Mangiare da fuori sede, i ‘segreti’ della cucina economica ma di qualità

SPESA INTELLIGENTE, MATERIE PRIME E OCCHIO ALLE OFFERTE

carrello risparmiDi cosa è fatta la vita di uno studente fuori sede? Ci sono giornate da organizzare, corsi da seguire, c’è il turno delle pulizie in casa e soprattutto… la lista della spesa da compilare. Momento topico della vita di un fuori sede è quello in cui si trova alla guida, spesso impacciata, di un carrello, immerso nel labirinto degli scaffali di un supermercato alla ricerca di qualcosa di buono e gustoso da mangiare, ma soprattutto economico. Ebbene sì, il portafoglio purtroppo è tiranno per uno studente universitario, anche se le tentazioni sono dietro l’angolo. Come può difendersi allora, il fuori sede, dalle spese folli?

STRIZZARE IL CENTESIMO – Non c’è da vergognarsi, quando i soldi sono contati e la fine del mese si avvicina, a dare priorità al risparmio piuttosto che alla qualità di un prodotto. Con semplici accorgimenti, però, si può arrivare a ottimi compromessi. Parma offre un ampio ventaglio di punti vendita adeguati ad ogni tasca e portafoglio: dalle ampie corsie dei supermercati a quelle affollatissime dei discount, il fuori sede si destreggia tra offerte e bollini per concedersi qualche capriccio senza spendere all’impazzata. Puntare a diversi negozi per le proprie spese può essere un buon modo per risparmiare intercettando il maggior numero di offerte, dato che i prodotti in promozione variano di settimana in settimana e tra le varie catene. Se armati di pazienza per non limitarsi al solo punto vendita sotto casa, sarà anche possibile fare bella figura con i propri ospiti preparando qualche raffinato manicaretto.

volantini supermercatiDIETA SETTIMANALE E SPESE SETTIMANALI- Semplice ma mai scontato è il consiglio di frequentare il supermercato con cadenza settimanale, organizzando un’attenta lista della spesa che permetta di portare a casa tutto l’occorrente necessario per sopravvivere almeno sette giorni. Questo sistema consente di avere un’idea più precisa di quello che si può cucinare e, per chi non abbia particolari doti di improvvisazione culinaria, di organizzare il menù della settimana. A volte le pause tra una lezione e l’altra sono brevi e pensare a cosa cucinare è un problema in meno se si fa una spesa intelligente. Attività preliminare a qualsiasi acquisto è quella di consultare il volantino del supermercato di fiducia per evitare una spesa improvvisata che rischia inevitabilmente di svuotare subito le tasche.

SURGELATI E LUNGA CONSERVAZIONE – I prodotti surgelati sono spesso avvolti da un alone di diffidenza, diventando emblema di piatti già pronti di scarsa qualità. Quando però ci si avvicina al gelido scaffale col portafogli da fuorisede, la musica inevitabilmente cambia, lasciando i pregiudizi al banco del fresco e adottando uno sguardo più indulgente. Il consiglio rimane comunque di optare per le materie prime, meno lavorate sono meglio è, che possono avere un prezzo vantaggioso perché già pulite. Un altro ottimo modo per risparmiare è scegliere i prodotti a lunga conservazione, che, se utilizzati con cognizione di causa, possono fortemente limitare gli sprechi senza rinunciare al piacere della cucina; le patate, per esempio con una modicissima spesa possono tornare utili in diverse occasioni: come condimento di una pasta, da contorno, in cartoccio con panna acida diventano anche piatto principale. Latte, pelati, pasta, farina sono poi alimenti che è sempre bene tenere in casa come ingredienti basilari di ricette più elaborate.

RISPARMIARE CON LA CIAMBELLA – Esistono soluzioni che sposino gusto e risparmio? A cercar bene sì. Partendo infatti da ingredienti semplici e una buona dose di pazienza si può trasformare dell’economica materia prima in piatti degni (quasi) di un ristorante. Un esempio è il pasticcio alla carlofortina, primo piatto che sposa diverse culture – dalla ligure alla sarda, passando per la Tunisia – tutto sintetizzato in una pasta con tonno, pesto e pomodorini. Questi ultimi possono diventare confit con un semplice passaggio in forno e una spolverata di zucchero e sale, permettendo al fuori sede di diventare, con minimo sforzo, perfino uno chef. Altro caso è la ‘ciambella sofficissima‘: acqua, olio, farina, lievito e zucchero. Trenta minuti in forno e il gioco è fatto: un dolce da arricchire e guarnire a piacimento per renderlo chiusura golosa di un pasto o, nella versione più semplice, un’economica e salutare alternativa alla solita colazione al bar o alle merendine delle macchinette.

pizzaFARE E FARSI MANDARE – Anche uno dei piatti irrinunciabili della cucina italiana, come la pizza, può diventare meno dispendioso di quanto si pensi. Partendo dal presupposto che una pizza da asporto costa intorno agli 8 euro, farla in casa costa circa la metà. Ornella, 23 anni, studentessa siciliana ha scelto questa soluzione: “Ho preparato una pizza mercoledì sera per festeggiare il mio compleanno organizzando una cena tra ragazze fuori sede. Considerando gli invitati, avremmo pagato complessivamente circa 50 euro invece, volendo risparmiare, con la pizza fatta in casa abbiamo speso meno della metà acquistando 1 kg di farina, 125 g di lievito, olio, acqua, sale, zucchero, mozzarella, polpa di pomodoro, prosciutto e rucola”.
C’è invece chi, come Simona, studentessa 23enne di Palermo, non rinuncia alla comodità del famoso pacco spedito da casa. “Inizialmente la vita dello studente universitario è molto pesante, per chi, come me, non è mai stata abituata a vivere sola. Per questo ci pensano i miei genitori da casa. Nel primo mese da fuori sede – racconta – ho ricevuto quasi un pacco a settimana, contenente biscotti reginella, pane di Monreale, cioccolatini, frutta di martorana e altri prodotti tipici della mia terra. Ho risparmiato così sulla spesa personale circa la metà.” In questo modo la sua dispensa è pronta ad esplodere e a sfamare amici e coinquilini.

 

di Matteo Buonanno Seves, Ilenia Vannutelli e Felicia Vinciguerra

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