Arriva sul mercato la Barbie con la Sindrome di Down: è questa la strada per l’inclusione?

Mattel collabora con la National Down Syndrome Society e realizza la nuova bambola, ultimo tassello di un progetto di inclusione più ampio e (non si sa quanto) efficace

La famosa Barbie, creazione dell’azienda statunitense Mattel, negli ultimi anni ha cambiato la sua classica figura della ‘donna perfetta‘ rivoluzionando le sue forme e continuando il suo percorso verso l’inclusività, attraverso alla linea Fashionistas. L’ultima novità di questa linea dedicata all’inclusione è la Barbie con la sindrome di Down, uscita lo scorso 25 aprile e promossa dalle tre ambasciatrici europee Ellie Goldstein modella britannica, Eleonore Laloux City Counselor e scrittrice francese e Enya modella e influencer olandese.

In Italia invece la Mattel ha scelto come ambasciatori il padre single Luca Trapanese con la figlia Alba, affetta da sindrome di Down. La bambola è stata creata dall’azienda statunitense con l’obiettivo di consentire a un numero sempre maggiore di bambini di rivedersi nelle Barbie e sentirsi rappresentati e inclusi nel mondo dei giocattoli.

Sempre più inclusione in casa Barbie

È a partire dal 2016, con la creazione della linea Fashionistas, che l’azienda sta rendendo il mondo di Barbie più inclusivo, infatti la bambola non è più solo la ragazza bionda dagli occhi azzurri: adesso ha diverse tonalità di pelle, colori degli occhi, dei capelli e diverse taglie e nazionalità. Ma l’inclusività non si ferma qui. Sono arrivate anche Barbie non udente e Ken con la vitiligine e con loro le versioni in sedia a rotelle o con le protesi.

La Mattel ha collaborato con la National Down Syndrome Society per la realizzazione della bambola; grazie a questo confronto sono stati stabiliti i tratti tipici del viso e i dettagli di abbigliamento e accessori. Infatti la Barbie indossa una collana con il ciondolo rosa caratterizzata da tre frecce che rappresentano il cromosoma 21, quello che causa la sindrome. L’abito è anch’esso pieno di significati, i colori giallo e blu sono rappresentativi della sindrome e la farfalla il suo simbolo. Indossa inoltre le ortosi sulla caviglia e sul piede, ovvero dispositivi ortopedici utilizzati da persone con la sindrome per avere maggiore sostegno.

“Questo significa molto per la nostra comunità, che per la prima volta può giocare con una bambola che assomiglia a loro. Questa Barbie ci ricorda che non dovremmo mai sottovalutare il potere della rappresentazione. È un enorme passo avanti per l’inclusione e un momento che stiamo celebrando”. Queste le parole di Kandi Pickard, presidente e CEO della National Down Syndrome Society, seguite da quelle di Lisa McKnight, vice presidente esecutiva e responsabile globale di Barbie, che spiega come le bambole siano importanti per insegnare la comprensione e costruire l’empatia. Questa nuova Barbie è stata realizzata per riflettere meglio il mondo che ci circonda e promuovere l’inclusione attraverso il gioco.

Al momento la nuova Barbie, però, sembra essere disponibile online solo in quantità limitate mentre sarà in vendita presso rivenditori a partire da questa estate.

Barbie nel corso degli anni

Barbie nasce nel 1959 grazie a Ruth Handler che, vedendo la sua bimba giocare con le bambole di carta e imitare le donne adulte, ha pensato di realizzarle una bambola che avesse le sembianze di una donna e non di un bebè. L’idea le venne anni prima, ma inizialmente fu difficile convincere il marito, dirigente della Mattel, a realizzarla perché solo lei vedeva il potenziale della bambola. Ci riuscì e in pochi giorni la bambola ebbe grande successo.

Nel 1961 viene introdotto il fidanzato di Barbie, Ken, e l’anno successivo esce la prima Casa dei Sogni dove la bambola rappresenta una nuova versione delle donne, diventando un simbolo di indipendenza ed emancipazione.

Nel 1965 la Barbie astronauta sbarca sulla luna, arrivando quattro anni prima dei nostri astronauti e solo pochi anni dopo, nel’68, arriva la prima bambola di colore.

Fonte: Mattel

Nel 1985 viene lanciata la prima campagna We Girls Can Do Anything con la Barbie CEO. Trasmettendo la pubblicità in televisione la Mattel ispira le bambine a realizzare i loro sogni comunicando che possono fare tutto ciò che vogliono nella loro vita. L‘anno successivo entra, invece, nell’élite delle icone americane venendo poi dipinta dall’artista Andy Warhol.

Ma non si ferma qui e negli anni ‘90 si candida per quella che sarà la prima di cinque volte alla presidenza, e a trent’anni dalla sua nascita raggiunge il successo e viene inserita nella National Toy Hall of Fame.

Fonte: Mattel

Nel 2012 la Mattel Children Foundations collabora con Barbie per la creazione di Ella, amica di Barbie da donare alle organizzazioni che lavorano con i bambini che soffrono di perdita di capelli a causa di cancro, alopecia e altre condizioni mediche.

Pochi anni dopo esce il duo tutto al femminile di presidente e vice presidente, per ispirare ancora una volta le bambine a credere in sé stesse, e nello stesso anno Mattel introduce nuove corporature finendo in copertina del Time magazine.

Nel 2015 Barbie inizia il progetto Role Models dove realizza bambole di donne reali in grado di ispirare le bambine e dimostrare loro che possono essere tutto ciò che desiderano. Al suo interno troviamo diverse donne dai lavori più vari come l’astronauta Samantha Cristoforetti, l’imprenditrice Adriana Azuara, l’infermiera Amy O’Sullivan e la tennista Naomi Osaka. Ed ogni anno si aggiungono nuove donne modello alla collezione.

Nel 2019, infine, festeggia il suo sessantesimo anniversario. Nonostante i tentativi di realizzare bambole che rispecchino sempre più modelli concreti per le giovani generazioni, non tutti sono d’accordo con la visione dell’azienda: c’è chi sostiene che in questo modo si accentuino le disabilità e diventi un modo per evidenziare qualcosa che potrebbe passare inosservato se non venisse rimarcato da loro. O chi vede l’inclusione delle bambole come una trovata di marketing e chi invece sostiene che i bambini con disabilità non vogliano avere anche una bambola a ricordarglielo.

Noi invece vi ricordiamo che il 20 luglio esce al cinema il film di Barbie, con protagonisti Margot Robbie e Ryan Gosling nei panni di Barbie e Ken. Chissà quale ideale di Barbie verrà rappresentata sul grande schermo..

di Simona D’Alessandro

Scrivi un commento

L'indirizzo email non sarà pubblicato.


*