BOMBINO, flussi di musica e coscienza dal deserto al Teatro Regio

UN CONCERTO STRAORDINARIO RACCONTATO PER FRAMMENTI

Concerto BombinoAscolta il brusio della gente che sta arrivando. Le porte sono state aperte e i corridoi e le sale di questo famoso Teatro iniziano a riempirsi per noi. Ricordi quando abbiamo iniziato? C’eravamo tu, io e le stelle del deserto. Oggi, Chitarra, suoneremo in questo luogo unico dove  l’Opera è la padrona di casa. Eppure stasera in questi  saloni affrescati, risuoneranno  le note del nostro rock e i cuori batteranno al ritmo delle nostre percussioni.  La musica va oltre lo spazio ed il tempo e noi due Chitarra, che di viaggi ne abbiamo fatti tanti, stasera dobbiamo portare un pezzo di deserto in questo teatro.

Partito dal deserto del Niger con la sua chitarra, Bombino nome d’arte di Omara Moctar, è il musicista Tuareg che lo scorso 24 settembre, dopo aver suonato sui più prestigiosi palchi del mondo, si è esibito al Teatro Regio di Parma entusiasmando il pubblico con la sua musica, fusione tra rock e suoni del deserto.  È iniziato così il Barezzi Off Senses, l’anteprima del Festival dedicato al mecenate di Giuseppe Verdi che, dal 2 al 4 novembre, vedrà ospiti alcuni tra gli autori più interessanti del panorama musicale internazionale.

Il salone dove è pronto il nostro palco inizia lentamente a riempirsi. Ragazzi, adulti, cravatte e blue jeans, sono tutti indistintamente seduti a terra a gambe incrociate, come bambini che aspettano di ascoltare una storia. Non è importante che capiscano le mie parole, ascolteranno i tuoi accordi e anche loro vedranno quel pezzo di cielo che sta sopra l’Africa.

Il concerto di Bombino  si è perfettamente inserito nella tematica del viaggio, cuore del Festival Barezzi 2015. Le installazioni e proiezioni di luoghi lontani, le luci soffuse, le esperienze sensoriali e interattive hanno creato un’atmosfera coinvolgente, aprendo la strada all’immaginazione e lasciando che la chitarra del musicista tuareg facesse il resto. Il ritmo che richiamava l’Africa, unito al rock e alla musica moderna, hanno trasportato il pubblico in un luogo lontano regalando agli spettatori un’emozionante serata, in cui ci si dimenticava quasi di essere a teatro.

 È il momento di iniziare la nostra danza, Chitarra. Una nota e cade il silenzio. Due note ed inizia il viaggio.

Non c’è più geografia, c’è solo musica. E con quella si può andare ovunque.

Testi (e flussi di coscienza) di Alessia Tavarone

Foto di Annalisa Andolina 

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