Parma 360 torna con Crossover: dalle foto di Basilico e Pioli fino alle Agiografie profane di Seitzinger

Tra le mostre di quest'anno del festival della creatività contemporanea c'è un viaggio tra la Roma antica e moderna, la scoperta dei "Spazi-Soglia" e nuove interpretazioni di santi che perdono la loro devozione e si trasformano in attuali icone

Crossover è il tema di quest’anno del Parma 360 Festival della creatività contemporanea e ragiona sul concetto di contaminazione tra linguaggi, stili, forme e simbologie prese in prestito da epoche storiche diverse.

Nel festival troviamo due mostre a Palazzo del Governatore e una nella Galleria San Ludovico, che si manterranno fino al 21 Maggio.

Le prime due hanno come protagonisti due fotografi, Luca Piola con la mostra Passengers e Gabriele Basilico (scomparso da dieci anni ormai) a cui è stata dedicata la mostra Piranesi Roma Basilico.

Mentre l’ultima intitolata Agiografie profane è realizzata dall’illustratrice Eliza Seitzinger.

Al festival sono presenti altre mostre di cui una dell’artista Stefano Bombardieri e una con protagonista la ex sovrana d’Inghilterra Elisabetta II. Per maggiori informazioni visitate il sito di Parma 360.

Passengers

Il fotografo Luca Piola in questa mostra indaga il rapporto tra spazio e museo e come lo spettatore si comporta e si sente quando si ritrova davanti alle opere. Entrare in un museo è come attraversare le porte per un universo diverso da quello in cui viviamo, le persone attorno quasi scompaiono e i rumori sono attenuati. 

L’esposizione è organizzata in diverse stanze con pareti scure e l’unica luce presente proviene dai faretti che illuminano le fotografie, in questo modo lo spettatore può lasciarsi coinvolgere maggiormente.

In alcune sale troviamo anche delle sedie, sulle quali è possibile sedersi per fermarsi a osservare meglio le foto in modo da farsi travolgere completamente dalle sensazioni che ci provocano e lasciare che queste ci portino a viaggiare con la fantasia.

Gli scatti realizzati dal fotografo rappresentano persone intente a guardare opere e visitare musei. Gran parte di queste sono realizzate con un’abile tecnica del fuori fuoco che le dà un aspetto surreale e un’atmosfera tenue. I soggetti immortalati vivono in una realtà chiamata dall’artista Spazi-Soglia, ovvero degli spazi che immergono chi vi entra in una realtà differente, sia fisica che mentale.

Mi interessa cosa le persone sentono e percepiscono in questo spazio. Entrano in un museo ed è come se salissero su di un treno, diventano passeggeri, “Passengers”, di un viaggio verso altri luoghi della mente.

Li racconto in questo liquido fluire.

Raccolgo tracce di viaggi mentali in mezzo a brandelli di memorie.” Luca Piola

La mostra è a cura di Rischa Paterlini ed è possibile visitarla dal mercoledì alla domenica a Palazzo del Governatore.

Piranesi Roma Basilico

La mostra Piranesi Roma Basilico è realizzata sui lavori di due artisti, Giambattista Piranesi l’ultimo grande incisore veneto del 1700 e Gabriele Basilico tra i maggiori fotografi dello spazio urbano del nostro tempo.

Il primo artista realizzò le incisioni delle architetture di Roma presenti nella mostra nel corso del Settecento, mentre il secondo scattò le fotografie nel 2010 cercando di riprodurre la stessa inquadratura dell’artista veneziano.

La mostra è suddivisa in tre sezioni: la prima dedicata al confronto fra le incisioni e le fotografie, la seconda presenta un video nel quale il fotografo spiega come ha realizzato gli scatti e la terza raccoglie le ricostruzioni fotorealistiche in 3D delle incisioni di Piranesi realizzate da Cristian Boiardi.

Guardando le incisioni affiancate alle fotografie e mettendole a confronto possiamo notare come la città sia cambiata nel corso degli anni ma anche come molte architetture siano rimaste identiche nonostante i secoli passati.

Mi sono confrontato con la sua visione, e qualcosa abbiamo in comune: il desiderio di dominare lo spazio con lo sguardo, di vederlo come un insieme ma anche in ogni suo dettaglio” Gabriele Basilico

Basilisco nel realizzare le fotografie si è dovuto confrontare con la Roma antica, adattando il punto di vista della macchina fotografica al punto di osservazione dell’incisore veneziano.

Prendendo come esempio la piazza del Pantheon, Basilico racconta come nel disegno di Piranesi intorno al Pantheon non ci sia nulla se non un po’ di collina e di come ha scelto il punto di vista migliore per riuscire a raffigurare solamente la struttura architettonica. Quando invece ha dovuto realizzare lui la fotografia, fra i tavolini dei ristoranti, le case e la piazza è stato costretto a scegliere un’altra visione e ha aspettato un’ora centrale della giornata per far sì che ci fossero meno turisti possibili.

Infatti uno degli obiettivi e delle sfide di Basilico nel riprodurre le incisioni era di trovare la distanza giusta. Con la sua attrezzatura si metteva alla ricerca del luogo perfetto e aspettava il momento adeguato per scattare, sia di giorno che di notte.

Grazie a questa ricerca del punto perfetto è riuscito a valorizzare al meglio l’architettura in modo che non risulti troppo lontana da far sparire i dettagli ma nemmeno troppo vicina in modo da perdere la visione d’insieme. 

Entrambi nati come architetti che non hanno esercitato la professione si incontrano in questa mostra, in collaborazione con la Fondazione Giorgio Cini, disponibile dal mercoledì alla domenica a Palazzo del Governatore.

Agiografie profane

La protagonista di questa mostra è Elisa Seitzinger, illustratrice che negli ultimi anni ha ricevuto riconoscimenti nazionali e internazionali e al momento è tra i dieci autori più influenti d’Italia.

Le opere sono esposte all’interno della Galleria San Ludovico, ex Chiesa di San Paolo, composta da una navata centrale e 6 absidi laterali. All’interno di questi troviamo un’opera principale più grande e le più piccole sotto presentate a semicerchio.

L’ispirazione per la realizzazione di queste proviene dall’arte medievale sacra e cortese, dai bestiari antichi, dagli ex-voto al mondo dei tarocchi e dalle iconografie cristiane. In queste interpretazioni dell’artista le figure dei santi perdono la loro devozione e si trasformano in icone contemporanee con nuovi simboli e significati.

Una caratteristica dell’artista è la bidimensionalità, la staticità che lascia spazio a concetti e simboli di raccontare i personaggi e le loro storie. I colori primari sono un’altra sua particolarità, rosso giallo e blu sono i protagonisti delle sue opere, mischiati ad eccezione con il grigio, il bianco e il nero.

Oltre alle rivisitazioni dei santi, quali ad esempio San Cristoforo e Santa Lucia, sono presenti figure mitologiche come le Sibille o Melusina, l’Orlando di Ariosto e i tarocchi esposti nelle vetrinette ai lati della navata. La mostra si completa con una serie di illustrazioni dell’artista che ricoprono l’Edicola liberty di Piazza della Steccata e creano un percorso immersivo tra sacro e profano.

L’esposizione è curata da Paolo Lampugnani ed è possibile visitarla venerdì, sabato e domenica alla Galleria San Ludovico.

di Simona D’Alessandro

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