Dottorati di ricerca, riorganizzazione verso l’eccellenza: a giugno il primo “PhD day”
CALESTANI: "INTENDIAMO RICONOSCERE LA GIUSTA DIGNITA' CON UNA SOLENNE PROCLAMAZIONE DAL RETTORE"
di Gianluca Calestani, delegato del Rettore per i Dottorati di Ricerca |
Negli ultimi anni l’Università di Parma ha modificato profondamente l’organizzazione dei propri dottorati di ricerca per far fronte alle modifiche introdotte in materia di dottorato dalla recente riforma dell’’Università (legge 240/2010) e soprattutto dal Decreto Ministeriale 45/2013 che ha riordinato i Corsi di Dottorato. Il Decreto prevede infatti che i Dottorati di Ricerca, per poter essere attivati, vengano preventivamente accreditati dall’ANVUR (Agenzia Nazionale di Valutazione della Ricerca Universitaria) sulla base di una nutrita serie di parametri. Il Decreto introduce inoltre una valutazione dei dottorati accreditati (sempre tramite l’ANVUR) che ha fra l’altro lo scopo di determinare, a partire dallo scorso anno, il finanziamento Ministeriale in virtù degli esiti della valutazione a cui i corsi sono sottoposti.
I criteri di accreditamento adottati intendono garantire ai dottorandi un tutoraggio efficace e continuo, un’offerta coordinata di corsi che ne allarghi e approfondisca la preparazione ottenuta nei corsi di laurea, un ambiente di ricerca di livello elevato aperto al confronto e alla collaborazione internazionale, ma anche collegamenti con enti di ricerca italiani e stranieri caratterizzati dall’eccellenza scientifica in grado di ospitarli per periodi medio-lunghi e la disponibilità di fondi che ne consenta la mobilità. Per fronteggiare l’accreditamento i corsi di dottorato del nostro Ateneo sono stati sensibilmente ridotti dal punto di vista numerico, eliminando l’eccessiva dispersione che aveva caratterizzato la fase precedente, ma questo ha garantito un netto miglioramento qualitativo dell’offerta. Il processo di accreditamento è stato avviato a partire dal XXIX ciclo di dottorato ed oggi sono 18, raggruppati in cinque Scuole di Dottorato, i dottorati accreditati con sede amministrativa presso l’Università di Parma. Quindici di essi sono gestiti in forma autonoma, due in convenzione con altre sedi ed uno in convenzione col CNR. A questi vanno aggiunti altri tre dottorati in convenzione con altri atenei, presso cui si trova attualmente la sede amministrativa, che portano a ventuno il totale dei dottorati accreditati ed a sei il totale delle Scuole di Dottorato. A testimonianza del fatto che in queste scelte si è operato bene, va sottolineato il fatto che tutti i dottorati per i quali è stata presentata richiesta sono stati accreditati.
Per citare alcuni numeri, nel 2014 sono stati banditi per il XXX ciclo 136 posti di cui 133 assegnati. L’85% dei posti è stato coperto da una borsa o comunque da una forma di retribuzione almeno equivalente dal punto di vista economico e questo pone il nostro Ateneo abbondantemente al di sopra di quanto richiesto dai criteri valutativi, che prevedono una copertura del 75% dei posti disponibili. Il raggiungimento di questo obiettivo, che ha comportato solo per la retribuzione economica un investimento di oltre 5.6 milioni di Euro a fronte di un contributo ministeriale di poco più di 2 milioni, è stato reso possibile grazie alla sinergia di una serie di interventi che, oltre a fondi messi in campo dall’Ateneo e dai suoi ricercatori, ha coinvolto fondazioni (in particolare la fondazione Cariparma, da anni impegnata su questo fronte) ma anche imprese che hanno utilizzato per il loro interventi i nuovi strumenti istituiti ad hoc, quali i dottorati industriali e quelli in alto apprendistato.
Per quanto riguarda la valutazione, va sottolineato che l’Università di Parma ha ottenuto da ANVUR una valutazione positiva rispetto alla qualità della ricerca svolta dai membri dei Collegi dei Docenti, al grado di collaborazione con il sistema delle imprese con riferimento alla ricaduta sul sistema socio economico, all’attrattività del dottorato misurata dal numero di studenti di altre università e di università straniere iscritte ai nostri corsi, ed infine alle dotazioni di servizi e risorse messe a disposizione per gli studenti iscritti ai corsi di dottorato. Per ovviare all’unico punto critico rilevato, vale a dire l’internazionalizzazione, l’Università degli Studi di Parma ha già avviato, nel nuovo ciclo che verrà attivato nel 2015, il processo di internazionalizzazione del corso di dottorato di Scienza e Tecnologia dei Materiali, l’attivazione di una serie di accordi di collaborazione internazionale con l’obiettivo di favorire la mobilità in entrata ed in uscita degli studenti, in particolare con i paesi BRICS, la partecipazione a programmi comunitari ed un sempre maggior ricorso agli accordi di cotutela con sedi internazionali. Ha inoltre avviato, dallo scorso anno, la procedura di rilascio del titolo di Doctor Europaeus di cui si sono avvalsi già alcuni studenti che, oltre ad aver svolto parte del lavoro di tesi presso istituzioni Europee, hanno affrontato la discussione in inglese di fronte ad una commissione internazionale.
La positiva valutazione ottenuta per lo scorso anno dai corsi di dottorato avrebbe consentito all’Ateneo di Parma di ottenere un corposo aumento del finanziamento Ministeriale, quantificato in oltre il 22%, risultando primo, in questi termini, fra gli Atenei della regione. Tuttavia in virtù della clausola di salvaguardia, che limita al 10% la variazione massima della dotazione finanziaria di una Università, questo si è tradotto nella riduzione della maggiorazione rispetto all’anno precedente a soli 219.564 Euro. Tuttavia, la volontà di miglioramento che anima tutti i coordinatori dei corsi di dottorato dovrebbe consentirci di centrare l’obiettivo anche per quest’anno, per portare il finanziamento ministeriale ad un livello via via più consono alla qualità che cerchiamo di raggiungere nei nostri corsi.
Per finire, intendiamo riconoscere al dottorato di ricerca, che rappresenta il più alto gradino della formazione universitaria, la dignità cerimoniale che merita associata ad una grande visibilità. Fino ad oggi questo è mancato, in quanto gli esami di dottorato sono dispersi sia su scala spaziale che temporale. Per ovviare a questo, pur mantenendo gli esami di dottorato ancorati alle classiche modalità di svolgimento, la proclamazione dei nuovi dottori di ricerca verrà fatta direttamente e solennemente dal Magnifico Rettore nell’ambito di una cerimonia, che prenderà il nome di “PhD day”, che riunirà i dottorandi di tutti i corsi di dottorato che hanno conseguito il titolo nell’anno accademico. Il “PhD day” si terrà quest’anno per la prima volta, il 26 di giugno, con l’augurio che diventi una festosa consuetudine dell’Ateneo.
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