Matthew Perry, la vita oltre il personaggio di Chandler Bing

Friends, Lovers and the Big Terrible Thing: la storia dell'attore che ha interpretato uno dei personaggi più iconici e umani della storia delle sticom

Matthew Langford Perry (19 agosto 1969-28 ottobre 2023), il celebre attore hollywoodiano, è stato trovato senza vita nella vasca idromassaggio della sua villa a Los Angeles. Al momento sono in corso le indagini sulla morte e, grazie agli esami tossicologici, sono state escluse sostanze come fentanyl e metanfetamine, mentre per esami più approfonditi si dovranno aspettare diverse settimane.

Il funerale si è svolto il 3 novembre: la funzione, avvenuta a Los Angeles, è stata definita intima; tra i partecipanti vi erano i familiari e i co-protagonisti della celebre serie tv Friends con il quale l’attore cinquantaquattrenne aveva raggiunto la fama grazie al ruolo di Chandler Bing.

La vita di Matthew Perry però, andava ben oltre il ruolo del sarcastico Chandler; come lui stesso afferma in un intervista: “Amo il cast di Friends, ma non voglio che quella sia l’unica ragione per cui le persone mi ricordino: voglio essere ricordato come la persona in grado di aiutare gli altri: se qualcuno venisse da me chiedendomi aiuto per uscire dalla dipendenza, io direi di sì e lo farei davvero. Questo è quello per cui voglio essere ricordato”, qui il link.

Chi era Matthew Perry?

Matthew Langofrd Perry nasce in Massachusetts il 19 agosto 1969 dalla giornalista canadese Suzanne Marie Morrison e dall’attore americano ed ex modello Jhon Bennett Perry. I suoi genitori si separano quando il padre parte per la California per inseguire la carriera da attore lasciando così il figlio di nove mesi e la moglie da soli.

Matthew cresce e passa così l’infanzia solo con la madre (che nel frattempo lascia il Massachusetts per trasferirsi in Ottawa); diventa poi anche una delle promesse del tennis in Canada, anche se la sua carriera da tennista non dura a lungo in quanto viene interrotta nel momento in cui l’ormai quindicenne si trasferisce a Los Angeles per vivere con il padre. Il debutto in televisione risale al 1979, quando il padre gli procura un piccolo ruolo in un episodio di 240 – Robert. Dopo questo ruolo Matthew ottiene diversi ruoli in programmi come Second Chance, Una notte nella vita di Jimmy Reardon e LAX 2194: proprio quest’ultima sitcom, infatti, vede Matthew Perry impegnato come uno dei protagonisti. La serie però non ha successo e, dopo il suo fallimento, Matthew ha così la possibilità di audizione per un’altra sitcom: Friends (i cui creatori, David Cane e Marta Kauffman, erano rimasti impressionati dall’apparizione di Matthew nella sitcom Dream On del 1992).  

Matthew Perry, al di fuori di Chandler Bing

Nonostante la fama però, Matthew Perry si è reso presto conto che “devi diventare famoso, per sapere che diventare famoso non è la risposta, ma chi non è famoso non ci crederà mai” (min. 36:26 e 44:06).

Al di fuori dell’AlterEgo Chandler Bing, Matthew Perry stava combattendo una dura battaglia contro la dipendenza sin dall’età di quattordici anni quando, per la prima volta, si ubriacò con una birra – come poi ha dichiarato nella sua autobiografia e successivamente nell’intervista con Tom Power- ricordandola come il momento in cui “mi sono sentito meglio di quanto mi fossi mai sentito in tutta la mia vita” (min. 1:37).

Friends cast

Nell’autobiografia racconta, con grande coraggio e una trasparenza disarmante, di come divenne dipendente dal vicodin dopo un incidente con la moto d’acqua nel 1997, arrivando a soffrire all’età di trenta anni di pancreatite indotta dall’alcool.

Nel febbraio 2001, Perry sospende per due mesi le produzioni di Friends e Serving Sara in modo da poter entrare in riabilitazione ospedaliera a causa della dipendenza da vicodin, metadone, anfetamine ed alcool. Purtroppo, anche se lo stesso Perry dichiarò in seguito di essersi sforzato di non bere sul set di Friends, capitava che egli arrivasse con postumi della sbornia, e la situazione precipitò quando a causa del suo disturbo da uso di sostanze, confessò di non avere memoria di tre anni del suo lavoro in Friends (dalla terza alla sesta stagione).

Nel 2018 Matthew Perry trascorre cinque mesi in ospedale per una perforazione gastrointestinale, rischiando la morte quando a causa dell’abuso di oppioidi il suo colon scoppia: i medici dichiararono alla famiglia che nelle gravi condizioni in cui Matthew riversava, collegato anche alla macchina per l’ossigenazione extracorporea a membrana (ECMO), la percentuale di sopravvivenza era circa del 2%.

Due anni dopo, mentre frequenta la riabilitazione in Svizzera, Matthew ha una ricaduta quando, fingendo di star male, si fa prescrivere 1.800 milligrammi di oxycontin al giorno insieme ad infusioni giornaliere di chetamina. Questo, insieme a una dose di propofol somministrata in un intervento chirurgico, porta il suo cuore a smettere di battere per cinque minuti (i dottori riuscirono a salvarlo con una rianimazione cardiopolmonare che durò cinque minuti e che gli provocò la rottura di otto costole). Solo dopo la totale ripresa, Matthew Perry riesce a scrivere il suo libro – Friends, Lovers and the Big Terrible Thing uscito per la nave di Teseo nel 2022- nel quale racconta con totale sincerità la sua storia perché, come lui stesso ha riferito in un’intervista a People (qui il link): “Ho voluto condividere la mia storia solo quando ho avuto la certezza di non cadere di nuovo nel buio. Ho dovuto aspettare di essere sobrio in modo sicuro e lontano dai mali dell’alcolismo e della dipendenza per essere in grado di scrivere”.

Matthew Perry, dopo aver combattuto con tutte le sue forze contro “la Cosa Terribile” riceve il premio Champion of Recovery nel maggio 2013 dall’Ufficio per la Politica Nazionale del Controllo della Droga della Casa Bianca, per aver aperto Perry House, un centro di riabilitazione nella sua ex villa a Malibu. 

L’ultimo saluto degli “Amici”

Matthew Perry fans tribute

Negli ultimi giorni molti dei suoi colleghi hanno rilasciato dichiarazioni ed interviste, ricordi di un amico, un attore ed un uomo che rimarrà impresso nei cuori di diverse generazioni per sempre.

Marta Kauffman e David Crane (i creatori di Friends), hanno rilasciato un’intervista al Today Show ammettendo lo shock totale della notizia e ricordando i suoi anni come attore, ma anche come un uomo che, nonostante le sue fragilità, cercava di fare del suo meglio, aiutando gli altri.

Per lo stesso Show, anche il primissimo regista di Friends, James Burrows, ha recentemente rilasciato un’intervista ripercorrendo la memorabile interpretazione di Matthew Perry nei panni di Chandler Bing e il suo legame con il cast.

D’altro canto, i co-protagonisti della serie (Jennifer Aniston, Lisa Kudrow, David Schwimmer e Matt LeBlanc) non hanno ancora parlato apertamente della recente perdita, rilasciando solo una dichiarazione congiunta per People (qui il link) nel quale recitano: “Siamo completamente devastati dalla perdita di Matthew. Eravamo più che semplici compagni di cast. Siamo una famiglia, c’è così tanto da dire, ma in questo momento ci prenderemo un momento per elaborare il lutto e questa perdita. Col tempo diremo di più, come e quando potremo. Ora, i nostri pensieri e il nostro amore sono con la famiglia di Matty, i suoi amici e tutti coloro che lo hanno amato in tutto il mondo”.

È del tutto comprensibile lo stato d’animo attuale degli ‘amici’ di Matthew Perry, uno stato di negazione dell’accaduto per cui magari non ci si sente ancora pronti per rilasciare qualche intervista o parola di più: basti pensare che migliaia di fans, che nemmeno lo conoscevano di persona, si sono subito radunati sotto l’iconico appartamento a New York della serie Friends in ricordo dell’attore appena la notizia è trapelata.  

Perchè in fondo siamo tutti un po’ Chandler  

Friends rappresenta per Matthew l’opportunità della vita, grazie al quale riesce a raggiungere la tanto ambita fama mondiale: il ruolo è quello di “Chandler Bing”, un ragazzo americano proveniente da una famiglia benestante che, dopo aver appreso all’età di 9 anni che i suoi genitori si separeranno, inizierà a sviluppare il sarcasmo come meccanismo di difesa: caratteristica che lo contraddistinguerà per le 10 stagioni.

Chandler si distingue dagli altri protagonisti per la relazione immediata che egli crea con lo spettatore: il suo sarcasmo e senso dell’umorismo (che nascondono in realtà solo tanta sofferenza ed insicurezza), la sua vulnerabilità e la sua maturazione evidente nel corso delle stagioni sono gli ingredienti perfetti. Chandler è così vero che forse è un po’ impossibile non sentirsi capiti quando lo si guarda essere goffo, a tratti strano, ma disperatamente senza filtri.  

Di Francesca Boschian

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