Berlino a Parigi: lo spin off che (non) ci aspettavamo

Berlino, interpretato da Pedro Alonso

Amore, passione, relazioni e ingegno. Una connessione intricata di elementi fa di “Berlino” lo spin-off più discusso dell’ultimo periodo.

C’è chi l’ha odiata e c’è chi l’ha amata. La serie prequel, spin off de La Casa di Carta, è approdata su Netflix il 29 dicembre scorso, creando un divario tra coloro che, troppo affezionati alla serie madre non sono riusciti ad apprezzarlo, e coloro che invece si sono sentiti “ a casa” vedendolo, ammaliati da reminiscenze e colpi di scena.

Berlino non è la Casa di Carta… e non vuole esserlo

Il Berlino che abbiamo conosciuto si sa, o si odia amarlo, o si ama odiarlo.

L’antieroe seriale, interpretato in maniera egregia da Pedro Alonso, è un personaggio complesso, che abbiamo conosciuto ne La Casa di Carta in vesti che erano diverse, ma che sono state comunque utili a farci addentrare nel tempo nella scoperta del suo vero essere. Ci viene presentato come un personaggio articolato, la cui interiorità non è immediatamente accessibile allo spettatore, ma che una volta venuta allo scoperto non può fare altro se non conquistarlo. Un personaggio il cui potenziale poteva ancora essere espresso in mille modi diversi, cosa che conduce alla creazione da parte di Netflix della serie dedicata “Berlino”.

Parecchi sono stati i pareri contrastanti intorno a questa scelta: c’è infatti chi dice che la serie non abbia niente a che vedere con La casa di Carta. La verità però è una: somigliarle non sembra effettivamente esserne il fine ultimo.

A dominare l’intera vicenda è infatti il romance e gli autori sembrano concentrarsi più sulle relazioni tra i personaggi, che sulla rapina, che sembra fare da giusto contorno per aggiungere quel tanto di adrenalina necessaria a non rendere il tutto monotono e ripetitivo.

L’obiettivo di Netflix – e lo si intuisce se si va un po’ più a fondo nel guardare la serie – sembra essere quello di dare una nuova luce ad un personaggio che aveva ancora tanto da dare. Questo Berlino è infatti spensierato, inebriato dalla bramosia dell’amore, tanto da lanciarsi a capofitto nella conquista della moglie dell’uomo che intende derubare di ben quattro milioni di euro.

Reminiscenze: nel cast il ritorno di Alicia Sierra e di Raquel Murillo

Najwa Nimri e Itziar Ituño

Anche per i più affezionati e tradizionalisti, Netflix non si è risparmiato: a tornare nel cast, infatti, anche le bellissime Alicia Sierra di Najwa Nimri e Raquel Murillo di Itziar Ituño.

Attente, concentrate, belle e agguerrite come le conoscevamo già, bucano lo schermo e dimostrano, già in questa occasione, di essere le migliori nel settore, riuscendo a lasciare di stucco le autorità francesi con le quali si ritroveranno ad indagare sulla rapina nella casa d’aste Vienot.

A non fare comparsa è invece il Professore, alias di Sergio Marquina interpretato da Álvaro Morte, nonostante Berlino “invochi” la sua presenza alludendo al fatto che conosce un uomo dalla mente geniale che da anni sta lavorando su una rapina.

Ciò non toglie però che possa comparire dato il finale aperto della stagione, che ne presuppone il continuo. A deciderlo sarà Netflix, o meglio… gli effettivi incassi della serie.

Gli elementi che possono portarla al successo, d’altronde, sembrano esserci. Possiamo di certo dire che la curiosità di vedere in quanti altri modi potrà espandersi il personaggio del tanto discusso Berlino non manca e, se non altro, la serie fa quel che deve: intrattiene.

Di Gianna Maria La Greca

Immagini: Tamara Arranz, Netflix

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