Donne che hanno rivoluzionato la matematica: Mirzakhani, Easley e Zhenyi

Donne che dei numeri numeri hanno fatto la loro passione, il loro lavoro, la loro vita. Donne poco conosciute, ma di fondamentale importanza nel mondo della scienza

Questa rubrica dedicata alle donne nella scienza è nata con l’intento di far conoscere al pubblico trenta donne che probabilmente, attraverso una ricerca online grossolana, difficilmente si conoscerebbero. Le donne nella scienza, ma non solo in essa, hanno sempre dovuto superare ostacoli, mandare giù bocconi amari, lottare per poter portare avanti il proprio operato. Il riconoscimento? Quello fino a pochi decenni fa era pura utopia per le donne.

Avevamo fatto accenno nel primo articolo al famoso effetto Matilda, ossia quel femono per il quale le scoperte scientifiche e le invenzioni da parte di donne venivano attribuite agli uomini. Diversamente da quanto si possa pensare, Matilda, da cui l’effetto prende il nome non fu affatto una scienziata. Essa fu una suffragetta e attivista abolizionista vissuta nel 1800. Scrisse “Woman as an Inventor” in cui contestava un pensiero molto comune, e cioè che le donne non avessero “alcun genio inventivo o meccanico”. Gage diceva che nonostante l’educazione delle donne fosse stata gravemente trascurata (le donne non avevano diritto allo studio in quanto il loro ruolo sociale si limitava alla cura della casa e alla procreazione), alcune delle invenzioni più importanti al mondo si dovevano a loro. Matilda Gage ne elencò moltissime tra cui l’acquario (invenzione della biologa marina francese Jeanne Villepreux-Power) il dispositivo per attutire il rumore delle ferrovie sopraelevate (ad opera di Mary E. Walton) e molte altre. A dare il nome di Matilda a questo “modus operandi” di tenere i nomi delle donne fuori dai riconoscimenti per le loro invenzioni fu la storica della scienza Margaret Rossiter nel 1993.

Di inventrici ne abbiamo parlato nello scorso capitolo, questo invece è dedicato alle donne poco conosciute, ma di fondamentale importanza nel mondo della matematica. Al bando quelli che dicono che la matematica non è materia per ragazze! Vi presentiamo oggi tre matematiche d’eccellenza: Maryam Mirzakhani, Annie Easley e Wang Zhenyi.

Maryam Mirzakhani genio contemporaneo venuto a mancare nel 2017 alla giovanissima età di 40 anni. Un anno dopo la sua morte, durante il “World Meeting for Women in Mathematics”, tenutosi a Rio de Janeiro, su proposta iraniana, il Congresso Internazionale delle Donne Matematiche stabilisce che il 12 maggio, anniversario della sua nascita, sia festeggiato in tutto il mondo come Giorno delle Matematiche.

Da bambina Maryam non sognava di diventare una scienziata, tutt’altro, voleva diventare una scrittrice. Oltretutto va ricordato che era nata in Iran, paese dove le donne avveno/hanno difficoltà a studiare in quanto i diritti di emancipazione erano e sono pressoché nulli.

Le cose però cambiarono quando alle scuole superiori si accorse che risolvere i problemi matematici era la sua attività preferita, non a caso a 17 e a 18 anni vinse le Olimpiadi della matematica, evento al quale riuscì a participare non con poca fatica per via della discriminazione di genere. Nel 2014 fu la prima donna a vincere l’ambita Medaglia Fields, istituita nel 1936 e considerata uno dei premi più importanti e di prestigio per i matematici. “Devi impiegare un po’ di energia e sforzarti per vedere la bellezza della matematica” diceva. La sua vera passione erano le superfici iperboliche (superfici aventi la forma una sella) e amava concentrasi nella comprensione delle forme e cosa ne comporta la loro distorisione. A lei si deve un’importante formula che mostrava la relazione tra le curve geodetiche semplici e la lunghezza del lato di una struttura iperbolica. In parole più semplici, il suo lavoro è fondamentale per comprendere forme e superfici.

Un altro suo contriubuto passato alla storia è quello che la vede assorta nel risolvere il complicatissimo problema del movimento di una pallina da biliardo all’interno del tavolo. Nel 2011, assieme al matematico Alex Eskin dell’Università di Chicago, Maryam pubblicò un lavoro che permise di descrivere il moto di una palla da biliardo che rimbalza sui bordi di un tavolo avente la forma di un poligono irregolare e da lì ha ricavato un modello per descrivere la propagazione dei gas.

Di Maryam si sono dette tantissime cose meravigliose, chiunque abbia lavorato con lei la ricorda come una persona speciale, grandissima matematica, ma anche una persone con una gentile personalità. Qui vogliamo riportare però la dichiarazione più sincera, quella di sua figlia, che quando le chiesero che lavoro facesse sua madre rispose che sua madre era una pittrice di numeri. Maryam era infatti nota per il suo bizarro modo di lavorare. Aveva infatti l’abitudine di stendere enormi fogli atterra e scrivere lì le sue equazioni, proprio come un artista fa con i suoi disegni.

“Niente è stato dato alle minoranze o alle donne. Ci sono volutvolute alcune lotte per ottenere pari opportunità e stiamo ancora combattendo oggi. Non arrendetevi… Non ascoltate le persone che vi dicono sempre che è troppo difficile”

Queste parole appartengono alla seconda donna di cui parleremo in questo articolo: Annie Easley.

Matematica, programmatrice e scienziata missilistica, Annie è senza dubbio un personaggio di cui si sente troppo poco parlare, ma che contribuito senza equal misura a ribaltare la storia delle scienze. La sua tenacia nel proseguire i suoi sogni la deve tanto a sua madre che l’ha sempre incoraggiata a non mollare mai. Annie Easley nacque in Alabama nel 1933, periodo difficile per le comunità Afro-americane che dovevano sottostare alle dure leggi di Jim Crow. Il suo futuro era già scritto: sarebbe diventata un’infermiera. Il caso ha voluto che il programma di studi a cui avrebbe dovuto iscriversi era stato chiuso. Si ritrovò così ad iscriversi alla facoltà di matematica. Il resto è storia.  Ispirata dalla storia di due sorelle gemelle che lavoravano come macchine umane presso la NACA (futura NASA), decise di applicare e iniziò a lavorare presso il NACA’s Lewis Research Center nel 1955, mentre studiava ancora. Due anni dopo, nel 1957 la Russia lanciò Sputnik e la NASA dovette ricorrere ai ripari per poter lanciare anch’essa il primo missile nello spazio. Annie aiutò nella creazione del software per il missile Cantaur della NASA. Il suo genio venne fuori anche in un momento di crisi. Negli anni 70 infatti ci fu una crisi energetica e questo comportò una serie di ricerche per far si che gli scienziati trovassero una fonte alternativa per creare energia. Il suo lavoro sul ciclo di vita delle batterie di accumulo è servito per arrivare oggi alla realizzazione di batterie come quelle utilizzate nei veicoli elettrici nonché alla gestione informatizzata dei sistemi di conversione energetica.

Con Wang Zhenyi, terza ed ultima matematica di cui tratteremo in questo articolo. Con lei facciamo un grosso salto indietro nel tempo, approdando nel 1700. Zhenyi ebbe una vita ancor più breve di Myriam Mirzakhani, morì infatti nel 1797 all’età di 29 anni.

Copyright: Rachel Ignotofsky

Fu una scienziata cinese che visse durante la dinastia Qing e si occupò di varie categorie scientifiche: astronomia, matematica, geografia e medicina e fu anche una poetessa. Nacque in una famiglia benestante e questo le permise di studiare e ricevere una buona base culturale da parte padre e del nonno. Pubblicò diversi scritti di astronomia, tra cui “Dibattito sulla processione degli equinozi”, “Disputa sulla longitudine e sulle stelle” “Spiegazione di un’eclisse lunare” nei quali espose anche sue personali ricerche. Era devota alle sue ricerche al punto che nel giardino di casa sua ricostruì un grande modello del sistema sole-terra-luna usando lampade e specchi. Grazie a questo macchinario fu in grado di esporre le sue teorie e le sue ricerche nel testo “Spiegazioni di un eclissi solare”. All’età di 24 anni pubblicò “Principi semplici del calcolo”, una guida composta da cinque volumi per chi volesse approcciarsi alla matematica. Tra i suoi versi più noti non si può non menzionare quello che segue:

“It is made to believe that women are equal to men
Are you convinced that your daughters can be heroic too?”
Wang Zhenyi

di Fabiola Cacciatore

2 Commenti su Donne che hanno rivoluzionato la matematica: Mirzakhani, Easley e Zhenyi

  1. Molto interessante.Complimenti!
    Ins.Sabina

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