Teatro d’opera e dj set al Regio: gran successo per la serata under30

Tutto esaurito per l'inaugurazione della stagione operistica con Il Barbiere di Siviglia di Rossini diretto dal Maestro Diego Ceretta e interpretato anche dal basso parmigiano Roberto Tagliavini

La sala del Ridotto del Teatro Regio allestita per l’aftershow

Il Barbiere di Siviglia di Gioachino Rossini ha aperto la stagione operistica del Regio di Parma, ma il teatro si è riempito ben prima della serata inaugurale. Già durante la prova antecedente alla generale, andata in scena domenica 8 gennaio e dedicata agli under30, più di 700 giovani hanno affollato platea e palchi del Teatro Regio per poi spostarsi nella sala del Ridotto per un aftershow con dj set, aperitivo e un vero barbiere per una sistemata all’acconciatura dell’ultimo minuto. La serata è proseguita tra balli e commenti sulla performance a cui avevano appena assistito e tanti ragazzi e ragazze hanno scoperto cosa voglia dire andare a teatro.

Il teatro che fa bene

Un’iniziativa entusiasmante e vincente quella portata avanti dal Teatro Regio che è stata apprezzata anche da chi ha sì meno di trent’anni, ma ha vissuto questa esperienza da un’altra prospettiva: il Maestro d’orchestra Diego Ceretta, 27 anni, in una produzione per lui piena di prime volte – primo Rossini, primo Barbiere, prima volta al Regio e prima volta alla guida della Filarmonica Toscanini – ha trovato interessante l’idea dell’aftershow perché “il teatro è sempre stato un luogo moderno, mi è piaciuta la sala del ridotto in veste di discoteca – ha commentato il giovane Direttore – mi auguro che tornino in tanti anche per i concerti sinfonici (stagione sinfonica che lo stesso Ceretta inaugurerà il 26 gennaio, ndr.) perché quando si va a teatro si vive un’esperienza totale, coinvolgente ed emozionate“.

Tante le presenze anche alla prova generale e tutto esaurito per la Prima tenutasi venerdì 12 gennaio: un vero successo dimostrato anche dai frequenti applausi a scena aperta e dalle ovazioni finali per il regista Pier Luigi Pizzi, il giovane Maestro Ceretta e per tutti gli interpreti saliti sul palcoscenico.

Tra i più apprezzati vi è Roberto Tagliavini nel ruolo di Don Basilio. Il basso parmigiano prima dell’esibizione ci ha confessato di sentire la pressione per il ritorno al Regio, per lui che si è appassionato alla lirica proprio frequentando assiduamente questo teatro: “Tornare a casa è bello, ma so di essere costantemente sotto esame. Qui il pubblico è molto attento e consapevole vista la tradizione che abbiamo, ti trasmette tanta energia e, personalmente, uno sprone a migliorarmi sempre di più”.

Sulle iniziative under 30 aggiunge “ciò che stanno facendo tanti teatri italiani è sicuramente lodevole, ora mi auguro che questi stimoli vengano recepiti e si dia più importanza alla formazione dei giovani alla musica e tramite la musica, che è fondamentale nella crescita sia da un punto di vista intellettuale che sociale”.

Il canto lirico italiano: un patrimonio da valorizzare

Un motivo di gioia per gli addetti ai lavori nel campo della musica operistica arriva dal Comitato per il Patrimonio immateriale dell’Unesco che ha di recente proclamato la pratica del canto lirico italiano a elemento del patrimonio immateriale dell’umanità. “Questo riconoscimento fa piacere e il fatto che sia apprezzato a livello mondiale ci dà idea di come la musica e il canto lirico italiano siano di tutti, non vi è una barriera linguistica” commenta il Maestro Ceretta; Tagliavini aggiunge: “Mi auguro che questa nomina sia un punto di partenza e che spinga le istituzioni a investire di più nei teatri”.

Parma è una città estremamente legata a tradizioni musicali che vuole trasmettere ai più giovani. Far tornare il teatro un luogo moderno dove passare una serata in compagnia e ascoltare buona musica è sicuramente una mossa vincente.

di Matteo Obinu

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