“Inchiostro sedizioso”, a Parma la mostra sui manifesti della sinistra rivoluzionaria

Dal 17 al 27 maggio si è tenuta la mostra "Inchiostro sedizioso" che ha proposto una piccola rassegna di manifesti della sinistra rivoluzionaria degli anni Settanta

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Un fumetto di Democrazia proletaria, Circoli la Comune, Rozzano, 1975

Una mostra dedicata all’arte del fumetto nei manifesti della sinistra rivoluzionaria: l’esposizione Inchiostro sedizioso ospitata da Il Clebbino è stata progettata dal Centro studi movimenti Parma e inaugurata lo scorso 17 maggio si è conclusa il 30 maggio.

La mostra – curata da Andrea Cossu, Mauro Dazzi e William Gambetta- ha proposto una piccola rassegna di manifesti degli anni Settanta, manifesti che proponevano una grafica alternativa per l’epoca grazie alla collaborazione di molti artisti tra i quali illustratori, grafici e fumettisti dell’epoca: come Crepax, Chiappori, Manara e tanti altri.

Nel corso degli anni Sessanta, il manifesto “rinacque”, diventando un vero strumento di comunicazione politica, attraverso caratteri innovativi e l’influenza delle arti visive, come la pop art, l’optical art e il fumetto d’autore. In Italia, così come in altri Paesi, molti movimenti collettivi della sinistra rivoluzionaria adottarono questo nuovo sistema di grafiche che si rifaceva al mondo del comics.

I manifesti presenti alla mostra coprono un periodo tra la fine degli anni Sessanta e la fine degli anni Ottanta.

Nella foto i manifesti: Lotta continua/Quotidiano nazionale è in edicola, Lotta continua, Manifesto di propaganda politica per l’uscita della seconda edizione quotidiana del periodico «Lotta continua», Roberto Zamarin, 1973; Valpreda è innocente: La strage è di stato/ Contro la strage dei padroni/Giustizia proletaria, Guido Crepax,1972. Nel manifesto vi è un disegno che raffigura il potere rappresentato da un politico in poltrona con a fianco un magistrato, un poliziotto, un prelato cattolico e la morte contro cui si dirige un pugno rosso.
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Nella foto i manifesti: No al fascismo/Strumento dei padroni/ Libertà per l’antifascista Marini, Federazione anarchica bolognese, Bologna, 1974; No ! / No al fascismo / No alla Dc, Avanguardia operaia, di Alfredo Chiappori, Rozzano, 1974.
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Nella foto i manifesti: Senza titolo, Imola, 1975, archivio del Centro studi movimenti; Senza titolo, Com/Nuovi tempi, Roma, 1976, archivio del Centro studi movimenti.
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Nella foto i manifesti: 1967-1987/”De tu querida presencia, comandante ‘Che’ Guevara…”, Democrazia proletaria, Milo Manara, Roma, 1987; Milano dove brucia/Bar di periferia dove morire, Archivio Centro studi movimenti.
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Nella foto i manifesti: Non c’è rivoluzione senza liberazione della donna/Non c’è liberazione della donna senza rivoluzione, di Giò Tavaglione, Milano, 1976, Archivio del Centro studi movimenti; Aule affollate ?/Più spazio alla politica!, “Ca Balà”, ottobre 1973, Archivio del Centro studi movimenti.

Foto e testo di Mattia D’Annucci

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