Spaccio tra gli studenti di Parma: un affare tra amici
STORIE DI PICCOLI PUSHER TRA I CORRIDOI DELL'UNIVERSITA'
‘Studenti che si drogano’ è uno dei più famosi luoghi comuni, insieme agli ‘studenti che non studiano’, a quelli che ‘mangiano male’, che ‘vivono in un porcile’. Peccato che gli studenti fumino Cannabis davvero. Anche a Parma. Si tratta per lo più delle cosiddette droghe naturali, i suoi derivati più comuni: la marijuana e l’hashish. Pochi hanno voluto parlare apertamente, l’argomento è difficile da trattare.
Diffusa è la convinzione che il monopolio del ‘fumo’ sia detenuto esclusivamente dalle persone di colore che spacciano in Pilotta, in via Savani o in via San Leonardo. Non è vero. A spacciare a loro volta, spesso, sono gli stessi studenti. Il meccanismo è semplice: si riceve la telefonata di un amico che chiede “vado a comprare … (si usano vari pseudonimi per indicare l’erba o il fumo senza nominarli esplicitamente, ndr), ne vuoi?”, e si ordina la quantità desiderata. Qualche grammo, non di più. “Quelli che riescono a procurarsi 100 grammi hanno contatti in alto”, sottolinea uno studente dell’Università di Parma. Si spaccia tra amici fidati perché basta che si sparga la voce e si rischia moltissimo. “Quello del fumo è un passatempo sporadico – dicono alcuni ragazzi – fumiamo nel week end tra amici, davanti a una birra per rilassarci. Il fumo riusciamo a procurarcelo da altri studenti che ne fanno uso e che magari hanno a disposizione una quantità maggiore di quella per uso personale e che sono disposti a rivendere alla loro cerchia di amici”.
COME AGISCE LO STUDENTE CHE SPACCIA – “Una volta sono stato a casa di un amico che spacciava. Il campanello suonava ogni dieci minuti ed erano tutte persone che venivano a comprare fumo – continua lo studente -. Dopo un po’ lui ha smesso e ha continuato a spacciare solo per gli amici più stretti. Abitando in pieno centro, tutto questo via vai di persone si notava parecchio e il rischio era diventato troppo alto”, racconta ancora lo studente. Perché i giovani cominciano a spacciare? I motivi sono due: fumare gratis e arricchirsi. La maggior parte degli studenti che spaccia cerca infatti di guadagnare qualcosa per arrotondare. Il fascino dei soldi facili è irresistibile per molti. Se si compra droga e si rivende al doppio, si ammortizza la spesa e si recupera il denaro speso per sé. Il pericolo maggiore però è farsi prendere la mano e cercare di guadagnare di più cominciando a vendere anche a sconosciuti. Tuttavia basta che la voce arrivi alla persona sbagliata e ci si ritrova in manette.
LEGGE SULLO SPACCIO – L’attuale normativa sulla detenzione e vendita degli stupefacenti prevede una riduzione delle pene rispetto alla vecchia legge Fini-Giovanardi, dichiarata incostituzionale dalla Corte Costituzionale nel febbraio del 2014. E’ vietata la vendita e la coltivazione di sostanze stupefacenti sul territorio nazionale, tuttavia la detenzione e l’acquisto per uso personale non hanno rilevanza penale. La vendita di piccole quantità di droga comporta la reclusione da sei mesi a 4 anni e una multa che può andare dai mille ai 15 mila euro. L’arresto è possibile solo se lo spacciatore viene colto in flagranza di reato. Non si fa distinzione nella legge tra droghe pesanti e droghe leggere, spetta al giudice la facoltà di decidere caso per caso. A seguito di condanna si può ricorrere a pene alternative al carcere, come l’assegnazione ai servizi sociali.
ZONE DI RIFORNIMENTO E COSTI – Gli studenti che spacciano si riforniscono perlopiù a Bologna, definita la “signora città per eccellenza del fumo” oppure a Milano. Erba di qualità si può comprare a 10 euro al grammo, ma la più pregiata arriva anche a 20 euro. “Dai neri in Pilotta si trova anche a meno – spiega un universitario che fa uso di marijuana da quando è arrivato a studiare a Parma – ma compri schifezze, non conviene”. Un ragazzo di Medicina, che da qualche anno ha smesso fare uso di cannabis, racconta di un amico che si riforniva a Milano e la rivendeva a 3 euro e 50 al grammo; in alternativa, qualcun’altro l’ha fatta arrivare da Amsterdam ma “era troppo forte quella roba, non mi piaceva”. Una diversa meta per rifornirsi di droga è la Spagna, anche se i veri intenditori preferiscono evitare quel mercato perché, per farla pesare di più e di conseguenza avere un guadagno maggiore, “si tratta di erba tagliata con l’ammoniaca o altre sostanze dannose”.
La maggior parte dello smercio avviene per conoscenza, tra amici, meno sono quelli che si riforniscono nei luoghi ormai risaputi essere piazze dello spaccio cittadino e frequentati da tossicodipendenti. Si accoglie il cliente, che è anche amico, a casa, al sicuro. Si vendono pochi grammi perché averne con sé troppi è rischioso, se lo possono permettere solo coloro che hanno il privilegio di avere in agenda contatti ‘alti’. Con questo si intendono coperture politiche o mafiose a vari livelli.
I veri spacciatori non si aggirano tra gli studenti. Tuttavia, spesso questi ultimi sono un anello importante nella catena che arriva alla distribuzione della merce fino al singolo consumatore, occasionale o abituale che sia. Gli studenti spacciano tra i loro amici: è questa la forma più diffusa di passaggio di droga tra i ragazzi di Parma che frequentano l’Università.
di Paola Cavallo, Letizia Cicchitto, Silvia Moranduzzo
Giuro uno dei peggiori articoli letti. In Italia fumano milioni di persone (1 persona su 3 dai 15 ai 64 anni), da sempre. dove sta il problema? in molti stati è legale e non volere ammettere che è una cosa normale (o che comunque il consumo rientra nella possibilità di scelta di ogni individuo) è un problema di bigotteria e di interessi mafiosi. Articoli come questo che contribuiscono a creare un clima del genere e indirettamente aiutano la mafia a mantenere lo status quo e vedersi garantiti i profitti dello spaccio di droghe leggere.
Detto questo dove vivete? vivete? siete delle persone normali? brave vi siete accorte che la gente per risparmiare o evitare di incontrare spacciatori compra la marijuana con gli amici. scoop! mah senza motivo… tanta pena per voi
Dove sta il problema? Da sempre esistono stupri, guerre, rapine…dove sta il problema? Io spero tu stia scherzando. Hai riportato un dato allarmante “1 persona su 3 dai 15 ai 64” fuma, DA SEMPRE, come a voler sottolineare che siccome è da sempre stato così non deve che essere una cosa giusta. Stiamo parlando di canne e non di sigarette, entrambe comunque dannose alla salute (o vogliamo mettere in dubbio anche questo?), ma le canne è assodato aver effetti negativi nel tempo sulla concentrazione, apprendimento e in generale sulla memoria. “In molti stati è legale” comprare sigarette, alcool e in Giordania è legale lo stupro, questo significa essere nel giusto? “Non voler ammettere che è una cosa normale è un problema di bigotteria e di interessi mafiosi”: Normale è fare l’amore, leggere un libro, calciare un pallone, ascoltare della musica. Non è normale diventare violenti o aggressivi se non si è attaccati alla bottiglia o alla sigaretta. Chiedi dove vivano le autrici dell’articolo ma a me sembra proprio sia tu quello/a che non sa un po di cose: La mafia è la prima a guadagnarci sul traffico di droga, finché ce n’è richiesta ovviamente, ma da come la si difende ce ne sarà sempre. personalmente non penso che sensibilizzare i giovani parlandone come un problema alimenti i profitti di spaccio, piuttosto chi la compra e la ritiene “cosa normale”. Io la pena la provo per persone così, che scrivono queste demenze, che vanno poi in piazza a manifestare per la pace e la libertà, i diritti dei giovani a cui hanno tolto il loro futuro e che poverini si consolano con le canne, non trovano lavoro ma i soldi per il grammo di fumo o per il viaggio ad Amsterdam c’è sempre. Il lavoro di certo con due buchi al naso, i rasta e fatti murati non lo si trova. Rimboccatevi le maniche, studiate, mangiate un arancio che contiene vitamina C che fa bene alla salute e che sicuramente non vi farà finire in un centro di riabilitazione. Spero davvero che questo tuo commento sia frutto di allucinazioni mistiche, ma la realtà è un’altra da quella che scrivi.
Ma non è lercio.it?
No, è Sono_tossico_e_mi_infastidisce_che_si_parli_di_droga.it