SOStudenti – Cosa sapere sulla possibilità di avere animali in condominio

Vi è mai capitato di litigare con il vostro vicino di casa a causa dei rumori prodotti dal vostro cane? Elena De Simone, avvocata di Confconsumatori Parma, ci spiega quando tale situazione può acquisire una rilevanza penale

Condomini che si lamentano della presenza di cani, gatti o altri animali negli appartamenti dei loro vicini di casa. Non poche volte capita che queste vicende vadano a finire in tribunale e finiscano con un nulla di fatto. Questo perché spesso non si conoscono i diritti da far valere in situazioni così delicate.

A chiare i nostri dubbi c’è l’avvocata Elena De Simone, di Confconsumatori Parma. L’avvocata spiega che la legge di riforma del Condominio n. 220/2012, ha introdotto delle modifiche circa la possibilità di portare con sé un animale domestico in condominio. L’art. 1138 c.c. per esempio, prevede che nessun regolamento di condominio possa vietare di detenere animali all’interno del proprio immobile. Ovviamente però, tale diritto non può ledere gli altri condomini, che non dovranno in alcun modo subire le conseguenze di possibili rumori o dei cattivi odori derivanti dagli eventuali escrementi lasciati nel giardino privato o condominiale.

“Come sempre anche in questi casi vige la regola del rispetto degli altri, quindi, se da una parte non si può impedire a un cane di abbaiare essendo ciò nella sua natura, dall’altro non si è tenuti a sopportare l’abbaio continuo di un cane, perché ciò comporterebbe oltre a un ingiusto disturbo delle attività e del riposo, a lungo andare, anche danni permanenti alla salute psicofisica di chi è costretto a subire i rumori molesti. Ai fini dell’eventuale risarcimento del danno, occorrerebbe dimostrare il nesso di causalità tra il danno subito e l’esposizione prolungata al rumore” precisa De Simone.

É importante considerare che affinché il rumore prodotto da un animale domestico abbia rilevanza penale, le emissioni sonore devono arrecare disagio a più di un condomino. “Concludendo, non esiste un limite al numero di animali domestici che si possono tenere in casa, l’unica regola da rispettare sempre, come abbiamo visto, è quella di avere delle cautele al fine di limitare al massimo il disturbo in modo da non impedire agli altri condomini di usare e godere liberamente della proprietà e delle parti comuni in modo pieno” spiega De Simone.

Se quindi avevate in mente ormai da tempo di possedere un animale domestico ma il regolamento del vostro condominio ve lo vietava, adesso siete consapevoli dell’invalidità di tale divieto e potrete coccolare il vostro amico a quattro zampe quanto vorrete, a patto che non faccia troppo rumore.

di Gabriele Scarcia

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