Donne che hanno rivoluzionato la scienza: Horney, Clark, Stevens

Tre scienziate che hanno lasciato l'impronta nelle scienze. Tre ambiti diversi, ma una sola passione: la scienza

Tre donne che hanno lavorato in tre ambiti diversi della scienza: Karen Horney, psicoanalista vissuta all’inizio del XX secolo, Mamie Phipps Clark, psicologa e attivista che visse a nel 1900, ed infine Nettie Stevens, una genetista che ha sfatato leggende e rivoluzionato la genetica.

Karen Horney nacque in Germani nel 1885. Karen è considerata la fondatrice della psicologia femminista. Non a caso visse e studiò ai tempi in cui Freud era molto in voga e le sue teorie erano viste come indiscutibili. Freud analizzava la mente degli uomini, è noto infatti per essere considerato il padre della psicoanalisi, ma anche lui ebbe un limite del quale non si può certo incolparlo in toto considerati i tempi in cui visse. La teoria di Freud vederla la donna come un essere secondario che soffriva dell’assenza di pene, per cui ella desiderava essere come un uomo, ma essendo “mancante” della parte caratteristica, non avrebbe potuto mai soddisfare il suo desiderio. Karen Horney fu indottrinata a questa scuola di pensiero, l’unica a cui effettivamente si faceva ricorso in quanto, praticamente l’unica ad esistere in quegli anni. Fu lei però che ribaltò quella teoria dicendo che le donne non vogliono diventare come gli uomini, esse vogliono solo avere la stessa indipendenza, sciogliendosi dalle catene che le vede sempre dipendenti e succubi dei propri mariti.

Da qui nacque la sua scuola di pensiero denominata neo-freudianism.

Questa sua scelta di portare avanti la nuova e avanguardista teoria le costò il posto  di lavoro presso New York Psycoanalitic Institute nel 1941. Il suo lavoro di rivisitazione e ribaltamento della teoria freudiana nei confronti delle donne l’hanno resa una delle più influenti psicoanalista di tutti i tempi.

Mamie Phipps Clark, psicologa e attivista per i diritti umani. Fu la seconda afro-americana a ricevere un PhD dalla Columbia University, il primo fu sue marito: Kenneth Clark. Mamie nacque nel 1917 in Arkansas. Visse circondata da amore e istruzione grazie ai suoi genitori, nonostante le leggi razziali la tenessero segregata in scuole povere e non le permettessero di entrare nei negozi gestiti da persone bianche. Si laureò con lode alla Harvard University e quando poi incontrò il suo futuro marito, il suo attivismo per la lotta contro la segregazione razziale la porterà a dare vita a studi che ancora oggi si ricordano nella psicologia legata all’infanzia. Con suo marito infatti progettarono “l’esperimento delle bambole”. Con questo studio venivano date ai bambini bambole con carnagione bianca e bambole con carnagione nera. I bambini bianchi si riconoscevano nelle bambole bianche, i bambini neri invece si riconoscevano in quelle nere, ma le consideravano brutte ed inferiori a quelle bianche. Questo studio ha dimostrato come la segregazione dei bambini in scuole esclusivamente bianche o esclusivamente nere porti i bambini con pelle nera a considerarsi inferiori, all’odio nei confronti di se stessi e quindi a disturbi che si sarebbero poi ripercossi nella vita quotidiana e sociale.

Questo studio portò la coppia Clark-Phipps  a vincere il caso della corte suprema: Brovn v. Broad of Education. Grazie a questa sentenza la segregazione razziale nelle scuole pubbliche fu dichiarata incostituzionale.

Nettie Stevens figlia di un carpentiere, sin da ragazzina metteva da parte le monete per potersi un giorno pagare gli studi. Ci riuscì e nel 1902, all’età di 41 anni ricevette il suo PhD al Bryn Mawr College nella East Coast. Il lavoro di Nettie ha rivoluzionato uno dei concetti che hanno sempre caratterizzato molte scelte all’interno delle famiglie, ossia cosa determina la nascita di un figlio maschio o di una figlia femmina. Fino a poche decine di anni fa infatti si riteneva che fosse la donna in stato di gravidanza a determinare il sesso del bambino. Si pensi alle donne uccise per essere state incolpate della nascita di sole figlie femmine: le varie mogli di Enrico VII ad esempio. Senza andare troppo lontano nel tempo, solo nel 2013, in Pakistan 56 donne sono state ammazzate per aver partorito femmine (ladyblitz.it). Si pensi anche agli stratagemmi ingenui delle coppie che volevano assicurarsi un figlio maschio, come ad esempio la leggenda secondo la quale concepire durante l’estate avrebbe assicurato la nascita di un erede maschio.

Il lavoro di Nettie Stevens sulla genetica l’ha portata alla scoperta dell’esistenza del cromosoma XY e XX, confermando che il sesso del nascituro è determinato dall’uomo.

Una scoperta del genere non poteva non vincere il Premio Nobel. In questo caso il premio fu dato a T. H. Morgan nel 1933, oltre venti anni dopo la morte di Nettie Stevens. Morgan ha riconosciuto il lavoro della scienziata senza il quale il suo lavoro premiato non sarebbe mai stato possibile.

di Fabiola Cacciatore

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