Cercasi ministri anche senza esperienza
LA FIONDA
Signore e signori, siamo lieti di presentarvi il nuovo Ministro degli Esteri, Paolo Gentiloni! Un applauso, grazie… Abbiamo di fronte a noi un uomo colto, preparato e assolutamente competente! In barba a tutti quelli che pensano male del boy scout d’Italia: lui non si circonda solo di cagnolini fedeli, vuole il meglio per il nostro Paese, mica resta lì a coccolare Dudù.
Chi meglio di Gentiloni poteva occuparsi di affari esteri? Ha un curriculum di tutto rispetto. Laureato in Scienze politiche, dirigeva il mensile vicino a Legambiente La Nuova ecologia, è stato portavoce di Francesco Rutelli quando questi era sindaco di Roma (e per capire Rutelli bisogna padroneggiare al meglio chissà quante lingue), nominato Ministro delle Comunicazioni con il secondo governo Prodi e… un momento… forse sbaglio qualcosa. Gentiloni, Ministro degli Esteri? Com’è possibile che ricopra una carica del genere se non è competente in materia? Gentiloni, stando agli incarichi che ha ricoperto in vita sua, si è occupato solo di comunicazione. Che delusione, e io che credevo di poter sfatare il mito del ‘cerchio magico’ di Renzi. Ora che ci penso Gentiloni non è l’unico a cui viene dato un lavoro senza avere un minimo di esperienza, ma stiamo sereni c’è una prima volta per tutti.
Beatrice Lorenzin, per esempio, è il nostro Ministro della Salute. Diplomata al liceo classico, tra il 2005 e il 2006 è Capo della Segreteria Tecnica del Sottosegretario all’Informazione, Comunicazione e Editoria, nel 2008 diventa membro delle Commissioni Affari Costituzionali, Attuazione del Federalismo Fiscale e l’Infanzia. Che donna, ragazzi, che donna… tutto sa fare ma di salute è meglio non parlare…
Prendiamo, invece, il caro Dario Franceschini, Ministro dei beni e delle attività culturali e del turismo. Magari con lui va meglio. Sull’enciclopedia Treccani, scusate, volevo dire sul sito della Presidenza del Consiglio dei Ministri leggiamo che è avvocato, è stato Sottosegretario con delega alle Riforme nel secondo governo D’Alema e nel secondo governo Amato, nel 2001 diventa membro della Giunta delle elezioni e della Commissione Affari istituzionali, tra il 2012 e il 2013 è nella Commissione giustizia. Vorrei poter dare una laurea ad honorem a quest’uomo. E’ il nuovo Dante, come dice Renzino, Alighieri 2.0, e giustamente lo ha scelto come Ministro dei beni e delle attività culturali. Perché lui di arte non sa una ceppa, ma cavoli, ha scritto ben sei libri! Che poeta!
Andiamo avanti con Gianluca Galletti, il Ministro dell’ambiente e della tutela del territorio e del mare. Commercialista, Assessore al Bilancio a Bologna, nel 2006 entra a far parte delle Commissioni per le Finanze, per l’Esame dei Disegni di Legge e per la Semplificazione della Legislazione. Oh raga, non ce la fò, mi fermo qui perché Galletti è ferrato in materia ambiente quanto Barbara D’Urso nel fare un programma televisivo. Chissà, magari Galletti era quello che indicava a Renzi dove andare in vacanza. Da tour operator a Ministro dell’ambiente, un bel salto.
Mi arrendo. A quanto pare Gentiloni è l’ennesimo caso di persona che non sa nulla in merito alla carica che ricopre. Matteo, possibile che non ci fosse nessun altro? Compiti a casa per la prossima volta: pensaci prima di nominare un membro del governo. E non provare a intenerire la maestra con un selfie!
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