Affitti per studenti: attenti alle nuove truffe. Ecco come tutelarsi

Nuove segnalazioni a Confconsumatori da parte degli studenti in cerca di affitto. Tra agenzie che chiedono anticipi per far visitare le case e falsi annunci

Nelle ultime settimane sono state segnalate nuove truffe o apparenti tali ai danni di cittadini in cerca di una casa da prendere in affitto. Sono state diverse infatti le segnalazioni arrivate allo sportello di Confconsumatori Parma da parte di giovani che sono incappati in sedicenti agenzie che si occupano di affitti per studenti che chiedevano un anticipo in denaro prima di far visitare la casa che poi risultava puntualmente sotto gli standard promessi nell’annunci.

Quali sono quindi i consigli da seguire per evitare di cadere in questi tentativi di truffa? Risponde l’avvocata Grazia Ferdenzi di Confconsumatori Parma.

Le sedicenti agenzie immobiliari

“Cercare un immobile in locazione, per uno studente fuori sede, è divenuta ormai un’operazione non facile, sia per la scarsità di alloggi destinati – che, specie nelle città universitarie, è un fenomeno che sta facendo sentire i propri effetti – sia perché sono molti i tentativi di truffe che malintenzionati cercano di perpetrare ai danni di malcapitati studenti universitari, approfittando della loro necessità impellente di individuare una sistemazione alloggiativa idonea” spiega l’avvocata.

“In tal senso le truffe vengono architettate proprio sulla falsa rappresentazione della realtà che induce, chi si trova nell’urgenza di reperire un appartamento, a considerare come attendibili annunci di immobili che corrispondono, apparentemente, alle caratteristiche maggiormente ricercate dal mondo studentesco e che solo in un momento successivo si rivelano invece falsi”.

I raggiri vengono inoltre realizzati spesso partendo da informazioni, apparentemente credibili, di sedicenti agenzie immobiliari, in seguito risultate inesistenti o false.

A proposito di queste ultime, Confconsumatori ha ricevuto nelle ultime settimane diverse segnalazioni di studenti che dichiaravano di aver contattato un’agenzia immobiliare in seguito ad alcuni annunci di immobili in locazione, la quale avrebbe chiesto il pagamento di una somma pari a 250 euro per ogni appuntamento finalizzato alla visione, presso i propri locali, di un elenco aggiornato di appartamenti, non direttamente pubblicati sul sito.

“Questo comportamento posto in essere dalla sedicente agenzia immobiliare – continua l’avvocata – deve però insospettire. In questo caso si tratta sicuramente di una pratica commerciale scorretta, che può sfociare nel vero e proprio tentativo di truffa. Non esiste nessuna agenzia immobiliare seria e corretta, infatti, che possa chiedere somme di denaro semplicemente per far visionare un immobile o addirittura un semplice elenco di proposte”.

L’agenzia immobiliare, infatti, ha diritto a ricevere il pagamento della propria mediazione “unicamente quando, grazie alla sua attività, le parti concludono l’affare e cioè quando, per effetto dell’apporto del mediatore, si sia costituito tra il padrone di casa e il futuro inquilino un vincolo tale da condurre alla stipula del contratto vero e proprio. Solo in tale ipotesi l’agenzia immobiliare potrà chiedere e pretendere da entrambe le parti (proprietario e inquilino, ma si tratta di una regola che può essere modificata dalle parti e il pagamento della mediazione può quindi essere posto a carico solo dell’inquilino) il pagamento di un compenso (mediazione) per l’attività svolta”.

Non è necessario che l’opera del mediatore duri fino alla conclusione dell’affare, “purché maturi a favore di quest’ultimo il diritto a ricevere il pagamento della mediazione. Ciò può verificarsi, ad esempio, nel semplice fatto di reperire l’altro contraente oppure nella segnalazione dell’affare”.

I falsi annunci

Un altro fenomeno ormai molto diffuso, che può concretizzarsi in una vera e propria truffa, è quello dell’utilizzo fraudolento di annunci di immobili realmente esistenti pubblicati sui più famosi e sicuri portali immobiliari italiani. I truffatori in questi casi rubano le foto e le descrizioni degli immobili, cambiano i dati dell’immobile (indirizzo, città ecc.) e si fanno contattare direttamente tramite richiesta dal sito oppure dando un numero di telefono associato ad una falsa identità, chiedendo una caparra come garanzia per far vedere l’appartamento o come acconto sull’affitto e diventando irreperibili una volta ricevuto il pagamento della somma richiesta da parte del malcapitato studente.

“Per evitare di cadere in questo tipo di truffe, – spiega l’avvocata – si consiglia di seguire con massima attenzione alcuni semplici consigli quali: affidarsi sempre ad agenzie immobiliari certificate e diffidare di prezzi troppo convenienti. Occorre poi focalizzarsi sulle immagini diffuse in rete a supporto delle offerte di alloggi e dubitare di quegli annunci che contengano fotografie ricorrenti, che si presentano in contemporanea su diversi siti e piattaforme di altro genere, accompagnate di solito da annunci scarni e generici“.

Si consiglia inoltre di non prendere in considerazione “annunci in cui vengono chiesti pagamenti di caparre e/o somme a qualsiasi altro titolo a mezzo bonifici verso conti correnti esteri o tramite bonifici istantanei, che come noto non sono revocabili, così come sono da considerarsi estremamente rischiosi i pagamenti di anticipi/caparre per mezzo di ricariche con carta prepagata o in contanti.  Se le trattative per la ricerca di un alloggio vengono condotte tra privati, è bene inoltre non trascurare di eseguire tutte le verifiche possibili, visionando, ad esempio, le recensioni o i messaggi contenuti nei gruppi social che pubblicano notizie di studenti truffati.

“In generale è sempre necessario prestare la massima attenzione nella fase delle trattative e della conclusione del contratto, evitando di agire frettolosamente, nell’illusione di concludere un imperdibile affare” conclude Ferdenzi.

Per qualsiasi dubbio o informazione in merito si possono contattare le sedi di Confconsumatori alla sezione Dove siamo del sito.

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