PUP, Cerchioscritti e farsi ponte

Il Polo Universitario Penitenziario (PUP) di Parma è parte di una rete di poli presenti in alcune università italiane – poco più di 40 –  che hanno avviato simili iniziative nel corso degli anni per garantire il diritto allo studio universitario agli studenti detenuti. Questi poli sono ora riuniti nella Conferenza Nazionale dei Delegati dei Rettori per i Poli Universitari Penitenziari (CNUPP), istituita presso la CRUI. 

Il PUP di Parma si distingue poiché accoglie studenti detenuti in regime di massima sicurezza, rappresentando una sfida particolare nel contesto nazionale.

Oltre agli esami, alle sessioni di laurea e agli incontri con i docenti, all’interno dell’istituto penitenziario si organizzano incontri di orientamento e brevi corsi in presenza, coinvolgendo sia studenti detenuti che non, nel rispetto delle necessarie misure di sicurezza.

Proprio nel contesto del PUP, l’Università di Parma promuove esperienze di tutorato ai suoi studenti: le figure che vengono ricercate sono in primo luogo quelle di tutor 1 su 1 che possano aiutare i singoli studenti detenuti nel portare avanti i loro studi (a partire dall’organizzazione del piano di studi, passando per il reperimento dei materiali per gli esami e proseguendo con la preparazione degli stessi). 

La rivista Cerchioscritti

Logo del trimestrale Cerchioscritti

A partire da quest’anno, l’attività di tutorato è stata estesa con l’aggiunta di alcune figure al ‘team’: dall’estate scorsa viene infatti pubblicata la rivista trimestrale Cerchioscritti che unisce il lavoro di studenti che hanno partecipato ai laboratori di scrittura collettiva in carcere, chiamati redazione aperta, e studenti detenuti, la redazione interna. I tutor selezionati per questa attività si occupano sia di portare avanti la stesura dei nuovi numeri della rivista insieme alle dottorande e ai volontari del PUP, sia della gestione della parte multimediale, che include social media (https://www.instagram.com/cerchioscritti.rivista/) e sito web (https://www.polouniversitariopenitenziario.unipr.it/newsletter/15/). 

Maddalena Tasca, laureata in Comunicazione e media contemporanei per le industrie creative, fa parte della redazione sin dalla creazione della rivista – per questo le abbiamo fatto qualche domanda, a partire dalla genesi vera e propria di Cerchioscritti: « L’idea della rivista è nata durante il periodo del Covid, con lo scopo di costruire un canale di comunicazione tra il carcere e l’esterno, dove chi dei detenuti o degli studenti che partecipavano ai laboratori di scrittura collettiva aveva la spinta a pubblicare dei propri scritti, poteva trovare un proprio spazio comunicativo ».

Maddalena ha raccontato che l’idea era di pubblicare i primi editoriali sotto forma di newsletter, tuttavia il progetto è rimasto fermo fino a circa un anno fa, quando è stata inaugurata la sede esterna del PUP e si è istituita la redazione fisica di Cerchioscritti, con tanto di un suo manifesto. 

« Per me era il terzo anno in cui il venerdì mattina avevo appuntamento in carcere per il laboratorio in alta sicurezza, che nel 2020 mi è stato proposto da Vincenzo Picone – il regista che fino all’anno corso ha guidato insieme alla prof. Vincenza Pellegrino i laboratori. » ricorda «Ho partecipato all’inizio come studentessa curiosa, attraverso il corso LPS (laboratorio di partecipazione sociale), poi in veste di facilitatrice con altri dell’associazione Anellodebole di cui faccio parte. Il discorso della rivista mi attirava perché, una volta fatta l’esperienza dell’incontro con il mondo interno al carcere e con chi lo abita, e non parlo solo dei reclusi ma anche delle guardie e tante altre figure che compongono il sistema penitenziario, mi sembrava necessario che quell’esperienza non si esaurisse all’interno di quelle mura, ma trovasse una via per incontrare la realtà esterna. » 

Insomma, a partire dalla primavera del 2023 la rivista trimestrale ha iniziato a prendere forma e in estate è uscito il primo numero. Per ora Cerchioscritti ha la forma di una rivista studentesca che mira a raccogliere e rendere fruibili alcuni dei testi prodotti in cinque anni di laboratorio, aprendo riflessioni sui temi trattati e cercando di incontrare più punti di vista. L’obiettivo principale rimane fare ed essere ponte, mettere in collegamento luoghi separati e distinti.

La collaborazione con Parma360

L’idea di “farsi ponte” è anche alla base della mostra che è stata realizzata presso LOstello di EMC2 Onlus presso il Parco della Cittadella in occasione del Festival della contemporaneità Parma 360. È stata infatti realizzata un’esposizione con le opere realizzate in carcere da A.C., che vengono utilizzate come sfondo (e, ogni tanto, filo conduttore) per i numeri della rivista stessa. La mostra è visitabile presso i locali de LOstello fino a fine maggio ed è corredata da alcuni scritti già inseriti nei numeri pubblicati di Cerchioscritti. 

crediti immagine iniziare: Anastasia Agostini

di Anastasia Agostini

1 Commento su PUP, Cerchioscritti e farsi ponte

  1. Claudia Reggiani // 28 aprile 2024 a 15:07 // Rispondi

    Una iniziativa notevole! Non ne conoscevo l’esistenza ma la trovo davvero interessante!

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