La Camera di San Paolo entra nella rete turistica culturale Castelli del Ducato

Attrae ogni anno visitatori e studiosi da tutte le parti del mondo e anticamente costituiva la parte più preziosa dell’appartamento privato della Badessa

Camera di San Paolo, da Ministero della Cultura

Il 2023 si è aperto con l’ingresso del Comune di Parma nella rete turistica culturale Castelli del Ducato con “Correggio e la Camera di San Paolo a Parma”, un gioiello nel cuore del centro storico cittadino.

La Camera di San Paolo è stata affrescata all’inizio del Cinquecento dal giovane Correggio per l’appartamento privato della badessa Giovanna da Piacenza nel Monastero benedettino di San Paolo e fa parte del complesso del monastero di San Paolo che è stato fondato intorno al 985 da Sigefredo ll, vescovo di Parma.

Nel tempo, divenne una destinazione privilegiata per le fanciulle nobili impossibilitate a contrarre un matrimonio soddisfacente. Numerose furono le personalità rilevanti legate a questo luogo come le badesse Cecilia Bergonzi e Giovanna da Piacenza e la principessa Margherita Farnese, figlia del duca Alessandro. A partire dal XVI secolo la clausura si fece più rigida, rendendo quasi impossibile ammirare le bellezze di questo luogo, compresa la celebre Camera di San Paolo, riscoperta dagli artisti e dagli appassionati d’arte soltanto nella seconda metà del Settecento.

Il complesso monumentale di San Paolo è la struttura più antica dell’interno monastero. Le sue origini risalgono a un’epoca ancora imprecisata, posta tra la fine dell’età tardoantica e l’inizio del Medioevo. Il complesso conobbe il suo maggior splendore tra il XV e il XVI secolo, durante la reggenza delle badesse Cecilia Bergonzi e Giovanna da Piacenza.

L’attuale percorso museale della Camera di San Paolo ricostruisce proprio gli ambienti dell’appartamento privato della badessa Giovanna da Piacenza. Il visitatore, appena entra, viene colpito sicuramente dai tre affreschi realizzati da Jacopo Loschi: la Madonna della Misericordia, episodi della leggenda dei Santi Benedetto e Scolastica e l’Annunciazione.

Proseguendo si ha modo di visitare la Camera dell’Araldi, realizzata appunto dal pittore parmense Alessandro Araldi nel 1514. L’artista affrescò il soffitto della stanza descrivendo scene sacre e profane del Vecchio e Nuovo Testamento. Nella stanza quadrata è presente un camino con l’iscrizione “Transimus per ignem et aquam et eduxisti nos in refrigerium” (Siamo passati attraverso il fuoco e l’acqua e ci hai condotti al refrigerio) simbolo del cammino spirituale, ricco di ostacoli e prove faticose, che conduce verso la santità del paradiso.

La seconda camera, invece, è stata realizzata da Correggio che la portò a termine nel 1519. Venne considerata da subito dagli studiosi come un capolavoro del Rinascimento. A differenza della Camera dell’Araldi, la sua forma è quasi cubica e gli affreschi sono presenti solo nella cupola. I soggetti principali sono i putti inseriti in sedici finti ovati che si affacciano all’interno della stanza. Alcuni di questi sono evocativi del tema della caccia.

Anche in questa stanza è presente un camino con una raffigurazione di Diana, dea della castità, in chiaro riferimento alla Badessa. È incisa, inoltre, l’iscrizione latina “Ignem gladio ne fodias” (Non stuzzicare il fuoco con la spada) che sembrerebbe indicare il fermo atteggiamento della badessa circa l’autonomia del convento da lei guidato rispetto all’autorità ecclesiastica.

La Camera di San Paolo si può visitare lunedì, giovedì e venerdì dalle 09:30 alle 17:30. Sabato, domenica e festivi dalle 09:30 alle 18:30.

di Laura Ruggiero

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