Indagini: conoscere l’Italia attraverso i casi di cronaca che hanno sconvolto il bel paese

Copertina del Podcast “Indagini”
Fonte: ilpost.it

Breve storia di “Indagini”

Il primo aprile 2022 il giornalista Stefano Nazzi, in collaborazione con il Post, è entrato nel mondo del podcast con “Indagini” e da quel momento in poi anche nei cuori di tutti gli appassionati di true crime.
Il podcast nasce grazie ad una vincente combinazione di idee: Francesco Costa, vicepresidente del Il Post, voleva trovare un modo per espandere il catalogo di proposte dei podcast del giornale On-line, cercando in primis proprio fra i suoi colleghi di redazione. La volontà era quella di creare un podcast di cronaca che fosse in grado di interessare, ma anche di informare gli ascoltatori sui meccanismi che si nascondono dietro ai processi giudiziari. Il format proposto da Stefano Nazzi risultò immediatamente il migliore per raggiungere questo obbiettivo, portando così alla nascita di uno dei podcast di true crime più ascoltati in Italia.

Raccontare la giustizia

“Mi chiamo Stefano Nazzi, faccio il giornalista da tanti anni e nel corso della mia carriera mi sono occupato di tante storie come questa, quelle che nel tempo vi sono diventate famigliari e altre che potreste non aver mai sentito nominare. Storie di cronaca, di cronaca nera, di cronaca giudiziaria. Il podcast che state ascoltando si chiama “Indagini”. Vi racconterò ogni mese, il primo del mese, una storia, tentando di mostrare non tanto il fatto di cronaca in sé, il delitto in sé, bensì tutto quello che è successo dopo, il modo in cui si è cercato di ricostruire la verità, le indagini giudiziarie, i processi con le loro iniziative, le loro intuizioni e i loro errori, il modo in cui le indagini hanno influenzato la reazione dei media e della società, e il modo in cui i media e la società hanno influenzato le indagini.”


Questa è l’introduzione, ormai diventata iconica, con cui il giornalista presenta il suo podcast. In queste poche frasi spiega chiaramente come ogni caso verrà trattato, con che metodo ci si avvicinerà al processo. Una delle caratteristiche principali della narrazione di Nazzi è l’obbiettività. Il giornalista si limita ad esporre i fatti, a presentarli in modo chiaro, logico e ordinato, senza lasciarsi prendere da riflessioni personali e senza influenze derivanti dal racconto che i media fecero della vicenda. Proprio di questa influenza dei media Nazzi si trova spesso a parlare e anche a criticare: la necessità di oggettività del podcast nasce proprio dall’esperienza personale del giornalista, che, dopo aver seguito personalmente il caso di omicidio di Meredith Kercher, ha realizzato come le informazioni trasmesse creassero un’opinione specifica nel pubblico italiano, che però non era conciliabile con le effettive prove portate in tribunale.

I titoli delle puntate sono molto schematici, nome del luogo e data dell’evento, niente di più, niente di meno. Questa scelta viene fatta per continuare a sostenere l’obbiettivo di oggettività, per non cadere in titoli carichi di quel significato tragico legato alla tragedia affrontata.
Altro elemento interessante è l’intervento di studiosi e professionisti del campo che danno delucidazioni e propongono insight sulle vicende, attingendo anche a documentazioni esterne, come libri e interviste.

Rivoluzionare il mondo del podcast: con Stefano Nazzi si può

Grazie alla nascita dello streaming non siamo più abituati ad aspettare, abbiamo tutto ad un click di distanza. L’attesa è fastidiosa, da evitare, ma grazie a Nazzi l’attesa torna ad essere piacevole. Il giornalista con il suo podcast è riuscito a tenere incollati gli spettatori a tutte le piattaforme streaming aspettando, il primo di ogni mese, la nuova puntata. Nasce così l’hashtag #IndaginiDay ed una serie di meme e video in cui i fan esprimono il loro amore per il podcast, involontariamente aumentandone anche la fama.
Nazzi rompe tutte le regole del podcast, si allontana dalla credenza che per avere successo ci sia la necessità di pubblicare ogni settimana, se non addirittura tutti i giorni. Il legame con gli ascoltatori le crea grazie alla sua narrazione, alla chiarezza con cui esprime i fatti e con l’estremo rispetto che porta alle storie che racconta, alle persone coinvolte. Queste caratteristiche, oltre ad essere il chiaro punto forte del podcast, sono anche quelle che danno spazio ai fan per riflettere, discutere e, perchè no, cercare di capire quale potrebbe essere il prossimo caso che verrà affrontato.

Stefano Nazzi
Fonte: velocitamedia.it

Non solo i casi più famosi: raccontare ogni caso

Nazzi sceglie di raccontare casi e processi di ogni tipo, dai più famosi a quelli meno noti dagli anni Ottanta fino ad oggi. Quando si tratta di true crime siamo portati a pensare che riguardi solo ed unicamente casi in cui si verifica un omicidio o una serie di omicidi, ma in realtà non è così. Nel suo podcast, il giornalista, propone agli ascoltatori anche casi di cronaca giudiziaria, vicende che si svolgono quasi interamente all’interno di aule di tribunale, di caserme e laboratori scientifici.

Esempio lampante di storia di cronaca giudiziaria è quella contenuta nella puntata chiamata “Roma, 17 giugno 1983” che racconta la vicenda di Enzo Tortora, famoso giornalista e conduttore televisivo che, dopo la testimonianza di due pentiti di mafia, venne accusato di essere coinvolto con la camorra tramite lo spaccio di droga e un’amicizia profonda con uno dei capi più importanti della criminalità organizzata degli anni Ottanta in Italia.

Nazzi parla di errori giudiziari, di intermissioni nei processi da parte dei media e degli errori compiuti durante le indagini. Segue anche la storia della ricerca scientifica finalizzata alla scoperta di prove e come lo sviluppo di nuove tecniche in questo campo abbiano inciso sulle indagini, a volte positivamente, a volte sbagliando e complicando ulteriormente le cose. Possiamo vedere tutto ciò nella storia di “Garlasco, 13 agosto 2007” dove scopriamo la storia dell’omicidio di Chiara Poggi, ma dove vediamo anche il primo caso giudiziario basato interamente su perizie scientifiche diventando caso emblematico per come queste abbiano spesso dato risultati contrastanti e per i molti errori commessi durante le indagini.

A proposito dell’intervento dei media all’interno dei casi giudiziari possiamo trovare come puntata del podcast quella riguardante uno dei casi più famosi, conosciuto da tutti, quello chiamato “Cogne, 30 gennaio 2002”. Un caso sicuramente difficile da metabolizzare, ma ancora più difficile è riuscire a distinguere ciò che è realmente portato in tribunale e ciò che viene detto dai media. I giornalisti sono fortemente presenti in ogni momento dell’indagine e l’elevata portata mediatica del caso alcune persone, pur di farne parte, iniziano a creare prove. Il caso occupa moltissimo spazio all’interno dei palinsesti televisivi italiani, dove viene addirittura replicata la scena del crimine in diretta e dando anche una grande popolarità a chi seguiva il caso nelle vesti di avvocato difensore o di Giudice per le indagini preliminari rendendoli i protagonisti della storia, mettendo in ombra i reali fatti.

Altro caso in cui l’opinione pubblica è stata fortemente influenzata dai media è quello di Parma, 4 agosto 1989″. Il caso gira attorno alla famiglia Carretta che, dall’oggi al domani, risultava essere scomparsa. Inizialmente molti cercarono di ritrovare questa famiglia, ma successivamente la preoccupazione diventò voglia di fama. Vennero fatte più telefonate da diversi luoghi cercando di convincere i media di aver visto i Carretta così da ottenere un po’ di notorietà. Successivamente i media iniziano a diffondere teorie per cui i Carretta sarebbero spariti con dei soldi rubati. Fra la popolazione, specialmente di Parma, si iniziò ad utilizzare la vicenda come gioco e vedere nella scomparsa della famiglia la ricerca di una nuova vita in un altro paese. La situazione non appare più così grave e si inizia a smettere di cercare i Carretta, facendoli cadere nel dimenticatoio. Anni dopo i media avranno di nuovo un grosso ruolo nella vicenda, diventando canale per una confessione del tutto inaspettata.

Dove ascoltare il podcast

Se questa introduzione ha attirato la vostra attenzione, potete trovare il podcast su:

Il Post: https://www.ilpost.it/podcasts/indagini/

Spotify: https://open.spotify.com/show/4I2H2YHJQnGO4Aynrw1ToZ?si=82eaead620324ce5

Audible: https://www.audible.it/pd/Indagini-Podcast/B09WM8D2WV

Podcast Italia: https://podcast-italia.com/indagini/

Apple Podcast: https://podcasts.apple.com/it/podcast/indagini/id1616476688

di Annachiara Barotti

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