È morta Silvia Bisconti: “Vestiva le donne ascoltando la loro anima”

Mente e braccio del brand Raptus&Rose, a 61 anni si è spenta la stilista e designer che ha dato vita a un marchio innovativo e, sicuramente, molto lontano dall’idea di “fast fashion”

Dal profilo Facebook di Raptus&Rose

È morta il 10 marzo 2024, all’età di 61 anni, Silvia Bisconti, mente e braccio di Raptus&Rose, brand innovativo e, sicuramente, molto lontano dall’idea di “fast fashion”.

È con un post su Instagram, che la ritrae fiera e sicura di sé, che la famiglia e il team annunciano la morte di Silvia Bisconti, fashion designer e fondatrice del brand Raptus&Rose. A 61 anni ha infatti smesso di combattere quella che era forse stata la battaglia più dolorosa della sua vita: quella contro la malattia oncologica; la grande forza di Silvia Bisconti è però riuscita a trasformare un momento così delicato e doloroso in un’opportunità per generale bellezza e speranza – per lei ma soprattutto per tutte le altre donne che si trovano nella sua stessa situazione. E anche se ora la priorità di tutte le persone che le volevano bene è quella di assimilare questo grande dolore, il suo team è già deciso a portare avanti ciò che lei aveva costruito.

Ma chi era Silvia Bisconti?

Nata a Milano, classe ’63, Silvia Bisconti si laurea presso l’istituto di moda Marangoni a Milano per poi seguire la sua passione per la moda, il fashion e i costumi di scena, grazie al lavoro di costumista teatrale per alcuni grandi produzioni come, ad esempio Cyrano de Bergerac per i 100 anni del teatro Eliseo a Roma.

Diventa braccio destro e assistente dello stilista Romeo Gigli – noto per aver dato vita all’omonima linea di abbigliamento- per circa un decennio e, dal 1999 per i successivi tredici anni, Silvia Bisconti viene nominata come direttrice creativa del negozio padovano di abbigliamento Maliparmi. Tra il 2012 ed il 2014 diventa, poi, personal designer per una sceicca degli Emirati Arabi; tuttavia, la svolta della sua carriera, avviene grazie all’ideazione nel 2010 della sua azienda di moda personale, il suo nuovo brand Raptus&Rose: un’idea di moda da subito innovativa, fatta di abiti su misura e pezzi unici, che arriva a vestire donne come Cristina Fogazzi (alias Estetista Cinica – Veralab), Luciana Littizzetto, Selvaggia Luccarelli e Nancy Brilli.  

Raptus&Rose

Quella di Raptus&Rose non è la classica idea di moda commerciale, con collezioni stagionali, ma piuttosto “Una moda liberata anche dalla convenzione delle stagioni e dall’obbligo dei numeri fissi di collezioni” – come dichiarava la stessa Silvia Bisconti -dove le edizioni limitate escono solo quando perfette e definite in ogni loro centimetro, quando sono pronte davvero e non solo per un programma di uscite stagionali da vendere.

Dopo tanti anni a seguire le regole del fashion, la moda ‘tradizionale’, Silvia Bisconti sente, infatti, il bisogno di creare qualcosa di nuovo, di suo, che si basasse non tanto su dei pezzi alla moda quanto sull’unicità degli stessi, prevalentemente cuciti a mano con un’altissima qualità sartoriale. Ed è proprio di questo prezioso particolare che Raptus&Rose fa il proprio cavallo di battaglia: come si nota, infatti, anche dalla bio di Instagram del profilo ufficiale del brand, il quale recita: “Vesto le donne ascoltando la loro anima, in una rivoluzione gentile che possa invadere il mondo di Bellezza”.  

La passerella della Rinascita

Nonostante la già innovativa idea di base che accompagna la fondazione del brand, quello che rende davvero speciale e profondo Raptus&Rose è soprattutto il progetto-sfilata Il Defilé della Rinascita: nato nel 2016 grazie anche alla collaborazione con Elena Pasquin, psicoterapeuta dell’Associazione Oncologica San Bassiano ODV, di Bassano del Grappa. Il progetto ha come obbiettivo principale quello di riconnettere le donne che hanno attraversato o stanno attraversando la malattia oncologica con la bellezza del proprio corpo, per urlare ancora di più, a pieni polmoni, che non sarà la malattia a strappare via la bellezza di ogni donna. Perché si è belle per la forza, per il sorriso, si è belle per tutto ciò che la malattia non potrà mai portare via.

Dal 2019 iniziano così una serie di sfilate – Bassano del Grappa, Marostica, Vicenza e Milano – che ospitano non solo pazienti oncologiche, ma anche oncologhe, psicologhe ed infermiere (min. 10.40); una vera e propria squadra di donne unite nella Rinascita immersa in vestiti colorati e copricapi vaporosi e floreali come per significare che, la rinascita, è un processo che parte dalla mente. È forse questa l’eredità più importante di Silvia Bisconti.  

di Francesca Boschian

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