Walter Albini è tornato per restare: lo stilista in mostra allo Csac

Allestita in occasione della 17esima edizione del festival Il Rumore del Lutto, fino al 23 dicembre è visitabile la mostra che celebra lo stilista a quarant’anni dalla sua scomparsa

Nell’anno in cui la piattaforma di investimento Bidayat ha acquisito la proprietà del marchio ‘Walter Albini’ per dargli una nuova vita, lo CSAC di Parma ospita la mostra dedicata all’artista che ha inventato il Made in Italy.

L’estro e la grande capacità comunicativa dello stilista hanno contrassegnato tramite le sue sfilate la sua riconoscibilità unica, data anche dall’innovativa ideazione del pret-à-porter

La rappresentazione di una sessualità giocosa e un grande lavoro di dettagli e tessuti dai colori brillanti sono stati possibili oltre alle sue innate capacità, anche grazie al confronto con colleghi di fama internazionale e viaggi esotici gli hanno permesso di sperimentare diversi stili, diventati segni distintivi di un personaggio che ha compreso la necessità di non nascondersi dietro il prodotto che realizzava, ma diventare regista e star di ciò che creava.

Una meteora che ha cambiato le sorti della moda italiana

Nato a Busto Arsizio nel 1941, Gualtiero Angelo Albini all’anagrafe, capisce di voler intraprendere un percorso creativo in giovane età, quando sceglie di frequentare l’Istituto d’Arte, Disegno e Moda di Torino (un tempo per sole donne).

Inizia da subito a lavorare nell’alta moda trasferendosi a Parigi, dove l’incontro con Coco Chanel e la passione per l’estetica per la belle époque gli permisero di creare uno stile unico e accattivante, che negli anni delle contestazioni giovanili prenderanno vita sulle sue passerelle.

Capì prima di tutti l’importanza delle collaborazioni con l’industria e l’importanza della direzione artistica. Il termine ‘stilista’ di dice sia stato coniato dalla giornalista di moda Anna Piaggi per poter identificare il suo lavoro rivoluzionario. Mentre la stampa internazionale lo definisce astro nascente italiano, in patria viene guardato con diffidenza dalla critica per il suo stile provocatorio e narcisista. Si spegne a Milano a soli 42 anni nel 1983.

Nella puntata dedicata allo stilista del podcast La teoria della moda, la giornalista Giuliana Matarrese spiega: “Walter è stato il primo a capire che la ‘griffe’, il brand, doveva identificarsi con il suo creatore, in una totale immedesimazione, l’uomo doveva trasformarsi nello stilista e lo stilista nell’incarnazione di uno stile, il suo.” 

CSAC apre le porte ad Albini

Le curatrici della mostra intitolata ‘Walter Albini’, Matilde Alghisi e Paola Pagliari, insieme ai loro collaboratori hanno realizzato un percorso che porta per mano il visitatore dentro a una idea, quella dell’artista, di personalità e stile

Il percorso dentro la Sala delle Colonne, ricco di bozzetti, fotografie e oggetti, è stato possibile anche grazie ai quasi cinquemila materiali progettuali appartenenti al fondo archivistico della sezione Media-Moda di CSAC. La maggior parte dei quali donati nel 1983 da Paolo Rinaldi e nel 1988 da Marisa Curti.

La visita è strutturata come un momento di ricerca per il visitatore, è necessario avvicinarsi alle opere, aprire cassetti, leggere. Come a dover indagare per conoscere e capire le innovazioni di uno stilista provocatorio e narciso come Albini. Oltre ai tantissimi disegni completi anche di campionari di tessuto e prove colore, troviamo fotografie di sfilate e feste, sculture e ovviamente abiti.

La mostra, presentata nell’ambito del festival Il Rumore del Lutto, in collaborazione con l’associazione di promozione sociale ‘Segnali di Vita’, potrà essere visitata fino al 23 dicembre 2023. Un’occasione unica per poter riscoprire lo stilista.

di Nicole Bonori

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