TNG Parma: il mondo kinky visto dagli under 35

Il TNG nasce con l’idea di creare uno spazio di scambio (e nel caso di gioco) in un ambiente sicuro non formale, in cui ragazzi dalla mente aperta si conoscono e condividono tra loro gli stessi interessi, ma anche dubbi e desideri.

Crediti immagine: profilo facebook TNG Parma

Che tu sia un giovane esperto o alle prime armi, al TNG (The Next Generation) poco importa, perché farebbe sentire a proprio agio pure il più insicuro. Ha tranquillizzato anche me a cui sono serviti due drink prima di trovare il coraggio di iniziare questa esperienza. Non che questo mondo fosse a me completamente estraneo, ma ho apprezzato il fatto che se ne potesse parlare anche in toni scherzosi.

Il TNG nasce con l’idea di creare uno spazio di scambio (e nel caso di gioco) in un ambiente sicuro non formale, in cui ragazzi dalla mente aperta si conoscono e condividono tra loro gli stessi interessi, ma anche dubbi e desideri. Dopo il TNG di Milano e di Roma, i primi ad essere nati, il TNG si è trasferito anche nelle piccole città, per dare modo a tutti di partecipare.  

Anche il TNG di Parma è improntato alla conoscenza del mondo del BDSM e della sessualità non convenzionale. Venerdì 14 ho potuto confrontarmi con gli organizzatori dell’evento, quindi con i più esperti, e con chi pratica e sperimenta, desiderosa di conoscere meglio anche questa realtà. Il tutto è avvenuto al [REDACTED], un locale confortevole in cui mi sono subito sentita accolta e parte del gruppo.

Qual è la differenza tra il piacere erotico e quello sessuale?

L’incontro è stato un momento in cui ognuno poteva esprimersi liberamente, a partire dal dress code o esplicitando i propri gusti. Un qualcosa di soft, un semplice aperitivo tra amici, non un play party, una festa in cui chi partecipa pratica. Di play party però se ne è discusso. Lì potresti vedere gente che viene frustata o legata (shibari), chi viene portato al guinzaglio, chi indossa abiti per interpretare ruolo, chi mette in scena il proprio feticcio.

Eppure, anche qui, come per l’aperitivo kink, non serve che ci sia un’interazione di tipo erotico o sessuale, perché a volte basta anche solo stare nell’esperienza. Nonostante si pensi che il contesto play party sia propriamente sessuale (sesso visto comunemente come penetrazione), spesso ci si ritrova a dare o ricevere piacere erotico. All’aperitivo si è parlato molto della differenza tra il piacere erotico e quello sessuale. Per alcuni, quindi, il piacere erotico può essere vissuto come qualcosa di più svincolato da quello che normalmente è considerato sessuale. Il piacere erotico, ha detto uno dei partecipanti, “è un qualcosa che colpisce la mente, un qualcosa che quando lo guardi, lo vivi, ti colpisce, ti rapisce, ti fa stare bene, ti crea dentro un universo di emozioni a cui non sai e spesso non vuoi dare un nome, ma preferisci viverle. Perché il sessuale spesso punta molto a un rapporto penetrativo, una soddisfazione puramente fisica che dura quel che dura… Quello erotico ti rimane dentro, in un modo o nell’altro. Regala mille e più soddisfazioni da questo punto di vista”. Partendo dal presupposto che ciò che piace a me può non piacere ad un’altra persona, il piacere erotico potrebbe venire dal sentire una persona parlare con un certo tono di voce, mentre il piacere sessuale è più connesso a qualcosa di effettivamente fisico. Magari una certa pratica mi dà più piacere erotico che eccitamento sessuale. Ma dipende dalla persona, al di là dalla pratica. Un semplice massaggio, il gioco con la cera o l’impact play potrebbe portare piacere sessuale per alcuni, per altri potrebbe piacere come pratica erotica, come immaginario, ma magari non generare a livello sessuale chissà quale piacere.

Drop e after care

All’aperitivo si è parlato anche di “drop”. Quando il piacere erotico è più intenso di quello sessuale c’è un “sovraccarico emotivo”. Ossitocina, dopamina ed endorfine, alcuni degli ormoni del benessere, infatti, portano immediatamente dopo l’orgasmo un senso di vuoto e tristezza. “Nel momento in cui ritorni nel quotidiano, torni con i piedi per terra un po’ ne risenti.” Ci sono pratiche talmente intense che possono dare ripercussioni anche giorni, settimane, mesi dopo. Per evitare questo è preferibile l’after care, la cura a posteriori. Consiste nello stare vicino alla persona dopo aver fatto una pratica intensa. Si parla, ci si confronta, ci si coccola, si beve o si mangia qualcosa. Si può stare semplicemente rilassati a letto a guardare un film. L’after care non è scontato. Non sempre rientra nelle esigenze di ognuno di noi. Per questo è un momento che andrebbe comunicato insieme a tutte le altre cose che si vorrebbe e non si vorrebbe fare.

Sane, safe, consensual: framework del BDSM

Durante l’incontro si è parlato della cura verso l’altro come priorità della pratica kink, facendo alcuni esempi. Lo scopo infatti è sì dare piacere, ma senza che questo possa danneggiare il corpo del partner per sempre. Non si vuole arrivare a bruciature o cicatrici! È quindi indispensabile la scelta dei propri strumenti. Le candele, per il wax play, ad esempio vanno prese senza stearina, mentre le temperature della paraffina sono accettabili. Chi gioca con la cera sul proprio partner preferisce prima provarle su di sé, come all’interno del gomito, in quanto zona più sensibile. Anche l’altezza da cui si fa cadere la cera può provocare più o meno fastidio. Sopportabile quando la goccia la si lascia cadere dall’alto, in quanto ha più tempo di raffreddarsi.

Crediti immagine: club-rub.com

Ma ciò che davvero importa è il SSC, sane, safe, consensual. Sono tre regole fondamentali del BDSM da rispettare se si vuole praticare. Sane, nel senso di sano, il gioco deve essere fatto con coscienza. Bisogna sapere quel che si fa. Safe, perché al primo posto ci sta la sicurezza. Bisogna proteggersi e proteggere il proprio partner. Deve essere sicuro senza provocare danni quando non voluti. Alla base c’è il consenso, cioè tutti i partecipanti devono aver concordato prima il gioco e i limiti di questo. Il “sì” e il “no” non hanno altri significati. A volte si stabilisce a monte una safeword che elimina il consenso portando alla fine del gioco.

di Fabiola Veca

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