Special Olympics, campioni oltre le barriere

IL RESPONSABILE PROVINCIALE: "SAREBBE BELLO AVERE PIU' VOLONTARI"

gruppo ok atleticaCirca 68 atleti, 36 volontari e 3 campioni europei di bocce: Luciano Curziotti e Mauro Bonini, che hanno vinto rispettivamente la medaglia d’oro nel doppio e la medaglia d’argento nel singolo ai giochi del 2008, e Marco Follini, medaglia di bronzo agli europei di Anversa del 2014. Ecco i numeri degli Special Olympics della provincia di Parma, in grado di raggiungere risultati di questo genere soprattutto grazie alla società sportiva Libertas Sanseverina, che permette ai suoi ragazzi di dedicarsi a tutti gli sport, dal nuoto alla pesca sportiva passando per lo sci di fondo e la motonautica. Special Olympics vuol dire anche sport unificato: atleti speciali e normodotati insieme affrontano la gara sportiva e competono con avversari di pari abilità. Ed ecco, allora, il grande valore del movimento: tutti partecipano e tutti vincono.

LA MISSIONE DI SPECIAL OLYMPICS – Special Olympics International nasce nel 1968 negli Stati Uniti per volontà di Eunice Kennedy Shriver, sostenitrice per più di 3 decenni del miglioramenti delle persone con disabilità intellettiva ed è attualmente presente in più di 180 paesi. La missione è quella di promuovere gli allenamenti e la pratica dello sport olimpico per individui con disabilità intellettive dando loro continue opportunità di sviluppo fisico e psichico, facendo loro dimostrare coraggio, capacità, e creando sempre nuovi motivi per gioire insieme alle proprie famiglie, ai propri amici e a tutta la comunità. Il fine ultimo di Special Olympics è quello di dare alle persone con disabilità intellettive la possibilità di diventare cittadini utili alla società e quindi accettati, apprezzati, e rispettati dall’intera comunità. Il giuramento dell’Atleta Special Olympics è: “Che io possa vincere, ma se non riuscissi che io possa tentare con tutte le mie forze”.

SPECIAL OLYMPICS IN ITALIA E IN EMILIA ROMAGNA – Nella nostra nazione, Special Olympics è stato inserito nell’ambito squadra calciodell’attività della Federazione Italiana Sport Disabili (Fisd) da circa 15 anni. Per ogni edizione, una rappresentativa italiana viene chiamata a partecipare alternativamente ai Giochi Mondiali (Invernali o Estivi) o a quelli Europei. La convinzione è che il programma sportivo e le competizioni proposte aiutino le persone con disabilità intellettive a migliorarsi fisicamente e crescere mentalmente, socialmente e spiritualmente. Special Olympics crede che la competizione tra persone con uguali abilità sia il miglior modo per testare le proprie capacità atletiche, misurare i propri progressi ed aspirare ad una crescita. Non manca ovviamente impegno e partecipazione anche da parte del Team Emilia Romagna Special Olympics: sono in tutto 17 le associazioni che aderiscono. L’ex presidente regionale Roberto Ghiretti tiene infatti a precisare che “di fronte a queste iniziative si resta folgorati. E’ una delle cose più belle che ci possano essere per chi lavora nel mondo dello sport; il sorriso di questi ragazzi è di una bellezza inenarrabile”. Ghiretti ha iniziato 2 anni fa il suo lavoro di presidente in Emilia Romagna, “una regione nella quale era difficile operare, con poche adesioni e soprattutto senza un comitato organizzativo vero e proprio come, ad esempio, era già ben forte e presente in Lombardia. Oggi, però, grazie a un coordinamento stabile, le associazioni che aderiscono a questo nobile progetto stanno aumentando”. L’Emilia Romagna, infatti, può contare su circa 250 tesserati e ai giochi tenutisi lo scorso anno ci sono state ben 130 adesioni. E si tratta, tuttavia, di numeri ancora in crescita. “Molte famiglie -continua Ghiretti- iniziano a capire che queste iniziative fanno bene ai ragazzi e quindi li iscrivono. Si tratta, in fin dei conti, anche di un’attività terapica: i ragazzi socializzano, passano del tempo insieme e si divertono. Nulla è più bello che vedere la felicità nei loro sguardi”. L’unico intoppo che Special Olympics incontra sulla sua strada, è dato dal fatto che mancano finanziamenti pubblici, senza i quali “tutti coloro che partecipano attivamente al movimento fanno del loro meglio per far sì che l’organizzazione sia forte e continui nel tempo; c’è chi mette a disposizione il proprio tempo, chi i mezzi, chi la comunicazione, chi gli spazi” conclude Ghiretti.

volleySPECIAL OLYMPICS NEL PARMENSE – “Buona partecipazione, ma si può fare di più” è invece l’auspicio dell’assessore allo Sport del Comune di Parma, Giovanni Marani, che ha partecipato alla seconda convention regionale del Team Emilia Romagna Special Olympics che si è tenuta alcune settimane fa. “Ci vorrebbe maggiore chiarezza, per far conoscere iniziative come Special Olympics a più persone possibili”. Per l’assessore è dunque importante garantire maggiore visibilità a un movimento così nobile. “L’obiettivo della convention a cui ho partecipato lo scorso 14 marzo era esattamente questo -ribadisce- la speranza è che facendo conoscere questa organizzazione si riesca a far uscire i ragazzi da casa”. Sulla stessa lunghezza d’onda anche Remo Pattini, presidente della società sportiva di Parma Libertas Sanseverina, la prima associazione che ha aderito al movimento, ha partecipato ai giochi italiani nel 2001 e può contare circa 30 atleti. “Partecipiamo da più di 20 anni a Special Olympics, ma non abbiamo grandissimi riscontri purtroppo. Occorre più pubblicità per spargere la voce. Questa organizzazione è importantissima perchè permette ai ragazzi diversamente abili di poter stare in mezzo alla gente comune per superare le barriere. Bisogna puntare sull’integrazione e permettere a questi ragazzi di crescere insieme agli atleti ‘normodotati'”. Il presidente di Libertas Sanseverina, inoltre, permette sempre ai ragazzi iscritti alla sua società di partecipare a tutti gli eventi ai quali sono invitati: “Partecipiamo a tante iniziative, per dare a questi atleti la possibilità di fare sport come la gente comune, per divertirsi e stare insieme. Ci vuole per loro il rispetto che hanno tutti gli altri atleti e spero che aumentino le partecipazioni per dare a questi ragazzi l’importanza che meritano”. C’è comunque molta soddisfazione per gli atleti che hanno partecipato e parteciperanno alle prossime manifestazioni sportive. “Uno dei nostri ragazzi ha partecipato ai campionati di bocce – afferma Pattini-. E a luglio ne partirà un altro, questa volta per Los Angeles, in occasione dei mondiali. Dall’Italia partiranno più di 100 atleti, quattro dall’Emilia Romagna. Ci occupiamo di tutto, Special Olympics è una iniziativa che abbraccia tutti gli sport, anche calcio e pallavolo”. Nella realtà parmigiana oltre a Libertas Sanseverina aderiscono al movimento anche Energy Volley, che ha aderito quest’anno e organizza attività di pallavolo e vanta 15 atleti circa e 10 volontari, Judo Center Parma, che organizza attività di judo e conta 10 atleti e 6 volontari, e Team Scolastico Maria Luigia, che organizza attività motoria di base e conta 13 atleti. 

LE ATTIVITA’ FUTURE E LA NECESSITA’ DI PIU’ VOLONTARI – Sono tanti gli eventi in programma durante i quali i ragazzisaluto neve
potranno dare il meglio di sè: il team Emilia Romagna organizzerà i Play The Game di calcio a 5 a Busseto dal 12 al 14 giugno e una competizione di Bowling a Formigine (Mo). A livello locale la prossima manifestazione è Prova il Baseball che si terrà il 24 Maggio presso il Centro Sportivo Fratelli Franchini in Via Volturno. Inoltre un atleta della Libertas Sanseverina è stato convocato nella nazionale Italiana di Calcio a 5 e parteciperà ai Mondiali di Los Angeles in programma dal 24 luglio al 2 agosto. “Lo spirito con cui queste manifestazioni vengono organizzate rende sempre le giornate indimenticabili. Gli atleti durante queste competizioni sportive potranno trovare nuovi amici vicini e lontani; inoltre si prevedono uno o più momenti conviviali: dal pranzo o la cena tutti insieme, alla festa danzante la sera, alla sfilata degli atleti prima della manifestazione, alla visione di spettacoli teatrali e di ballo” afferma Cristiano Previti, responsabile provinciale Special Olympics. I famigliari e i volontari partecipano  con entusiasmo alle manifestazioni: “Quando viene riconosciuto l’ambiente famigliare in cui si svolgono le attività ne rimangono subito conquistati. I tecnici e i volontari che organizzano gli eventi  sono sempre competenti e qualificati e questo rende il tutto stimolante e coinvolgente. La famiglia nota un deciso progresso degli atleti nell’autonomia e  nella socializzazione. Sarebbe bello avere molti più volontari, purtroppo questi sono sempre in numero non sufficiente” conclude Previti. 

di Martina Pacini e Luca Mautone

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