Luca Soncini, da Parma al mondo a colpi di colore

L’illustratore parmigiano racconta il suo inizio come illustratore e il percorso che lo ha portato anche ad importanti realtà editoriali italiane e internazionali come il Washington Post

Il potere dell’immagine e del colore hanno straordinario valore. La fotografia e l’illustrazione sono da sempre state in grado di raccontarci le storie e i personaggi del nostro tempo rifuggendo la banalità.

E questo riesce molto bene a un volto noto di Parma: Luca Soncini, classe 1980, appassionato di disegno fin da bambino che si è formato all’Istituto d’Arte Paolo Toschi; una volta conseguito il diploma di Scuola Superiore si è spostato a Milano per frequentare l’Accademia delle Belle Arti di Brera, dove ha conseguito la laurea in pittura. Il suo percorso nel mondo dell’illustrazione lo ha portato a diverse pubblicazioni in Italia e all’estero giungendo ad una collaborazione con il Washington Post nel 2022.

Gli inizi e i primi contatti con l’estero

Soncini si è da subito sentito ispirato dall’illustrazione come forma d’arte comunicativa e non ha disdegnato la strada del mercato estero per mettersi in gioco. Così nasce nel 2020 la prima collaborazione col quotidiano francese La Croix. È questo il periodo di scoperta della sua identità artistica, la passione che si connota come professione.

Poi giunge l’inaspettato… la proposta di collaborazione col Washington Post che lo invita a realizzare due illustrazioni successivamente pubblicate. “Un sogno che si è avverato”, lo definisce Soncini. Un sogno che, inizialmente, lo aveva spaventato un po’ visto anche la poca esperienza internazionale, ma l’ottimo lavoro svolto e la grande gioia da parte dell’autore e della redazione americana hanno fatto sì che questa soddisfazione diventasse un bellissimo ricordo.

Le opere come specchio del nostro tempo

Quanto le sue opere possono essere determinanti per influenzare l’opinione pubblica? Secondo Soncini “l’illustrazione è uno strumento importante per far veicolare il messaggio attraverso un altro punto di vista, diverso da quello del giornalista o dello scrittore”. Può richiamare l’attenzione e attirare interesse sotto forma di comunicazione, poiché considerata come un’anteprima di un articolo che può richiamare l’attenzione alla lettura.

Un esempio da lui riportato è la copertina creata per la La Croix intitolata “Quand L’Himalaya Fond”, che raffigura un fiammifero la cui fiamma diventa una montagna che si scioglie. “In un’opera come questa ci si affida alle metafore, in quanto è necessario dare una chiave intrigante del concetto” afferma l’artista.

Le opere d’arte danneggiate per protesta

Tra le riflessioni che si è posto l’artista di recente c’è anche quella che riguarda agli atti di protesta commessi dagli attivisti di “Ultima Generazione” contro le opere d’arte di alcuni dei musei più importanti a livello internazionale (che si ricorda non aver riportato comunque danni). Proteste e successive polemiche che hanno invaso notiziari e social media e di cui lo stesso autore ha avuto modo di parlarne con uno sfogo sui propri social.

Una mobilitazione che Soncini definisce “situazione delicata, in quanto il mondo sta collassando a livello climatico ma quello che non condivido sono i modi di fare e di richiamare l’attenzione; il gesto li distrae dall’obiettivo che hanno. Con la loro azione passano per ‘terroristi’ quando in realtà non lo sono, perché quello che rimane di queste proteste è lo spostamento dell’obiettivo sull’arte, non l’intento sull’ambiente.”

Le opere più soddisfacenti: il caso di Play Dirty, i lavori per Parma e Summer 2020

Tra le opere presentate recentemente dall’artista c’è Play Dirty”: nata dopo aver visto un servizio trasmesso dal programma della Rai, Report, dedicato al mondo dei procuratori di calcio e ai giri d’affari legati alla mafia. Un’inchiesta che lo ha motivato alla realizzazione di un’illustrazione, “che ho inviato successivamente al giornalista che si è occupato del reportage ed è stata molto apprezzata”. L’opera è stata poi selezionata per l’“American Illustration AI A1 Award”.

Di alcuni lavori, non lo nega, ne va orgoglioso. Una di queste è la sua prima copertina per Parma City Mag (inserto della Gazzetta di Parma), dedicata al Festival Verdi. È l’immagine del noto musicista, il maestro Giuseppe Verdi, sviluppato in chiave moderna, il profilo con gli occhiali da sole: un tributo al cigno di Busseto che è stato anche un po’ il punto di partenza per la carriera da illustratore di Soncini.

Tra le altre opere spicca anche “Summer 2020”, nata in pieno lockdown, nella quale si vede un uomo trascorrere il periodo dell’isolamento a casa dentro una mascherina che rappresenta una piscina. Un’immagine diventata virale sui social.

I progetti per il futuro

Soncini racconta che da più di un anno sta pensando alla creazione di una mostra personale: una decisione che lo riporta ai suoi inizi e al suo trascorso da pittore, e che allo stesso tempo riconduce ad un interesse educativo, una mostra dedicata all’illustrazione che spera di riuscire a organizzare per il 2023.


E i suoi progetti cominciano a vedere la luce: dal 14 gennaio sarà aperta “Reflections”, la mostra di illustrazioni curata da Marco Mazzoni in collaborazione con Parma Palatina presso il CUBO.

di Rebecca Alessi

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