Parma Pride 2024: il corteo arcobaleno per diritti e inclusione

Più di cinquemila partecipanti alla terza edizione della manifestazione LGBTQ+

La terza edizione del Parma Pride apre quest’anno la stagione dell’Onda Pride, il movimento che dal 2013 raccoglie tutti i Pride e le manifestazioni LGBTQ+ italiane mettendoli in rete.

Ogni anno, infatti, tra la fine di maggio e nel corso dell’estate le associazioni LGBTQ+ in Italia e in tutto il mondo sfilano per le strade della città per ricordare i moti di Stonewall del 1969 che hanno dato vita ai movimenti di rivendicazioni dei diritti civili e che tutt’ora rappresentano un momento di orgogliosa affermazione della propria identità da parte della comunità queer.

Non è solo un momento di rivendicazione, dunque, nonostante le istanze politiche e sociali siano ovviamente una componente fondamentale: è anche un momento di festa in cui celebrare le proprie esistenze e il proprio diritto all’inclusione. E deve essercene bisogno, se in concomitanza con la manifestazione alcune associazioni cattoliche hanno organizzato un rosario di riparazione in Piazza Duomo.

La manifestazione si è tenuta all’indomani di una giornata simbolica per la comunità LGBTQ+: il 17 maggio è infatti la Giornata Internazionale contro l’omofobia, la bifobia e la transfobia, ricorrenza celebrata nel giorno in cui, nel 1990, l’omosessualità è stata rimossa dall’OMS (Organizzazione Mondiale della Sanità) dalla lista delle malattie mentali. La marcia inoltre, si è caricata di ulteriori significati politici: è del 7 maggio la notizia che l’Italia è uno dei nove stati europei che si è rifiutato di votare la dichiarazione UE per la promozione delle politiche europee a favore della comunità LGBTQ+ presentata proprio in occasione di questa giornata.

La manifestazione è stata promossa dal Comitato Organizzatore col patrocinio del Comune di Parma, della Regione Emilia-Romagna, dell’Università di Parma, dell’Anpi Parma e grazie anche al contributo di Laumas Elettronica, Cooperativa Proges e ERG Voce Barilla.

Un lungo e colorato corteo, a cui hanno preso parte anche il sindaco Michele Guerra, il deputato PD Alessandro Zan, e le assessore Caterina Bonetti, Daria Jacopozzi e Chiara Vernizzi e gli assessori Gianluca Borghi e Davide Antonelli, è partito da Piazza Santa Croce attraversando il centro città per raggiungere il Parco della Musica. Durante la mattinata si è esibita in concerto la Filarmonica Toscanini, mentre nel corso della serata si sono esibiti i Queen of Saba e Immanuel Casto, prima del DJ set di Walkmen.

Sul palco del parco Primo Maggio inoltre Carlotta Choijwa, senatrice studentesca, e Annachiara Galli, coordinatrice di SSU e rappresentante degli studenti nel Consiglio di Amministrazione dell’Università di Parma, hanno letto un comunicato del Parma Pride, ponendo l’attenzione sulle contraddizioni tra le scelte dell’attuale governo e le garanzie costituzionali che dovrebbero guidare come un faro le azioni del governo. Hanno inoltre ricordato che l’Italia è rimasto l’unico paese dell’Europa Occidentale a non riconoscere il matrimonio egualitario per le coppie omosessuali, e che questo ritardo deriva in primis dalla mancata volontà di riconoscere la possibilità di adozione per le coppie dello stesso sesso. Oltre alle richieste di politiche di inclusione e riconoscimento nel corso della serata sono stati tanti i riferimenti al genocidio in Palestina e all’intifada studentesca in atto nelle Università italiane in un’ottica di intersezionalità in cui le lotte si sovrappongono.

di Marta Montana

Foto di Mattia D’Annucci

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