SOStudenti – Abbonamenti tv e piattaforme streaming: cosa sapere?

Cosa verificare nei contratti? Cosa fare in caso di disdetta, disservizi o rimborsi? Scopriamolo con Lorena Frati di Confconsumatori Parma

I contratti di servizi streaming sono in grande crescita e si concludono tutti esclusivamente online tramite piattaforme di streaming. La facilità con cui si riescono ad attivare tali servizi però nasconde però possibili rischi. Grazie a Lorena Frati, esperta settore Telecomunicazioni di Confconsumatori Parma scopriamo tutto quello che ci sarebbe da sapere prima di attivare uno di questi abbonamenti.

Cosa verificare del contratto?

Come per ogni contratto di servizi è bene verificare le condizioni di utilizzo/condizioni generali di abbonamento della piattaforma alla quale ci si intende abbonare. In via esemplificativa, – spiega Frati – le condizioni da verificare sono:

  • Periodicità dei pagamenti: generalmente i pagamenti sono mensili, ma i vari gestori di piattaforme streaming possono offrire uno sconto sull’abbonamento mensile pagato in anticipo di 12 mesi (quindi pagato con quota unica annuale).
  • Modalità dei pagamenti: generalmente viene richiesto un metodo di pagamento automatico (RID o carta di credito).
  • Possibilità di disdetta: bisogna sempre verificare le modalità e tempistiche di disdetta. Infatti, è sempre possibile disdire un servizio di visione in abbonamento, ma è bene verificare come e con quali tempi (via mail/tramite portale sul proprio account/con preavviso/etc). Infatti, spesso i servizi in streaming vengono venduti in abbinamento ad altri servizi, quali – a titolo esemplificativo – l’abbonamento ADSL o un altro abbonamento streaming. Pertanto, è bene verificare sul proprio account le modalità di disdetta.

Disdette, disservizi, tutele e rimborsi

“Generalmente, – spiega Frati – se l’abbonamento viene pagato annualmente, conviene presentare disdetta prima del rinnovo annuale: alla scadenza dei 12 mesi pagati. Infatti, potrebbe non essere previsto il rimborso per i mesi non usufruiti, in quanto il pagamento è stato fatto in una soluzione unica”.

Bisogna quindi verificare sempre sul sito del gestore del servizio in abbonamento se sono previsti costi in caso di disdetta.

In caso di disservizi, invece, cosa bisogna fare? “Quando si tratta di disservizi sulle piattaforme di streaming, ci possono essere diverse fattispecie: in primo luogo può verificarsi un disservizio amministrativo (quali mancato pagamento di un mese/doppio pagamento/acquisto di un servizio non caricato sul proprio account/etc), in questo caso sarà necessario inviare un reclamo scritto al servizio clienti segnalando il problema e chiedere la sua risoluzione (per esempio: eventuali rimborsi/storno di costi non dovuti/etc). In secondo luogo (e più frequente) il disservizio può essere tecnico, dovuto alla piattaforma stessa o alla linea internet di casa. Pertanto, diventa complesso segnalare un malfunzionamento”.

Come per ogni tipo di disservizio legato alla connessione Internet, “è bene verificare il corretto funzionamento dell’apparecchio televisivo/PC/telefono mobile/tablet/altro supporto sul quale si è verificato il disservizio e il corretto funzionamento della linea Internet. – continua Frati – In particolare, per verificare il corretto funzionamento della linea è bene utilizzare il portale MISURAINTERNET (https://misurainternet.it/) e verificare la connessione con lo Speedtest on line (in WI FI) o con il software Ne.Me.Sys (collegando il supporto direttamente alla rete con connessione Ethernet). Quest’ultimo permette di avere un certificato utile anche ai fini del reclamo nei confronti del gestore di telefonia/Internet”.

“Quindi, quando si verifica un disservizio è bene reclamare tempestivamente e sempre in forma scritta e tracciata (PEC o Raccomandata a/r) e verificare sempre – prima di inviare una contestazione al gestore del servizio in streaming – che la rete internet e la velocità di connessione siano in linea con gli standard previsti dal gestore dell’abbonamento”.

Al momento, non sono previsti in indennizzi specifici, “ma da poco il settore dei media audiovisivi è stato sottoposto all’Autorità di Agcom e inserito nelle tematiche trattabili in Conciliaweb, pertanto, è possibile presentare domanda di conciliazione anche per questo genere di controversie, fino a poco tempo fa escluse” aggiunge Frati.

Invece, per quanto riguarda il servizio di live streaming (quindi eventi in streaming trasmessi in diretta live), sono previste delle tutele e degli indennizzi specifici (come il rimborso dell’abbonamento mensile o di parte dell’abbonamento mensile) qualora si verifichino dei disservizi che impediscono la visione di quell’evento particolare (es: una partita di calcio in diretta streaming).

“In questo caso bisogna fare subito reclamo (il reclamo deve essere sempre scritto e in modalità certificata) al gestore dei servizi, mettendo in copia anche ad Agcom, – precisa Frati – allegando anche uno Speedtest (Misurainternet) eseguito dall’apparecchio in uso o – solo se non è possibile utilizzare lo strumento in uso sul quale si è verificato il problema – da un diverso apparecchio nelle vicinanze”.

È bene tenere presente che il settore delle piattaforme streaming che forniscono servizi audiovisivi è “in grande crescita ed espansione e in questi mesi/anni si sta consolidando la rete di tutela relativa a questo argomento che è molto complesso perché coinvolge anche il funzionamento della linea internet. Pertanto, si consiglia sempre di segnalare tramite forma scritta i disservizi al gestore dell’abbonamento mettendo sempre in copia Agcom”.

Scrivi un commento

L'indirizzo email non sarà pubblicato.


*