tutto, non capiva cosa stesse accadendo). Pur avendo censurato la sua faccia, ma non la voce, i cittadini e i suoi amici lo hanno riconosciuto. Hanno iniziato a insultarlo e minacciarlo, tutto questo, insieme alla pressione mediatica che ha ricevuto, lo hanno probabilmente indotto a fargli prendere la decisione di suicidarsi ingerendo un mix di farmaci. (Fonte: rainews.it)

Fonte: iene.mediaset.it

I giornali online

Prima di continuare con la vicenda è giusto fare un piccolo inciso su come i giornali online abbiano assunto così tanta importanza. Il giornalismo in questi anni è sicuramente mutato in tantissime forme, per ogni tipo di lettore c’è una categoria di giornale adatto, ma da qualche anno sono spopolati i giornali online dove non solo famose testate giornalistiche scrivono degli articoli… ma anche persone comuni possono scrivere la loro versione dei fatti. Il TuscanyPeople afferma che i giornali online hanno creato una realtà dove gli articoli online superano i giornali cartacei e addirittura i telegiornali (ancora oggi molto seguiti).

“Con l’avvento di internet chiunque può fare il giornalista. Una volta si chiamavano artisti della domenica, lasciando intendere che erano delle persone che come professione facevano tutt’altro, ma ogni tanto scrivevano articoli pur non essendo giornalisti. Parlando dei giornali online si sta sicuramente già vivendo in una realtà dove le notizie online hanno superato i giornali cartacei e dei telegiornali, è evidente. Nel 2020 il Guardian Online, per esempio, tra abbonamenti e donatori ha raggiunto 1 milione di persone.” dice il professor Triani

Il ‘metodo Iene’

Tornando all’argomento principale, Il programma Le Iene non è una vera testata giornalistica e gran parte degli inviati non sono iscritti all’Ordine dei Giornalisti. Nonostante questo la trasmissione ha piazzato tantissimi scoop che hanno avuto un sensazionale risalto mediatico, alcuni di questo casi sono diventati celebri e ancora oggi molti se li ricordano. È giusto ricordare casi come lo scandalo dei chierichetti del Papa dove si parlava degli abusi sessuali su minori, il caso Secondary Ticket dove una iena ha svelato il meccanismo per favorire il “bagarinaggio online“, il caso Stamina e altri più recenti ma comunque importanti come il caso Blue Whale, il caso del Gran Sasso, il caso Burioni e il Caso del suicidio di Roberto Zaccaria (del quale si sta parlando in questo articolo).

Il colpevole era sicuramente accusabile di acquisizione di falsa identità, ma il tribunale lo ha accusato solo di tale violazione e, seguendo questa logica, non ha colpe per il suicidio del ventiquattrenne. Questa di certo è un ingiustizia. D’altronde, però, inseguire il colpevole per le strade con una telecamera e un microfono, mentre accompagna una signora in carrozzina, è stato sicuramente stata un’esagerazione. da parte del giornalista del programma è stato commesso un grande errore che, probabilmente, ha fatto la sua parte nel suicidio di quell’uomo.

Lo stile di giornalismo di questo programma è abbastanza particolare, i giornalisti, vestiti in giacca e cravatta rigorosamente neri, inseguono le persone per intervistarle in qualsiasi situazione (in abitazioni private, per strada, in ufficio, ecc…) diventando anche particolarmente insistenti e provando a intervistare più volte. Spesso però, invece di una vera dichiarazione o intervista, ricevono insulti o silenzio. 

Fonte: iene.mediaset.it

Questo metodo di lavoro può piacere o non piacere, ci sono pareri contrastanti su questo programma televisivo e secondo il sito opinioni.it il pubblico lo valuta con una media di tre stelle su cinque. Si spazia da utenti che scrivono “è un programma spazzatura, volgare e cambiato dopo anni di ottimo giornalismo, Le Iene non sono veri giornalisti!” ad altri utenti che dicono “ottima tipologia di giornalismo, competenti e ottimo divulgatore di notizie, parlano solo della verità”.

“Il nome stesso del programma fa capire cosa fanno, ‘Iene’, non sono gatti o galline. Le iene sono veloci e corrono dietro alla loro preda per catturarla, metaforicamente i giornalisti di questo programma fanno la stessa cosa. Siamo tutti d’accordo che oggi giorno un po’ di aggressività ogni tanto ci vuole, ma non sempre è adatta e potrebbe diventare addirittura offensiva! Su argomenti personali, per esempio, non va assolutamente utilizzata, ci vuole sensibilità. Una volta nessuno avrebbe osato essere così aggressivo, oggi è ‘tana libera tutti’, le leggi per i giornalisti non vanno bene, sono troppo vecchie. Oggi, grazie all’avvento di Internert, quando esce una notizia in televisione ha un rimbalzo mediatico enorme con un potere devastante, non rimane più solo al pubblico televisivo. Per tutte le testate giornalistiche è molto facile ‘sbattere il nudo in prima pagina’ per attirare più pubblico possibile, ma questo non vuol dire che si è giustificati a farlo… se non si fa attenzione si rischia di entrare nella sfera penale.” dice il dottor Triani.

Ma dunque, qual è il limite invalicabile del giornalismo? Il giornalismo può davvero far così male alle persone?

‘se si fanno buone domande si avranno buone risposte, se si fanno domande stupide si riceveranno risposte stupide’ Professore Triani

Il giornalismo di questa epoca ha molti obblighi morali che devono essere assolutamente seguiti, cercare di fare il maggior numero di ascolti ‘sbattendo il nudo in prima pagina’ non può più essere una soluzione. Oggi giorno la cosa più importante che rimane da quando è nato l’Internet è la Privacy, dove le persone hanno il diritto di nascondersi. È chiaro che nel caso preso in esame in questo articolo uno dei problemi più grandi è stata la mancanza di privacy da parte del giornalista, come è altrettanto chiaro che avrebbero dovuto censurare la voce oltre che la faccia.

Il limite, così detto invalicabile, del giornalismo arriva quando inizia a far del male a una persona, se qualcuno viene attaccato o minacciato è il punto dove il giornalismo ha superato il limite.

“Nel giornalismo se si fanno buone domande si avranno buone risposte, se si fanno domande stupide si riceveranno risposte stupide”.

Con questa importante frase pronunciata da Triani, che si ringrazia grandemente per aver accettato di partecipare, lasciando intendere che per fare il giornalista ci vuole voglia di ricercare, voglia di sapere la verità e tanta forza… ma ci vuole anche delicatezza, sensibilità e intelligenza.

Di Matilde Pinardi

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