Alla scoperta del Capas: il laboratorio Videoateneo

Il laboratorio diretto dal regista e documentarista Stefano Cattini permette di avvicinarsi al mondo dell'audiovisivo partendo da zero. Da lezioni teoriche alla pratica, si impara a 360 gradi come sviluppare un contenuto video

All’interno del Capas, il Centro per le Attività e le Professioni delle Arti e dello Spettacolo dell’Università di Parma, uno dei laboratori attivi è quello di Videoateneo, coordinato dal regista e documentarista Stefano Cattini.

“Il laboratorio è nato, come tutti i laboratori del Capas, con un fine culturale e aggregativo – spiega Cattini – Fino al 2019 facevamo parte di ParmAteneo, per cui dovevamo realizzare video giornalistici e non c’era un laboratorio autonomo per insegnare a realizzare video. Quando la professoressa Sara Martin è diventata direttrice del Capas ha chiesto che fosse aggiunta una sezione che si occupasse in senso più largo di audiovisivo: quindi anche di cinema, web series e prodotti video in generale”. Uno degli scopi principali di Videateneo è quindi quello di offrire agli studenti un servizio di crescita in più, dando la possibilità di un approfondimento pratico nel mondo audiovisivo.

Il laboratorio è rivolto a tutti gli studenti dell’Università di Parma e non sono richieste conoscenze specifiche e pregresse. Il laboratorio può essere infatti frequentato anche da chi è alle primissime armi perché vengono trattati argomenti da zero e completamente diversi da quelli studiati a lezione all’università.”

Come si articola il laboratorio Videoateneo

Il laboratorio è strutturato in una parte di lezioni teoriche e una parte pratica. “L’obiettivo è arrivare ad utilizzare l’attrezzatura, partecipando alla realizzazione di prodotti di ripresa e montaggio pratici che vengono proposti” spiega Cattini. Ma le due parti non sono necessariamente unite, “una persona può finire il corso e aver imparato delle nozioni teoriche senza partecipare alla parte pratica. Chi vuole, infatti, può poi partecipare ai progetti che vengono organizzati. Il corso nella sua parte teorica è importante ma quello che fa la differenza è mettersi alla prova ed esercitarsi.

La partecipazione è aperta a tutti gli studenti, ma ogni anno si aprono le iscrizioni organizzando così il corso per un gruppo limitato di persone. “Cerchiamo di modulare la nostra proposta in base alle richieste che ci arrivano, ma preferiamo lavorare a piccoli gruppi”.

Per partecipare a Videoateneo si dovrebbe aspettare l’avviso per i nuovi corsi in attivazione che vengono pubblicati sul sito web del Capas, “però si può sempre provare ad aggiungersi perché, se si è ben motivati, si hanno buone possibilità di entrare. In ogni caso bisogna contattare la segreteria del Capas all’indirizzo email capas@unipr.it e presentare la propria candidatura”.

Tante sono le attività che il gruppo Videateneo ha svolto in collaborazione con l’Università di Parma e altri attori cittadini ma “il progetto più importante è stato sicuramente quello dell’anno scorso con la realizzazione di un video per l’Expo di Dubai con quattro università: Bologna, Modena e Reggio, Parma e Ferrara. Era un progetto molto impegnativo, con delle scadenze precise e finanziato dalla Regione Emilia Romagna”.

Un altro progetto video riguardava la presentazione di “SHARE: Sustainability Health and AgRicolturE” per cui la regione Emilia-Romagna si è presentata come un polo internazionale di ricerca scientifica e tecnologica sempre con i quattro atenei coinvolti Bologna, Ferrara, Modena e Reggio, Parma.

Il video a seguire + tratto invece da Games to water sustainable development – UniPr – The post flooding resilience of Parma

Qualche consiglio per chi vuole entrare nel mondo dell’audiovisivo

“Se si considera la figura del videomaker, che ricopre un po’ tutte le funzioni, bisogna avere un po’ la predisposizione a fare tutto: riprese, disposizione delle luci, dei cavalletti e dei microfoni. Poi c’è anche la parte del montaggio del video e serve anche avere un po’ di capacità nella realizzazione della grafica. Diciamo, appunto, che per il videomaker servirebbe una sorta di tuttologismo, molto spirito di iniziativa e voglia di imparare tante cose diverse” spiega Cattini.

“Detto questo il meglio del cinema o del video in generale lo dà la specializzazione, per cui se qualcuno si sente davvero predisposto per il montaggio dovrebbe provare a costruirsi una strada in quell’ambito. Il montaggio è molto collegato al mondo della scrittura: è vero che per montare serve imparare ad usare software e tecniche specifiche, ma io consiglio a un montatore di leggere soprattutto libri di sceneggiatura“.

“Mentre qualcuno che non ama il montaggio o non si sente predisposto per la scrittura potrebbe diventare un buon direttore della fotografia, oppure dedicarsi al suono. – continua Cattini – Per quanto riguarda la regia, invece, dipende dai vari ambiti: il regista del Cinema del Reale è sicuramente una figura che deve conoscere un po’ tutto; magari non è un direttore della fotografia, ma qualche nozione la deve sapere, come per la fonica ecc. Diversamente, un regista di cinema deve saper condurre gli attori e lavorare psicologicamente. Regista è una parola unica che definisce mestieri molto diversi… In questo senso Videoateneo può dare solo un’infarinatura di base, mostrare un po’ le varie strade possibili ma è comunque un inizio utile. Ci sono scuole specifiche, ma si impara molto facendo. In particolare, il laboratorio Videoateneo approfondisce il linguaggio audiovisivo dal punto di vista del Cinema del Reale, perché consente di sviluppare saperi complessi e diversificati, superando il fattore estetico, per favorire ricerche e visioni personali del cinema e del mondo”.

di Nicola Sabatelli

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