Gloria! Un inno alla vita

L’11 aprile 2024 è uscito un film che racconta la storia di cinque ragazze orfane nella Repubblica di Venezia di fine Settecento. La trama si snoda attorno ad un pianoforte, all’arrivo inaspettato del Papa dell’epoca in una chiesetta di campagna e ad un concerto da comporre per l’occasione.S’intitola Gloria! ed è il debutto alla regia della cantautrice romana Margherita Vicario, che in Aria!, singolo tratto dalla colonna sonora del film, canta forte e senza pretese “Suoniamo per la gloria / Qui non si fa la storia”. Questo si vedrà.

L’11 aprile 2024 è uscito un film che racconta la storia di cinque ragazze orfane nella Repubblica di Venezia di fine Settecento. La trama si snoda attorno a un pianoforte, all’arrivo inaspettato del Papa dell’epoca in una chiesetta di campagna e ad un concerto da comporre per l’occasione. 

S’intitola Gloria! ed è il debutto alla regia della cantautrice romana Margherita Vicario, che in Aria!, singolo tratto dalla colonna sonora del film, canta forte e senza pretese “Suoniamo per la gloria / Qui non si fa la storia”.

L’evento 

La sera di sabato 13 aprile al Cinema d’Azeglio d’essai, dopo la proiezione del film Gloria!, sono state ospitate la regista Margherita Vicario e l’attrice Maria Vittoria Dall’Asta.

È stato un ritorno a casa quello di Margherita Vicario e Maria Vittoria Dall’Asta; un po’ perché entrambe hanno vissuto la propria infanzia in Emilia e un po’ perché il cinema ormai è casa loro, il luogo in cui sono più sovente negli ultimi tempi. La regista e l’attrice sono entrate nella sala accompagnate dagli applausi del pubblico e dai titoli di coda, ultimo atto del film.

Maria Vittoria Dall’Asta, classe 2003, è di origine parmense ed è qui che ha studiato clavicembalo al conservatorio. Almeno fino a che il professore non ha chiamato sua mamma “implorandola di farmi smettere”, dice scherzosamente sul palco dell’Oltretorrente. Pare sia andata bene così: a vent’anni ha recitato in tre film (debuttando in “Mio fratello rincorre i dinosauri”), quattro serie (tra le quali le acclamatissime “Doc – Nelle tue mani” e “L’amica geniale”), un documentario e un cortometraggio.

Margherita Vicario, cantautrice, regista ed attrice romana, ha raccontato d’aver vissuto la sua infanzia “in un paesino di centocinquanta abitanti dove non dicevi “mamma esco di casa”. Uscivi di casa e basta” e nel quale tutta la sua libertà e creatività venivano stimolate: Grazzano Visconti, nel piacentino. 

crediti immagine: ciak magazine

Il film e la musica

Gloria! è un film in costume, pensato in otto anni e girato in sei settimane. È la stessa Vicario a sottolinearlo: “È dal 2016 che pensavo a questo film”; un musical che è “molto fiabesco e filologico” allo stesso tempo, sottolinea la regista con fierezza. Infatti, l’idea del film è nata dalla lettura della biografia di Vivaldi, attraverso la quale la cantautrice si è interrogata sulle donne del passato educate alla musica e che, come recita la dedica che appare sul fondo nero alla fine del film, “sono rimaste schiacciate come fiori recisi tra le pagine della storia”. 

Tra scene caravaggesche e musica incalzante, la pellicola scorre come su uno spartito. Note e parole non si distinguono. L’intero copione rispecchia la volontà delle regista, la quale, ai microfoni di 01Distribution alla Berlinale 2024 (al quale l’opera è stata straordinariamente presentata) ha dichiarato che il tono “è un po’ come spesso è anche la musica che scrivo, di primo ascolto può sembrare una cosa molto allegra e poi si può stratificare”. 

Il film infatti, velato d’allegria, umorismo e spensieratezza, tratta temi spinosi con battute affilate. “Le protagoniste sono ragazze che lottano per autodeterminarsi” – racconta Maria Vittoria Dall’Asta – che vivono sulla propria pelle l’esperienza del suicidio, gli effetti del patriarcato, il potere curativo della sorellanza e la forza delle passioni condivise. Ciò che sente una di loro sulla pelle lo sentono anche le altre. Il legame tra le protagoniste è pura armonia.  

Inoltre, il resto del cast non è affatto un mero contorno ma un surplus qualitativo, che con maestria fa divertire e sospirare gli spettatori e le spettatrici, mettendo in scena un’enorme ed importante quantità di altre tematiche che vanno dalla prostituzione maschile, all’appropriazione illecita di contenuti intellettuali. 

Il gioco e l’infanzia

crediti immagine: M&B music blog

Colli di donne avvolti in camicette bianche, intonse e plissettate spuntano sulla locandina del film e sopra di essi, bocche aperte inneggianti ad un religioso “Gloria!” invitano i passanti al cinema. Fin dalla locandina del film si scorge la provocazione – leggera e profonda allo stesso tempo – con la quale la cantautrice è solita rimboccare i suoi testi e da oggi, anche la sua arte cinematografica.

Vicario gioca con la fede, la sessualità, il patriarcato, e si diverte. Ci gioca come ci giocano i bambini: seriamente. Forse è anche per questo che nella sua opera prima, come d’altronde nella sua musica, c’è una forte presenza di bambini e bambine. Le opere corali della cantautrice sono infatti costellate da voci e gesti infantili. Il perché lo ha spiegato lei stessa sul palco del Cinema d’Azeglio, dicendo che dei bambini l’attrae “tutta la comunicazione non verbale”. Caratteristica pura ed essenziale, che ha voluto riversare nel personaggio di Teresa, che è strettamente “legato alla comunicazione emotiva”.

Ma oggi, la formazione che viene proposta a bambini e bambine, ragazzi e ragazze, per quanto riguarda l’espressione artistica è sufficiente? “Secondo me no”, risponde la regista, “io farei tour per bambini tutto il tempo, metterei la musica obbligatoria negli ospedali, metterei il servizio civile musicale.”

Come i bambini, Vicario risponde cristallina e con la curiosità di chi vuole sinceramente scoprire come va a finire il gioco al quale si sta prendendo parte. Di nuovo, lo fa con una serietà netta. 

Margherita Vicario sul set con i bambini e le bambine che hanno recitato in Gloria!

La sorellanza 

Veronica Lucchesi, attrice nel film e cantante del duo La Rappresentante di Lista, alla Première di Roma ha detto che ciò che l’ha spinta a partecipare “è stato un senso profondo di sorellanza che si evince da tutta la sceneggiatura”. 

Lo ribadisce Maria Vittoria Dall’Asta durante la serata parmense, descrivendo il lavoro sul set con una di quelle frasi che di tanto in tanto – a dire il vero, non così frequentemente – si utilizzano per riassumere un insieme di fattori che sarebbe difficile da spiegare altrimenti: “ci siamo trovate (…) come se fossimo state pezzi di un puzzle destinate ad incontrarci per combaciare, siamo state subito travolte da una chimica che avevamo tra di noi”.

La sorellanza, oltre ad essere uno dei temi centrali dell’opera, si è dunque percepita anche durante le riprese. “Ci siamo scoperte e ci siamo prese cura l’una dell’altra, come i personaggi”, ci tiene ancora a sottolineare Dall’Asta. Personaggi che la stessa Margherita Vicario considera “cugine di due secoli fa”.

crediti immagine: movieplayer

“Sono sicura che hanno ispirato qualcuno nel momento in cui hanno vissuto”, dice la regista e, a giudicare dalle recensioni, dai commenti dei primi spettatori durante la conferenza stampa del Festival del cinema di Berlino e dal fermento sui social e nelle sale, queste donne (se anche non avessero ispirato nessuno in passato), lo stanno facendo adesso. Hanno acquisito questa possibilità grazie ad un’artista e “collega” (musicista), che a più di due secoli di distanza, ha raccolto le loro presunte voci e le ha rese vive, altisonanti, attraverso altre donne ancora. A dimostrazione del fatto che la sorellanza, come la musica, si stende oltre al tempo presente. La sorellanza è futuro e trasmissione. 

Veronica Lucchesi, alla Première di Roma ha infatti detto che “la potenza della musica è salvifica, ci aiuta ad immaginare un futuro diverso”. 

Il futuro di Gloria! al momento è certo, solido ed itinerante: la pellicola, accompagnata dalla regista, è attesa in Francia, Giappone e Korea. A maggio avrà inizio il Gloria! tour lungo tutto lo stivale, durante il quale Margherita Vicario, suonerà accompagnata dalla sua band e da un’orchestra. 

L’opera prima di Vicario spezza la voce e al contempo chiede di alzarla. La sua continueremo a sentirla e chissà, magari l’alzerà ancor di più in una seconda opera. “Oddio, speriamo di sì, tocca farsi venire una bella idea però!”

crediti immagine iniziale: Camilla Castellano

di Camilla Castellano

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