La società della neve: una storia vera

Candidato agli Oscar 2024, questo film riporta fatti realmente accaduti mostrando cosa hanno dovuto affrontare i passeggeri dell'aereo e come alcuni di loro sono sopravvissuti

Esce su Netflix La società della neve, una pellicola di origine sudamericana che riporta una storia realmente accaduta. La pellicola è candidata agli Oscar 2024 e viene ritenuto il miglior film internazionale, oltre a quello con il miglior trucco e con la miglior acconciatura. La società della neve ha ottenuto tanti altri riconoscimenti: ad esempio, per i costumi di Julio Suárez, gli effetti speciali di Pau Costa, Félix Bergés e Laura Pedro e la fotografia di Pedro Luque.

Il terribile schianto del volo 571

Il 13 ottobre del 1972 il volo 571 dell’aeronautica militare uruguaiana precipitó nella Cordigliera delle Ande con quarantacinque persone a bordo. L’aereo, partito da Montevideo, in Uruguay e diretto a Santiago in Cile, trasportava la squadra di rugby Old Christians Club, insieme ad alcuni amici e familiari per una partita.

Mentre l’aereo si avvicinava all’aereoporto di Santiago, si trovó immerso nelle nuvole e si schiantó in una valle d’alta montagna. Il pilota, il colonello Julio César Ferradas e Dante Lagurara, il copilota, avevano calcolato in maniera errata la posizione dell’aereo e non riuscirono ad evitare la caduta. Dopo lo schianto, alcuni passeggeri persero immediatamente la vita, i restanti (33), invece, riuscirono ad estrarre sé stessi e gli altri dall’aereo ormai in frantumi.

Questo disastro è alla base della vicenda narrata ne La società della neve, dove si ritrovano gli eventi realmente accaduti e viene mostrata la vita dei sopravvissuti all’incidente. Infatti, dopo aver realizzato di essere immersi nel nulla, in un paesaggio in cui mancavano forniture mediche, fonti di calore e cibo, i passeggeri sopravvissuti cercarono in ogni modo di rimanere in vita. La sfida più grande fu quella di sopravvivere all’aria gelida e alle temperature sotto lo zero, tipiche delle Ande, in cui le bufere di neve erano continue e creavano difficoltà per muoversi.

Passarono lunghe settimane e molte furono le persone che persero la vita per congelamento e mancanza di nutrienti. I restanti cercarono di sopravvivere aiutandosi a vicenda e dovendo fare qualcosa di inimmaginabile. Dopo settantadue giorni arrivarono i soccorsi a salvare solo sedici dei passeggeri rimasti coinvolti nello schianto aereo.

fonte: Fulano Info

Le riprese

Il film è stato girato in Sierra Nevada, in Spagna, a Motevideo (Urugay) e sulle Ande cilene e argentine compreso il luogo stesso dell’incidente. Sono state utilizzare tre repliche dei resti della fusoliera: una in un hangar dove uno schermo alto 30 metri mostrava le immagini delle Ande filmate ad hoc, una sepolta nella neve artificiale e l’altra in un laghetto a 3.000 metri. 

La produzione del film, avvenuta nel 2021, ha coinvolto circa 300 persone. Per prepararsi alle riprese e comprendere la storia realmente accaduta, il regista ha visitato il luogo dell’incidente sulle Ande. In questo modo i produttori sono riusciti a capire la temperatura che avrebbero dovuto affrontare, la quantità di neve presente nel paesaggio e l’immenso spazio a disposizione.

Durante le riprese, alcuni attori e il regista hanno avuto il covid, di conseguenza é risultato difficile girare alcune scene. Infatti, il regista (nonché produttore e sceneggiatore) Antonio Bayona, ha dovuto isolarsi in una cabina, munito di mascherina, dando le istruzioni tramite il microfono per farsi sentire da tutti. 

Per creare delle scene realistiche la produzione ha deciso di utilizzare una vasta quantità di neve artificiale, la quale é riuscita a immergere gli attori quando si stanziavano all’interno dei resti dell’aereo. Gli attori hanno utilizzato i sedili per crearsi delle coperte e grazie ai numerosi bagagli sono riusciti a coprire tutte le parti da cui entrava il freddo.

fonte: Today

Una sfida fisica e mentale

Gli attori scelti non sono persone famose o conosciute: nel casting sono state selezionate persone comuni che potessero assomigliare nel modo migliore possibile ad ognuno dei reali passeggeri coinvolti nell’incidente. Ogni attore si presenta con un abbigliamento verosimile a quello tipico degli anni Settanta e ai volti sono stati applicati dei trucchi per mostrare le condizioni climatiche a cui sono stati esposti.

Prima delle riprese, durate 140 giorni, il gruppo di attori ha dedicato molto tempo ad allenarsi per rafforzare il proprio corpo. Inoltre, ognuno di loro ha dovuto seguire una dieta per dimagrire: in questo modo, nel film é stato possibile notare il loro graduale abbassamento di peso. Questa scelta é stata fatta per far capire agli spettatori che vivere senza alimenti e senza idratazione ha avuto un forte impatto sulla salute delle persone coinvolte nel tragico incidente.

Oltre a questa grande sfida fisica, i passeggeri hanno dovuto affrontare una sfida mentale. Ritrovandosi senza nutrienti, i sopravvissuti iniziano a pensare a un modo per sopravvivere. Molti di loro proposero di cibarsi della carne delle persone che persero la vita, ma non tutti riuscirono a trovare il coraggio di fare tale gesto. In particolare, Numa, interpretato da Enzo Vogrincic Roldán, fa una profonda riflessione su questo tema. Parlando con uno dei ragazzi sopravvisuti, confessa di non essere d’accordo con la scelta presa dagli altri compagni e ritiene che sia scorretto nei confronti dei defunti e dei loro familiari.

A questo punto della pellicola si vede emergere una componente che resta invadente per le scene successive: la religione. I sopravvissuti riflettono fra di loro e dicono di credere in Dio, sostenendo che un giorno lui porrà fine alla loro situazione. I feriti, quasi in fin di vita, pregano per riuscire a sopravvivere e chiedono aiuto a Dio ogni giorno.

Nelle scene molti attori portano dei crocifissi al collo e quando uno di loro muore, uno dei ragazzi più giovani, Roberto, prende la loro collana e la indossa. Questa forte credenza in Dio porta i personaggi a legarsi ancora di più fra loro e simboleggia la speranza di tornare a casa sani e salvi.

fonte: Wired Italia

crediti foto iniziale: Best movie

di Marika Taormina

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