Leiji Matsumoto: uno sguardo rivoluzionario sulla fantascienza

Il lascito di uno dei magaka più importanti a livello mondiale e il parallelismo con l'opera di Wells

fonte: wikimedia.com

Il giorno 13 Febbraio 2023, in un ospedale di Tokyo, si è spento uno dei più grandi mangaka che il Giappone e il resto del mondo abbia mai conosciuto: Leiji Matsumoto.

L’autore ci lascia un’eredità inestimabile – con opere come Galaxy Espress 999 e Space Battleship Yamato – non solo per la letteratura a fumetti del Sol Levante ma più in generale per l’intero sistema fumetto internazionale.

Matsumoto nasce il 25 Gennaio del 1938 a Kurume, una cittadina della prefettura di Fukuoka.

Fin da bambino sviluppa un grande interesse per la letteratura fantascientifica, in particolare quella americana di scrittori come H. G. Wells e, allo stesso tempo, viene ispirato da Osamu Tezuka – uno dei padri e tra i maggiori esponenti del fumetto giapponese – a prendere in mano la matita per iniziare a disegnare i suoi primi manga, cosa che lo porta appena diciottenne al trasferimento a Tokyo, per inseguire il suo sogno.

Ma come mai questo autore in particolare è considerato così importante e rilevante?

La risposta si trova nelle sue storie rivoluzionarie, caratterizzate da tematiche morali ed esistenziali, quasi occultate all’interno del contesto fantascientifico; oltre alle chiare e numerose ispirazioni di Matsumoto, figlie del suo sguardo verso gli Stati Uniti.

Matsumoto e H.G. Wells: il fascino dell’Occidente

Potremmo dire che una delle più grandi muse del mangaka fu proprio il padre del filone letterario fantascientifico, lo scrittore americano Herbert George Wells.

La scrittura di Wells si basava su quello che oggi gli studiosi hanno teorizzato come “sospensione dell’incredulità”, altro modo per definire il “patto funzionale”, così spiegato all’interno del Piccolo dizionario di retorica e narratologia dell’editore Loescher:

Accordo – implicito a ogni testo narrativo – che il lettore stringe con lo scrittore. Consiste in una sospensione dell’incredulità: per trarre il massimo piacere dal testo, il lettore finge di credere che quanto sta leggendo sia vero e accada nel momento stesso della lettura.”

fonte: picryl.com

Non solo padre della fantascienza, ma anche uomo visionario, con teorie e pensieri considerabili quasi profetici.

Wells, infatti, all’interno dei suoi romanzi non ha solo gettato le basi di un immaginario che avrebbe avuto sempre più fortuna e rilevanza nel corso del tempo, ma allo stesso modo ha predetto numerose svolte tecnologiche, le quali si sono appunto avverate, anche se non nel modo in cui lo scrittore le aveva immaginate: armi nucleari, viaggi spaziali e navicelle, addirittura un sistema simile al Web.

Ma come si legano i due autori, così lontani l’uno dall’altro a livello di tempo e spazio?

Oltre al fatto che le opere di Matsumoto rientrano perfettamente nei canoni classici di ciò che viene considerato il genere fantascientifico, il mangaka riprende diverse tematiche care a Wells, in particolare le idee politiche legate alla corrente pacifista e il concetto di nature vs nurture, tradotta come la dicotomia natura/cultura.

Per quanto riguarda le idee pacifiste, Wells provava una grande repulsione nei confronti della guerra, data probabilmente dall’aver vissuto entrambe le guerre mondiali. 

Addirittura, nel suo ultimo testo La mente all’estremo delle sue risorse del 1945, lo scrittore accarezza l’idea tanto presente in alcuni dei suoi precedenti lavori: se la specie umana fosse sostituita da una specie aliena, in fondo, potrebbe essere solo un bene.

La tematica della pace attraversa trasversalmente tutto l’operato di Matsumoto ma, in particolare, è prominente nella serie di Space Battleship Yamato: nell’anno 2199 la razza aliena Gamilas rende inabitabile la terra a seguito del lancio di bombe nucleari sulla sua superficie. Proprio quando l’umanità è sul punto di arrendersi, un’offerta di aiuto da parte della regina Starsha del pianeta Iscandar potrebbe essere la loro ultima speranza.

fonte: Flickr.com

In questa Odissea spaziale uno degli elementi centrali è la figura dell’eroe, nobile e con saldi valori morali, incarnata in particolare dal protagonista, il Capitano Juzo Okita.

In un’altra grande opera del mangaka, Galaxy Express 999, pubblicata a partire dal 1977, Matsumoto quasi riprende ciò che Wells arriva ad affermare nel 1945, sostituendo però la specie aliena con le macchine e arrivando ad una conclusione diametralmente opposta.

Le storie dei personaggi della serie sono inserite in un contesto futuristico iper-tecnologico in cui gli esseri umani sono stati in grado di creare un metodo per trasferire le loro menti all’interno di corpi meccanici, raggiungendo così anche l’immortalità.

In questo caso, la rivoluzione apportata alla vita della razza umana, grazie all’avvento di nuove tecnologie, è vista in una luce quanto più oggettiva che pone il lettore di fronte ad un dilemma morale non indifferente: vale la pena perdere ciò che ci rende umani?

di Martina Leva

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