Impresa, cultura e innovazione: laurea honoris causa a Giovanni Ferrero
CERIMONIA ALLO CSAC COL MINISTRO GIANNINI
L’Università di Parma ha un nuovo neolaureato. Il 24 ottobre, nella splendida Abbazia di Valserena, si è tenuta la cerimonia per la laurea honoris causa in Scienze e tecnologie alimentari di Giovanni Ferrero, amministratore delegato dello storico gruppo di famiglia. L’imprenditore, figura di spicco nel panorama italiano, ha discusso la sua tesi dal titolo ‘Nutrire il pianeta, una visione industriale dell’alimentazione sostenibile’, nella quale ha ripercorso la strada del marchio Ferrero verso un nuovo modo di porsi sui mercati di tutto il mondo.
LECTIO DOCTORALIS – “Ogni azienda deve assumere una posizione di responsabilità, in primis una responsabilità che ha a che vedere con il concetto di civitas, non dissociare la generazione di profitto da una fase di ridistribuzione di questo valore”. Ferrero parla di tre “I” italiane: si parte dall’innovazione, protagonista passata e presente della nostra cultura, si prosegue con l’internazionalizzazione, che forse è il vero punto forte di questa azienda, e si finisce con l’intraprendenza dell’azienda nel giostrarsi tra futuro e tradizione. Non manca, alla fine della presentazione, un complimento ad un’altra grande realtà alimentare italiana di queste zone, la Barilla, alla quale il gruppo Ferrero non può che “tributare un plauso, come rappresentante anche lei della quintessenza dell’eccellenza italiana nel mondo, le cui radici affondano in questo territorio”.
UN PALCOSCENICO D’ECCEZIONE – La cerimonia ufficiale si è svolta nella sede dello Csac (Centro Studi e Archivio della Comunicazione), con la presenza del ministro dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca, Stefania Giannini. Il benvenuto agli ospiti e a tutti i presenti è stato dato dal rettore Loris Borghi, il quale ha spiegato il significato profondo per il quale è stata scelta l’abbazia delle meraviglie come luogo della cerimonia. Un luogo magico che rappresenta l’importanza delle radici, reale connessione tra passato e futuro: un insegnamento che l’università ha l’obbligo di dare, trasmettendo una visione della storia priva di chiusure e base di progettazione per il domani. Al termine dell’introduzione il rettore, oltre a ricordare le caratteristiche di un atto concreto e il valore legale della laurea ad honorem, ringrazia il Ferrero descrivendolo “imprenditore che di continuo ripensa se stesso” e, soprattutto, “grande esempio per gli studenti”.
PAROLA AL MINISTRO – “Con questa laurea stiamo dicendo al mondo che l’Italia sceglie e valorizza un modello di impresa creativa, globale e sostenibile, nella sua forte identità territoriale, così come nella vocazione internazionale”. Con questa dichiarazione il ministro Giannini si collega subito alla situazione odierna, esponendo le idee del governo in termini di ricerca scientifica e innovazione, con un’analisi delle problematiche più urgenti. “Non si può parlare di società della conoscenza se perdiamo i protagonisti di questa stessa società”. Secondo i dati più recenti, infatti, tutto ciò si concretizza attraverso un’emoraggia dal basso, con la perdita di iscritti all’università, e dall’alto con la perdita di professori e ricercatori. Secondo il ministro, dunque, il sistema italiano della ricerca esiste ma ha bisogno di dare più importanza al lavoro del ricercatore: “La scienza compete a livello internazionale, non tollera asfissia burocratica e distrazione politica. Mentre gli altri Paesi hanno investito nella conoscenza, qui 20 anni di politica hanno generato certi problemi”. Ed è con l’esempio di un’azienda come la Ferrero che si dimostra di essere italiani: una direzione da prendere tutti insieme per arrivare ad essere un punto di forza ed eccellenza in tutto il mondo. Riferendosi poi ai progetti futuri, e in particolare a quello iniziato in Expo, il ministro sottolinea che la strada da intraprendere con il governo sarà la stessa: investire in equità, merito e trasparenza. “Ferrero ha ricevuto un eredità straordinaria e molto impegnativa -conclude la Giannini- non é solo un’azienda di sua proprietà ma un patrimonio condiviso“.
HONORIS CAUSA – Prende poi parola il direttore del dipartimento di Scienze degli Alimenti, professor Arnaldo Dossena, esponendo le motivazioni del conferimento della laurea honoris causa a Giovanni Ferrero. Nella dichiarazione si sottolineano i progressi dell’azienda sotto la sua guida, ma non solo. Se da un lato vengono evidenziati incremento del fatturato, crescita in diverse aree geografiche, importanza data al capitale umano e alla ricerca, dall’altro viene valorizzata la dimensione più intellettuale emersa nella produzione editoriale, nella quale il “Ferrero scrittore” toglie il ruolo di protagonista al “Ferrero imprenditore”. A seguire è il turno del professor Giacomo Rizzolatti, con il compito di leggere la laudatio per Giovanni Ferrero. Nel discorso viene descritta la nuova realtà della Ferrero, che non è più riducibile a quella di un’azienda di successo e affermazione in Italia e nel mondo. Oggi è un’entità riconosciuta come culturale, per la ricerca di modelli di sviluppo che portano ad una collaborazione tra industria e università. Ma anche come economica, per lo sviluppo di eccellenze manageriali e industriali che rendono competitiva e vincente una fetta industriale italiana, e umana, per l’impegno sociale dimostrato in primis dalla Fondazione Ferrero. Dopo le parole della laudatio, Giovanni Ferrero viene vestito e proclamato dottore magistrale ad honorem in Scienze e tecnologie alimentari.
PAROLA AI PROFESSORI – Parla invec di “chiaro segnale che Parma sta cominciando a muoversi su una dimensione internazionale” Furio Brighenti, pro rettore con delega per l’Area Ricerca e Sistema Bibliotecario e Museale, aggiungendo: “Un’università deve farsi la domanda di come intercettare il bisogno di cultura che il sistema alimentare avrà nei prossimi anni”. Ferrero è inequivocabilmente bandiera di un certo tipo di prodotti, icona all’estero a cui si tende a dare poco valore qui in Italia, e Parma ha interesse a fare propria anche quel tipo di realtà. Un altro punto di vista è quello di Andrea Fabbri, professore di materie prime di origine vegetale: “Un’azienda leader, una delle più importanti in Italia, ma pur sempre un’azienda, da prendere in esempio su questioni tecnologiche e di marketing, ed è in quest’ottica che deve essere vista la laurea honoris causa a Ferrero”. Oggi molte imprese aggiungono al loro paniere di prodotti ‘industriali’ alcune chicche gastronomiche che puntano ad un certo tipo di qualità, sia di produzione sia di materia prima. Ed è qui che trova spazio anche lo studente di Scienze Gastronomiche, più distante dalle realtà puramente tecnologiche.
di Mariana Guazzi e Matteo Buonanno Seves
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