Un classico parco giochi, un padrone ed il suo cane non sono, come molti pensano, gli ingredienti dell’ultimate frisbee, dicitura corretta di uno sport fatto di regole semplici e tanto impegno. L’ultimate, infatti, prevede la presenza di due squadre distinte, i cui giocatori, fermandosi dopo aver ricevuto il disco con la possibilità del piede perno, devono arrivare a passarlo nell’area di meta avversaria. Entrano quindi in gioco le difficoltà di questo sport tra cui la capacità nel tiro e la coordinazione mano-occhio. Tutto questo incorniciato da ciò che differenzia l’ultimate dagli altri sport, lo ‘spirit of the game’, ovvero la capacità di autogestire le proprie partite, senza la presenza di alcun arbitro, anche nelle competizioni maggiori.

ORGOGLIO PARMIGIANO – Proprio lo spirito del gioco contraddistingue Voladora, la squadra locale fondata nel 1999 da Charlie Pickthall, un frisbeesta di nazionalità inglese, ed alcuni studenti universitari. La Parma voladòra, il torrente in piena, è lo spunto per il nome della squadra. E come il torrente cittadino, il team travolge gli avversari già a partire dai primi anni 2000, ottenendo importanti risultati e facendo valere il proprio nome ad importanti competizioni come il Paganello di Rimini, torneo su spiaggia di fama mondiale per il settore, che vede ogni anno team nazionali ed internazionali affrontarsi in sette contro sette, come da regolamento, sul lungomare della città. Da qui l’impegno per raggiungere obiettivi sempre più alti che porta Voladora a conquistare nel 2014 la prima posizione nella Serie B del campionato italiano di ultimate frisbee, nella quale dieci squadre, come per la serie A, si contendono il titolo. Quest’anno la squadra si trova circa a metà classifica e a breve disputerà la terza tappa dei campionati a Brescia.

SCOUTING NELLE SCUOLE E OBIETTIVO PROMOZIONE- “Ora si punta alla serie A -spiega Francesco Francesconi, cocapitano insieme a Filippo Molinari-, con l’esperienza nelle scuole c’è stato un cambio generazionale e la squadra ne ha tratto beneficio.” Un vantaggio certo, perchè Voladora organizza corsi per le scuole superiori a titolo gratuito per far conoscere l’ultimate agli adolescenti. Presi i contatti con i professori si organizzano lezioni che sfociano poi in un vero e proprio torneo interscolastico, che per quest’edizione si svolgerà il 20 maggio. In questo modo alcuni ragazzi vengono catturati dalla novità dello sport ed entrano a far parte della squadra, seguendo gli allenamenti.

Molti giocatori provengono infatti dalle scuole superiori e si trovano ad “affiancare  ‘veterani’ dell’ultimate, abbassando l’età media intorno ai 21-24 anni”, come spiega Eva Artoni, allenatrice della squadra di Parma e da qualche tempo anche coach della nazionale femminile, in ottima posizione nelle classifiche mondiali. “A differenza di altri sport, si percepisce la sintonia con l’altra squadra nell’arbitraggio autonomo -spiega invece Luca Cabassa, ormai in squadra da due anni, dopo i cinque come esperienza scolastica- e l’ultimate risulta piacevole, oltre che nell’agonismo del proprio team, anche nel gioco vero e proprio con la soddisfazione che portano alcune azioni, come le prese a mezz’aria”.

Molti, infine, i giocatori di Voladora scelti per rappresentare l’Italia in campionati internazionali in squadre open e la classifica mondiale aggiornata al 1 gennaio 2015 vede gli azzurri svettare tra i primi 10 su 44 team citati.

di Vittorio Signifredi