Senato a luci rosse

LA FIONDA

Silvia MoranduzzoLe classi dirigenti sono lo specchio della società del tempo” disse Bertrand Russell, politico e filosofo gallese. A seguito degli ultimi avvenimenti accaduti in Senato si deduce che la società italiana è composta di pervertiti che attuano gesti osceni e disgustosi nei confronti delle donne.

Il senatore Lucio Barani, capogruppo di Alleanza liberalpopolare per le autonomie, ovvero un cagnolino di Denis Verdini, mentre in Parlamento si discute riguardo la riforma costituzionale mima il gesto di compiere sesso orale alla collega Barbara Lezzi, del Movimento 5 stelle. Scoppia il putiferio. Senatrici che gridano “Porco maiale!”, cori che intonano “Fuori!” e il Presidente del Senato Grasso che timidamente cerca di riportare l’ordine, ovviamente con scarsi risultati. C’è chi chiede la sospensione massima, tuttavia si tratta di ben altra cosa. Un gesto del genere può rientrare all’interno del reato di molestia sessuale, punito dall’articolo 660 del Codice Penale che prevede l’arresto fino a sei mesi. Fosse successo in un ufficio qualsiasi, sarebbe partita immediatamente la denuncia. Ma ai parlamentari tutto è concesso.

La nausea sale pensando alla frase di Russell: davvero gli italiani sono così? Io vorrei pensare di no. Almeno non tutti. Certo è che questo genere di persone non ha il diritto di sedere su quelle poltrone, non ha il diritto di scrivere le leggi, non ha il diritto di governarci.

Ciò che viene spesso sottovalutato è che anche un gesto volgare può ferire una donna. E’ una violazione, è quasi come ricevere uno schiaffo in pieno viso. Ci si sente vulnerabili e in pericolo. Da un gesto il passo è breve per passare all’atto. E’ questione di rispetto, elemento che molti non sanno nemmeno dove stia di casa.

 

di Silvia Moranduzzo

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