Parma 360: gli artisti contemporanei riflettono sull’umanità del futuro

Homo deus - L’umanità del futuro. È stata intitolata così l’edizione del 2024 di Parma 360, il festival della creatività contemporanea, che si terrà dal 6 aprile al 19 maggio, a cura di Chiara Canali e Camilla Mineo

Homo deus – L’umanità del futuro. È stata intitolata così l’edizione del 2024 di Parma 360, il festival della creatività contemporanea, che si terrà dal 6 aprile al 19 maggio, a cura di Chiara Canali e Camilla Mineo.

Il titolo rimanda all’omonimo saggio di Yuval Noah Harari chiamato “HOMO DEUS. Breve storia del futuro”, in cui l’autore ragiona sulle sfide che l’umanità si troverà ad affrontare in futuro. Partendo da questa riflessione sono state scelte opere di alcuni fra i più importanti artisti contemporanei, con l’intento di indagare tematiche legate all’uomo, al progresso tecnologico e all’ambiente.

Le mostre ufficiali di Parma 360

Le mostre del festival sono cinque. Al primo piano di Palazzo Pigorini si svolge la mostra “Survival” di Piero Gilardi, in cui l’artista indaga il rapporto complesso tra uomo e natura, con opere che rappresentano in modo realistico e tridimensionale scorci di paesaggio, piante e fiori.

Sempre a Palazzo Pigorini e al Torrione Visconteo si trova la prima mostra collettiva di artisti italiani che riflette sul tema dell’Intelligenza Artificiale. In mostra sono presenti diversi tipi di medium, come video, progetti immersivi, artwork digitali, installazioni e mosaici.

Proseguendo, opere di Emanuele Giannelli, rinomato scultore contemporaneo, sono presenti in due mostre: “Humanoid” alla Galleria San Ludovico e l’imponente “MR. Arbitrium”, presso la Chiesa di San Francesco del Prato.

Si conclude con “The Space Between”, la mostra a cura della Galleria Caracol che espone le opere degli illustratori Bianca Bagnarelli, Manfredi Ciminale, Emiliano Ponzi e Antonio Pronostico, presso il Laboratorio Aperto del complesso di San Paolo.

Il Circuito Off

Gli spazi del festival però non si limitano alle mostre ufficiali ma “invadono” molti negozi del centro tramite il Circuito Off, con l’obiettivo di far rivivere in modo nuovo alcuni spazi della città.

Abbiamo incontrato Anastasia Agostini, co-curatrice del Circuito Off insieme ad Alessandra Di Leo, che ci ha spiegato il funzionamento di questa iniziativa: “È stato chiesto a diversi negozi, quali ristoranti, caffè, gallerie d’arte ed altri esercizi commerciali di dare in prestito i loro spazi espositivi, per mostrare opere di artisti locali, insieme ad alcuni artisti milanesi. Sono stati coinvolti scultori che fanno opere con il rame, con la creta, poi ancora illustratori, pittori, fotografi. Queste esposizioni non devono seguire il tema della mostra, ma sono un buon modo per dare visibilità ai locali e agli artisti”.

Il quadro che esce da questa edizione di Parma 360 è quello di una profonda sinergia tra artisti e territorio, che offre numerosi spunti di riflessione sui grandi temi del nostro tempo. Una conferma di come l’arte sia, anche nella nostra contemporaneità, uno degli strumenti privilegiati per indagare, spiegare e capire il presente.

di Edoardo Carpi

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