Quiet quitting e dumping: nuovi modi di (non) lasciarsi

Se pensavate che il quiet quitting potesse essere relegato all'ambito lavorativo, vi sbagliavate. Ma ecco alcune informazioni per evitarvi di esserne vittime

Vi è mai capitato di incontrare il termine quiet quitting? La sua spiegazione, secondo l’etimologia, appartiene per lo più al mondo del lavoro e significa “licenziamento silenzioso“, quella pratica che spinge i lavoratori a impegnarsi il minimo indispensabile per non essere licenziati.

Questo fenomeno si è manifestato nell’era post-pandemica: soprattutto nel mondo giovanile si è risvegliata una presa di coscienza per la quale non si è più disposti a impegnare tutte le proprie energie sul posto di lavoro. L’obiettivo è quello di delineare delle barriere forti che si inseriscano tra la propria occupazione lavorativa e la vita privata, evitando così il “burnout”.

I motivi dell’esplosione di questa tendenza sono molteplici: il troppo stress derivante dal lavoro, la maggiore consapevolezza e la valorizzazione del proprio tempo libero, i salari poco attraenti e il totale rifiuto del clichè ‘vivere per lavorare’ da parte dei millennials e Gen Z.

Questa forma di partecipazione silenziosa si insinua però anche nelle relazioni affettive di coppia, e non porta proprio a dei vantaggi.

Cosa si intende per Quiet Dumping

Il primo ad analizzare questo atteggiamento all’interno della coppia è stato il Tiktoker Daniel Hentschel, a cui si deve il termine quiet dumping, letteralmente “lasciare silenziosamente“. Daniel descrive il fenomeno come “restare in una relazione, ma non esserci per davvero”. Nel video diventato virale, infatti, viene sottolineato come dal di fuori la relazione sembri funzionare e che il partner che attua il quiet dumping neghi la sua lontananza dimostrando di fare ciò che serve per l’altro.

@danhentschel

Quiet Quitting in a Relationship aka “Quiet Dumping” #couples #relationships

♬ Sunset Lover – Petit Biscuit

La scelta di non impegnarsi più in una relazione può essere riconducibile a diverse cause: conflitti irrisolti, perdita del sentimento, ma anche fattori di carattere socio-economico; si rimane intrappolati in relazioni non più stimolanti a causa di abitudini o mancanza di coraggio nel comunicare i propri mutati sentimenti.

La differenza tra il fenomeno in ambito lavorativo e quello relazionale è però abissale. Ciò che emerge dal quiet dumping è una forma di egoismo e disinteresse verso l’altro, tenuto ai margini dal proprio comportamento. A differenza del quiet quitting, che non arreca danni o disagi di nessun tipo al proprio datore di lavoro, il quiet dumping ha risvolti dannosi nei confronti del partner, nè abbandonato nè tenuto in considerazione.

Queste forme di disimpegno progressivo possono, però, non essere ben ragionate da chi le attua, come afferma la psicoterapeuta ed esperta di relazioni Christie Kederian . Nell’era digitale, un ruolo importante è svolto dall’idealizzazione di come dovrebbe essere una relazione secondo la cultura pop. I giovani sono sempre più influenzati da ideali di massa, modelli romantici irreali che tendono ad essere fuorvianti e a ricercare un tipo di complicità che nella vita reale non sempre esiste.

Nonostante la popolarità del termine sia recente, possiamo recuperare il suo equivalente scientifico nel ‘disimpegno romantico‘. In psicologia questo fenomeno è classificato come indifferenza emotiva o apatia, che implica distacco mentale e fisico da una relazione; da sempre esistito.

Ci rifacciamo alle teoria de “I quattro calavieri dell’Apocalisse” fondata dallo psicologo, ricercatore e autore Jhon Gottman, che ha dedicato tutta la sua carriera all’analisi delle relazioni coniugali e alla previsione del divorzio; per “i quattro cavalieri” si intendono stili di comunicazione che secondo la sua ricerca possono prevedere la fine di una relazione. Essi sono: critica, disprezzo, difesa e ostruzionismo.

Come riconoscere il quiet dumping

Alcuni atteggiamenti rivelatori nel partner, secondo Gottman, possono essere:

  • Evitare progetti futuri
  • Dimenticare momenti felici passati insieme
  • Non ascoltare le problematiche del partner
  • Disinteresse alla vita di coppia
  • Mancanza di affetto fisico
  • Evitare di fare e rispondere a domande
  • Trascorrere il minor tempo possibile con il proprio partner
  • Concentrarsi solo su se stessi
  • Mancanza di comunicazione affettiva

Le conseguenze di chi subisce questo abbandono possono portare a una perdita di autostima, dovuta alla sensazione e alla percezione di essere gli unici coinvolti nella relazione. Ciò è inoltre aggravato dal silenzio del proprio partner che getta l’altro in uno stato di confusione e incertezza.

A questo proposito, è bene sottolineare come il quiet dumping si differenzi anche dal ghosting – letteralmente “sparire”. Anch’essa figlia dell’era digitale, consiste in una sorta di gioco del silenzio da parte del ghostatore, che fa in modo che il partner non abbia più sue notizie. Il fenomeno è reso possibile, infatti, dalle app social grazie alle quali è molto facile sparire nel nulla e non dare spazio a possibili dubbi sul perché.

La sparizione, sebbene dolorosa, porrebbe un punto chiaro alla relazione con il quale la vittima è più cosciente di ciò che sta avvenendo e che le dà una spinta a passarci sopra.

Il quiet dumping, invece, può essere dilaniante proprio a causa della speranza del “lasciato”, ancora non pienamente certo, che le cose possano migliorare e che la relazione possa continuare.

di Pradama Caputo

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