Donne che hanno rivoluzionato la scienza nella chimica: Ball, Franklin e Hodgkin

Quinto appuntamento con altre tre scienziate che hanno lasciato un contributo indimenticabile al mondo delle scienze

In questo articolo della rubrica di scienza tutta al femminile racconteremo la vita e l’indimenticabile operato di tre scienziate che hanno fatto la storia della chimica: Alice Ball, Rosalind Franklin e Dorothy Hodgkin.

Alice Ball fu un personaggio che nella sua brevissima vita, morì nel 1916 a soli 24 anni,  diede un enorme contributo alla medicina. Grazie alla sua laurea in chimica, a soli 23 anni riuscì a creare una formula che si rivelò un rimedio efficace per contrastare la lebbra che agli inizi del 1900 stava affliggendo l’America. Fu la prima donna, nonché la prima afroamericana a laurearsi presso l’Università delle Hawaii.

Durante il periodo della piaga della lebbra, fu chiamata a collaborare col dottor Herry Hollmann, il quale stava cercando una soluzione per poter iniettare l’olio di chaulmoogra in endovena ai malati. Questa pianta infatti era l’unico rimedio che sembrava funzionare contro le malattie cutanee come la lebbra, ma essendo oleosa non era possibile iniettarla direttamente in vena e la soluzione adoperata, per via orale, non sembrava avere gli effetti ricercati. L’assunzione di quest’olio provocava infatti gravi disturbi intestinali. Hollmann non era in grado di separare i principi della pianta e per questo aveva bisogno di un esperto nel settore. Fu chiamata quindi Alice Ball, la quale, poco dopo il suo arrivo sviluppò la formula che avrebbe aiutato e guarito migliaia di persone fino alla scoperta dell’antibiotico negli anni ’40.

Il merito di questo antidoto fu, come da prassi nel mondo scientifico di inizio ‘900, dato tutto a dottor Hollmann, un uomo. La morte prematura della Ball avvenuta, si presume, per tubercolosi, ha contribuito ad aggiungere il suo nome in quello delle donne “vittime” dell’effetto Matilda. Effetto secondo il quale alle donne nella scienza non viene riconosciuto il giusto merito per il loro operato. Inoltre, essendo venuta a mancare prematuramente, tutti i suoi studi di ricerca furono “recuperati” dal preside della facoltà, il quale ci mise poco a farli suoi.

A lei è stata dedicata una placca di onorificenza su un albero di chaumoogra e ogni 29 febbraio, alle Hawaii, si festeggia l’Alice Ball Day. Questi due riconoscimenti le sono stati dati solo 90 anni dopo la morte.

Rosalind Franklin è probabilmente un nome più noto nel campo delle scienze. Nata nel 1920 a Londra, Rosalind aveva sempre sognato di diventare una scienziata. Suo padre però non voleva che la figlia studiasse materie scientifiche, addirittura riteneva che le donne non dovessero frequentare affatto l’università. Rosalind però fu aiutata dalle donne della sua famiglia e, tenendo testa al padre, ottenne un PhD all’Università di Cambridge.

A quel tempo, nel suo gruppo di studio, ci si domandava come fosse la forma del DNA. Tra le varie teorie portate avanti dai suoi colleghi esclusivamente maschi, fu lei, assieme ad un suo studente, a scattare la famosissima foto 51 che provava la struttura a doppia elica del DNA. Una scoperta che ha rivoluzionato la storia delle scienze, ma che di fatto, inizialmente, non fu attribuita a Rosalind bensì ai suoi colleghi maschi.

foto 51 (fonte Wikipedia)

L’atmosfera misogina in cui lavorava la stava torturando e, dopo che fu tirata fuori dalla pubblicazione della sua scoperta della forma del DNA, decise di rinunciare alla carriera nell’ambiente universitario e continuare i suoi studi di ricerca in un laboratorio più piccolo dove condusse un lavoro pionieristico sul virus del mosaico del tabacco e sul virus della poliomielite. Morì anche lei giovanissima all’età di 37 anni per un cancro che si presume sia stato scaturito dall’esposizione durante i suoi studi di ricerca. Si raccontava che rimanesse esposta intere giornate ai raggi X. Rosalind è ricordata come la donna che avrebbe dovuto vincere il nobel per la chimica.

Concludiamo con una scienziata che ha dato un contributo preziosissimo alla chimica: Dorothy Hodgkin. Dorothy nacque in Egitto nel 1910 e per tutta la vita non ha mai smesso di essere una scienziata attiva. Fino alla sua morte, avvenuta nel 1994, ha dato letture in giro per il mondo.

Fu soprannominata the gentile genius il genio gentile e the cleverest woman in England, la donna più intelligente d’Inghilterra. Un genio certamente lo è stata, non a caso nel 1964 vinse il premio Nobel per la chimica oltre a vari altri riconoscimenti tra cui il Lenin Peace Prize per il suo impegno a promuovere il disarmo e il superamento delle barriere imposte dalla Guerra Fredda. Nel 1965 fu nominata Membro dell’Ordine al Merito del Regno Unito.

“Sarà ricordata come una grande chimica, un’amante dei popoli pia,
gentile e tollerante e una dedita protagonista della pace”.
Max Perutz, Independent Newspaper

Grazie alla cristallografia a raggi X determinò la struttura tridimensionale di numerose molecole complesse della biologia, tra cui la penicillina e la vitamina B12. Per oltre 30 anni si dedicò anche allo studio della molecola dell’insulina e, nel 1969 riuscì finalmente ad ottenere la struttura dell’ormone.

Per circa quarant’anni fu professoressa di Chimica presso il Somerville College. Fu lì che avvenne il suo incontro con una studentessa che sarà poi una grande amica della scienziata: Margaret Roberts, nota in tutto il mondo come Margaret Thatcher, il Primo Ministro inglese dal 1979 al 1990.

di Fabiola Cacciatore

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