Riflettori puntati sul Lenz, nasce la Fondazione

AL VIA IL 12 MARZO CON HABITAT PUBBLICO

IMG_8016Secondo atto per il Lenz Teatro. La storica sede post-industriale di via Pasubio ospiterà, infatti, il nuovo progetto Lenz Fondazione, una realtà che inaugura subito la stagione teatrale denominata ‘Habitat Pubblico’ e che -sostiene Maria Federica Maestri, co-direttrice artistica- vuole essere un “cerchio che promette relazione, innovazione, costruzione“.
Questo ‘cerchio’ di cui si parla è ben descritto anche dall’allestimento per la conferenza, tenutasi giovedì scorso nella Sala Majakoski della sede, nella quale tredici sedie, per altrettanti collaboratori, sono state disposte a semicerchio e rivolte verso il pubblico, anch’esso disposto indicativamente a semicerchio.

DALLA PARTE DEL LENZ – Tante forze, istituzioni, realtà produttive e culturali si sono riunite per annunciare e festeggiare la nascita di Lenz Fondazione. “Con questa nuova nascita si apre una pagina bianca, un nuovo capitolo, senza però cancellare tutto ciò che si è fatto in precedenza -rompe il silenzio Maria Federica Maestri-; è una cessazione solo in termini formali, perché in pratica il Lenz si continuerà ad impegnare nei tanti progetti”.

Ma “in realtà non è nemmeno una pagina bianca -precisa subito Massimo Mezzetti, assessore regionale alla cultura, politiche giovanili e politiche per la legalità- perché è un percorso già avviato da alcune esperienze non solo di carattere culturale ma anche sociale“, grazie alle quali il Lenz si è conquistato fama anche nazionale. Un segnale positivo arriva finalmente anche dalla Regione, che “triplicherà le risorse per il settore cultura -continua l’assessore- valutando in modo positivo chi, come il Lenz, costituisce masse critiche di risorse”. La speranza è che “si apra una stagione nuova e promettente, dove la cultura sia posta al centro per la sua incidenza positiva sul tessuto e la vita delle persone“.

Ma anche il Comune di Parma non intende retrocedere sulla necessità che questo teatro diventi e resti il cuore pulsante della società. Nel quartiere San Leonardo, infatti, la cultura ha una posizione strategica proprio per il suo ruolo nel sociale. “Questo pezzo di città – domanda retoricamente Michele Alinovi, assessore all’Urbanistica del Comune di Parma – dove vi è una situazione sociale difficile, cosa sarebbe senza il Lenz? Sicuramente una città più povera”. Il coraggio dimostrato dal Lenz nell’impegnarsi in una struttura più onerosa ma ricca di prospettive più certe indica una sfida ormai vinta in quello che è l’ambito urbano, per la “crescita della città -sostiene Laura Maria Ferraris, assessore  comunale alla Cultura- attraverso la collaborazione con altri teatri”. Collaborazione che avviene anche con altri ambienti artistici della città ducale, come l’università e il conservatorio, di cui alla conferenza sono rappresentanti la professoressa Roberta GandolfiIMG_8046, per il dipartimento Lass, e l’insegnante di canto lirico Donatella Saccardi.

ATTENZIONE VERSO LA FORMAZIONE – Lenz già propone tirocini formativi per il corso di Beni Artistici e dello Spettacolo che portano i ragazzi all’interno di una realtà fatta di “mansioni che spetteranno al neolaureato come operatore culturale”, importanti collaborazioni con il mondo del teatro che cambiano la visione dello studente, che spesso decide di produrre la tesi di laurea su queste esperienze. Per quanto riguarda il conservatorio, gli allievi sono stati chiamati per essere parte integrante di uno spettacolo, una forte collaborazione che li ha portati direttamente sulla scena “a confrontarsi con linguaggi diversi come quello del teatro“. Ma non solo di università si parla: anche le scuole superiori sono state invitate al confronto “in un momento pubblico come quello del teatro”, per ragionare sui materiali e sui dati raccolti fuori dall’ambiente scolastico insieme a giovani ricercatori storici volontari per il progetto ‘Vite ritrovate’, che prevede la produzione di sette volumi, due dei quali già pubblicati, come spiega il Direttore dell’Istituto Storico della Resistenza e dell’Età Contemporanea di Parma, Marco Minardi. Rocco Caccavari, presidente onorario di Lenz Fondazione, chiude quest’incontro rivelando quanto il Lenz, “un luogo di cui fanno parte anche quelle persone che di solito non si accostano alla realtà teatrale”, dia “freschezza” al teatro contemporaneo.

LENZ FONDAZIONE – Ariosto, Manzoni, D’Annunzio, Shakespeare e Goethe: questi alcuni dei protagonisti del progetto triennale 2015-2017 previsto da Lenz Fondazione, ricco di creazioni performative e visuali contemporanee e numerose pratiche laboratoriali rivolte a giovani attori, visual artists, musicisti, anche affetti da disabilità psichica, intellettiva e sensoriale. Fondata dalle realtà culturali Lenz Rifrazioni e Natura Dèi Teatri, riconosciuta dalla Prefettura di Parma nel gennaio 2015 e iscritta nel Registro delle persone giuridiche private, la Fondazione “raccoglie l’eredità storica del teatro continuandone l’azione di ricerca artistica, creazione, formazione, ospitalità internazionale nell’ambito delle performing arts e della sensibilità, ma con una più ampia progettualità artistica, culturale e scientifica“, come spiegano i direttori artistici Maria Federica Maestri e Francesco Pititto.

Habitat.pubblico.2015..Lenz.Fondazione...Francesco.Pititto.2HABITAT  PUBBLICO 2015: UN RICCO PROGRAMMA – La stagione teatrale alzerà il sipario giovedì 12 marzo con lo spettacolo ‘Poliantea’, “un progetto filmico/performativo dedicato al grande poeta Pier Luigi Bacchini, ad un anno dalla sua scomparsa -spiega Pititto- e alle figure poetiche che hanno fortificato nel tempo la ricerca di Lenz: Juan de La Cruz, Clemente Rebora, Friedrich Hölderlin, Cristina Campo e Ovidio”. Questa performance inaugura un’attività suddivisa in quattro fasi: ‘Corpo Poetico‘, ‘Corpo Politico‘, ‘Corpo Tragico‘, ‘Corpo Furioso‘. In aprile, in occasione delle celebrazioni per il 70° anniversario della lotta di liberazione, sarà riproposto con diverse novità il progetto su Bruno Longhi, figura chiave del movimento antifascista, realizzato grazie ad una lunga intervista alle sorelle, e ‘La gloria dannunziana’, un quadro che ritrae la decadenza dell’Italia del primo Novecento sotto regime fascista. Maggio sarà investito da una forte carica performativa con la ripresa di ‘Adelchi’ che vedrà sulla scena un’attrice affetta da disturbi dello spettro artistico nel ruolo di Ermengarda. Chiuderà questo progetto la nuova ricerca drammaturgica dedicata all’Orlando Furioso: otto episodi che sperimentano la forza poetica della lingua italiana. ‘Habitat pubblico’, così chiamato questo programma di attività di ricerca, laboratori e installazioni site-specific in spazi monumentali della città e della provincia di Parma, lascerà spazio a novembre alla ventesima edizione del Festival ‘Natura Dèi Teatri’.

 

 

di Marilina Leggieri, Laura Misuraca, Vittorio Signifredi

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