Un Natale alla portata di tutti: ecco la nostra “lista dei desideri” inclusiva

Partendo dagli smart speakers fino ad arrivare ad una sveglia parlante, una serie di oggetti che possono risultare utili per persone con disabilità o handicap, tenendo a mente che il regalo più prezioso è l’ascolto dei loro bisogni

(fonte: Unsplash)

Natale è ormai alle porte e se è difficile di per sé fare un regalo senza cadere nel banale, diventa ancora più difficile trovare un regalo ad hoc per persone con disabilità o handicap (no, non sono la stessa cosa), per le quali la scelta si riduce drasticamente.

Infatti, in questi casi bisogna tenere in considerazione non solo il buon gusto che può esserci – o meno – dietro a un dono, ma anche diversi elementi che risultano fondamentali, come l’accessibilità del regalo, la possibilità per il diretto interessato di sfruttarlo pienamente e che non crei nella persona un disagio psicofisico.

Prima di addentrarci nella lista vera e propria, è importante fare chiarezza sul significato dei termini disabilità e handicap, per ricordare (e non solo a Natale!) quanto questi termini siano troppo spesso confusi quando invece indicano aspetti diversi delle problematiche alle quali le persone vanno incontro.

Con disabilità si fa riferimento alla conseguenza di una menomazione fisica o mentale, indicando la limitazione o la perdita della capacità di svolgere un’attività considerata normale: se una menomazione colpisce le gambe, comporterà una disabilità nel camminare, mentre se colpisce la vista, si avrà una disabilità nel vedere.

L’handicap, invece, è la conseguenza che la disabilità ha a livello sociale sulla persona che non rispecchia le caratteristiche socioculturali valutate come normali, portando a quest’ultima uno svantaggio nell’inserimento nella comunità: se questo soggetto andasse incontro ad una forte diminuzione della vista e non potesse usufruire degli occhiali da vista e, di conseguenza, non potesse performare come una persona normovedente, verrebbe considerato portatore di un handicap.

Caro Babbo Natale vorrei…essere inclusiva

Uno dei primi regali inclusivi è proprio pensato per una persona cieca o ipovedente: lo smart speaker (come Google Home o Amazon Echo), che risponde ai comandi vocali interagendo o compiendo determinate azioni, come impostare e far suonare la sveglia o dire l’ora e il meteo.

Inoltre, questi dispositivi consentono, con l’ausilio di altri oggetti come luci intelligenti, di domotizzare tutta l’abitazione: potrebbe accendere e spegnere le luci senza doversi spostare.

Un altro dispositivo utile nella vita di tutti i giorni può essere un localizzatore di oggetti che, dopo essere stato attaccato ad un qualsiasi oggetto domestico e dopo aver premuto il pulsante corrispondente sul telecomando dato in dotazione, emetterà un forte segnale acustico.

Nel caso si voglia regalare qualcosa di più ‘sociale’, esistono giochi da tavolo con rilievi tattili e sistema di lettura braille (come il Monopoli) oltre che alle solite indicazioni, adatti per essere inclusivi e poter giocare senza creare difficoltà; o ancora un abbonamento a diversi siti di audiolibri, vere e proprie biblioteche digitali, come può essere Audible, con il quale si ha la possibilità di scegliere la velocità di ascolto e, volendo, di collegarlo ad uno smart speaker, come quelli citati in precedenza.

(fonte: CENTRO DI PROMOZIONE TIFLOTECNICA U.I.C.I. ROMA)

Rimanendo sempre nell’ambito della lettura, un regalo che potrebbe facilitare la vita di una persona dislessica, oltre all’audiolibro, è sicuramente un Kindle: questo dispositivo permette di scaricare libri in formato digitale, consentendo di ingrandire o rimpicciolire i caratteri e di non affaticare la vista con un sistema di luce regolabile.

Se, tuttavia, la persona alla quale si vuole fare questo regalo è saldamente legata alla carta stampata, si può sempre pensare di prenderle dei righelli da lettura colorati, che aiutano ad evidenziare la frase che si sta leggendo, anche grazie alla colorazione del righello che permette di non avere uno sfondo bianco, diminuendo così lo stress visivo, e aumentando la concentrazione su una singola riga. Altri due regali che un tuo conoscente dislessico potrebbe sicuramente apprezzare sono un altoparlante bluetooth o, in alternativa, delle cuffiette per la musica.

Se avete amici o parenti con disabilità motorie, saprete come sia stressante pianificare una qualsivoglia attività, dal momento che, in Italia, le strutture e i luoghi di cultura non sono adeguatamente attrezzate per essere inclusive e di facile accesso.

Per questo potreste valutare l’idea di mettervi in gioco e organizzare un’esperienza per loro, come un concerto, richiedendo gli accessi alle strutture e informandovi sulle barriere architettoniche che potrebbero esserci o, in alternativa, una cena preparata da uno chef personale, direttamente a casa vostra o del diretto interessato.

Nel caso non foste interessati a questo genere di regali, vi sono diversi libri che affrontano l’argomento disabilità sotto un punto di vista nuovo e molto più scanzonato, un’autrice in particolare è Marina Cuollo, che con i suoi libri A Disabilandia si tromba (2017) e Viola (2022) vuole mettere nero su bianco che anche una persona con disabilità può avere delle relazioni sentimentali, e non solo.

Come ultimi due suggerimenti per questa categoria di regali, abbiamo pensato ad un oggetto più utile, come può essere l’HandiCup, portabottiglie per sedie a rotelle, che consente di accedere in modo pratico e indipendente a una bevanda, anche in movimento, e ad uno più ‘frivolo’ e spensierato, ovvero una maglietta o dei gadget che trattano il tema con ironia.

Su questo stesso sito, Spreadshirt, si possono inoltre trovare t-shirt o felpe che richiamano il tema della sordità o l’ipoacusia, regalo perfetto per una persona che sa ridere della propria disabilità.

Tuttavia, se si preferisce fare un regalo più utile, esistono dei kit per la pulizia e la manutenzione dell’apparecchio acustico, come un deumidificatore o una lampada UV; potrebbe sembrare un’idea banale, ma si dimostrerà fondamentale per la salute della persona che lo riceverà e per il giusto funzionamento del suo apparecchio.

L’Alzheimer e il Parkinson sono altri due tipi di disabilità, che rientrano anche nelle malattie neurodegenerative, per questo può essere molto utile regalare degli oggetti che aiuteranno le persone in questione nell’avanzamento della malattia.

Per quanto riguarda l’Alzheimer, oltre al caro e vecchio puzzle, il quale si può anche personalizzare su siti come Ravensburger o PhotoSì con le proprie foto, esistono oggetti molto più intuitivi e di facile utilizzo, come una check list riutilizzabile, nella quale si possono inserire le mansioni da svolgere quotidianamente, o un orologio parlante: basterà premerlo per poter sentire una voce che dirà l’ora, il giorno, la data e l’anno. Un’altra idea per mantenere la mente allenata è regalare un libro di parole crociate o, ancora più semplice nello svolgimento, un libro di parole intrecciate a caratteri grandi.

Un infila calze e pantaloni, invece, potrebbero risultare utili per una persona affetta da Parkinson, perché permettono di infilare le calze in questi supporti dotati di cinghie, come potrebbe servire ricevere un leggio che regga per loro libri o dispositivi elettronici, o uno strumento per raccogliere gli oggetti, come una pinza telescopica, la quale può sollevare oggetti fino a due chilogrammi.

Altri regali utili nella vita di tutti i giorni sono sicuramente delle posate su misura con manici più spessi e antiscivolo, così da avere un’impugnatura più salda e la parte superiore flessibile, che riduce lo sforzo su mani e polsi; una protezione per piatti che può essere montata su piatti ordinari, ha una pendenza verso l’interno che agevola a raccogliere cibo e previene le fuoriuscite.

Il miglior regalo? Il tempo passato con i propri cari e l’ascolto

Queste sono solo alcune delle disabilità e degli oggetti che si possono regalare alle persone che ne soffrono. Tuttavia, quello che probabilmente riesce a ‘mettere tutti d’accordo’ è la compagnia e il tempo passato insieme ai propri affetti, poiché nessun regalo potrà mai sostituire l’interazione umana, se rispettosa e aperta all’ascolto dei bisogni dell’altro.

Bisogna infatti ricordarsi che, al di là di un soggetto con disabilità, c’è innanzitutto una persona con delle difficoltà, ma anche con hobby, passioni e gusti personali ben distinti: è necessario tenere in considerazione le loro disabilità, ma del tutto fuori luogo trattarli da disabili, soffermandosi solo su ciò che gli manca.

Ragion per cui, una comunicazione empatica è ben accetta dalle persone con disabilità (come da chiunque altro), cercando così di comprendere emozioni e sentimenti di queste; ciononostante, se non si riescono ad ‘intercettare’ le loro necessità, esigenze e desideri, anche quelli non espressi, è giusto chiedere al diretto interessato di cosa abbia realmente bisogno, poiché potrebbe davvero volere solo un paio di calzettoni in pile.

Di Beatrice Guaita

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