I primi 10 giorni di Erasmus a Parma: assistenza e paure

TRA LINGUE DIVERSE, ALLOGGI, LEZIONI E FESTE

erasmus Partire con un bagaglio carico di aspettative è solo il primo importante passo che uno studente Erasmus compie e, si sa, niente può frenare il suo entusiasmo e la sua energia. Ma quando atterra in una città che non conosce, con una lingua che non gli appartiene, tutto potrebbe sembrargli ostile ed è comprensibile che prevalga l’agitazione: cosa fa l’Università di Parma per facilitare i primi giorni di adattamento di uno studente straniero? Quali sono gli aiuti effettivi e chi se ne occupa?

ERASMUS AND INTERNATIONAL HOME – In questa parte di primo semestre sono arrivati a Parma circa 250 studenti Erasmus, di cui 170 spagnoli, e l’Ateneo ci tiene a far vivere loro un’esperienza indimenticabile. Per questo l’accoglienza è fondamentale, rappresenta il primo impatto con la città e tutto deve essere organizzato al meglio fin dall’inizio. “Il nostro è un servizio di fondamentale importanza – afferma Tiziana Cordaro, responsabile dell’Erasmus and interational home – ed è rivolto a studenti e docenti stranieri. Accade spesso, però, che anche italiani fuori sede si rivolgano a noi per un aiuto nel reperire un alloggio”. Inaugurata il 27 settembre 2014 in Piazzale San Francesco, l’Erasmus home è stata pensata proprio come una casa, un luogo da dedicare all’accoglienza, alla socializzazione e all’integrazione multiculturale. “Le attività che vengono svolte all’interno di questa struttura sono molteplici – continua la responsabile – come il reperimento di una sistemazione logistica, l’affiancamento di un tutor italiano per ogni studente straniero che ne fa richiesta, l’organizzazione di seminari o attività culturali, l’assistenza per lo svolgimento di pratiche amministrative e  l’ottenimento del permesso di soggiorno“. L’aiuto del tutor è importante per superare difficoltà legate al mondo universitario, apparentemente banali, come trovare le aule o gli orari delle lezioni; ma avere la possibilità di parlare e confrontarsi con uno studente straniero è una buona opportunità anche per il tutor: lo scambio culturale e linguistico reciproco, infatti, è alla base del progetto Tandem. Il numero di ‘incoming’, infatti, è in costante crescita e l’obiettivo è quello di aumentare i servizi offerti a vantaggio degli utenti sia stranieri che italiani. “La nostra sede è il primo biglietto da visita per chi arriva nell’Ateneo – conclude la responsabile Cordaro – ed è per questo motivo che viene dedicata particolare cura alle attività di accoglienza a servizio dei nostri ospiti”.

Erasmus and International Home articoloWELCOME PACKAGE – Per chi ha buone capacità di smanettare su internet, inoltre, non c’è nemmeno il rischio di perdersi all’aeroporto o di sbagliare binario del treno. Il sito dell’Università di Parma offre una Guida, curata nei particolari e in inglese, ricca di indicazioni di ogni tipo: è divisa per colori in sei sezioni, ognuna delle quali presenta informazioni di carattere amministrativo, di studio, di consulenza e supporto, ma anche consigli sulla vita parmigiana in generale. Un ottimo sostegno, arricchito di immagini, che effettivamente i ragazzi consultano prima ancora di arrivare in città.

ESN: ERASMUS STUDENT NETWORK – Chi è stato studente Erasmus capisce bene quali sono le esigenze e le difficoltà iniziali: questa è la molla che spinge parecchi ragazzi ad entrare in Esn, acronimo di Erasmus Student Network. “Ci occupiamo di dare un primo supporto agli Erasmus, mettendoli in contatto con i tutor di riferimento – spiega Marco Ricci, presidente dell’Associazione scambi studenti internazionali -, li aiutiamo a risolvere le prime difficoltà pratiche, come la ricerca dell’alloggio e l’acquisto di una sim, ma anche a sbrigare piccole pratiche burocratiche, ad esempio l’acquisizione del codice fiscale. D’altronde uno dei principi fondanti di Esn è lo ‘Students helping Students’ e siamo molto contenti di applicarlo costantemente.”

Celia e Beatriz- ErasmusLE INCOGNITE ALLOGGIO E AEROPORTO Come conferma anche Daniel, un ragazzo di 26 anni venuto a Parma dalla Repubblica Ceca per svolgere il tirocinio, il problema che più preoccupa lo studente straniero è proprio l’alloggio. I casi più complicati riguardano soprattutto chi viene a Parma per tirocinio e si ferma solo per 3 o 4 mesi, periodo troppo breve per trovare con facilità degli appartamenti.
Per questo alcuni lo cercano e lo prenotano ancora prima di arrivare in Italia e, una volta qui, hanno bisogno più che altro di consigli sui contratti e sulle zone della città, mentre altri si rivolgono all’Erasmus and international home beneficiando del suo ruolo di tramite con i privati e le residenze universitarie di Er.go. 

Nemmeno l’esperienza di Celia e Beatriz, due ragazze spagnole provenienti da Malaga, è stata inizialmente delle più semplici. Partite il 18 settembre, al loro arrivo in città non hanno trovato un tutor che le aspettasse all’aeroporto: “Appena arrivata – racconta Celia – in Italia ho comprato la scheda del cellulare, ho fatto un biglietto del bus e sono partita alla ricerca di un alloggio: gli annunci si trovano facilmente, appesi anche ai pali della luce. Due giorni difficili i primi, ero stanchissima. Non avevo mai fatto il corso di lingua italiana prima di partire e si vedeva! L’italiano sembra simile allo spagnolo ma mi sono persa tante volte, ho mancato appuntamenti e spesso, chiedendo spiegazioni per strada riguardo alle vie della città, non comprendevo ciò che mi dicevano. Non appena ho trovato casa ho iniziato a sbrigare la parte burocratica universitaria grazie all’aiuto dell’Erasmus home, e da lì ho iniziato a frequentare le prime lezioni. Adesso mi sono ambientata, ho conosciuto tantissime persone e mi trovo decisamente meglio rispetto ai primi giorni. Ho scelto Parma perché è una piccola realtà, i prezzi non sono eccessivi e perché è una città del nord con buoni collegamenti con Bologna, Milano, Torino, ottima anche per chi come me vuole viaggiare per l’Europa.”
Continua Beatriz: “Gli studenti italiani sono stati molto disponibili ad aiutarmi. Fortunatamente io conosco un po’ l’italiano. Tra tutte le persone che mi hanno aiutata devo sicuramente ringraziare Giovanni, tutor degli studenti di veterinaria. L’ho conosciuto tramite un ragazzo spagnolo, mi ha dato una mano con i biglietti del bus, a prendere il taxi e negli spostamenti per le strade della città. Per quanto riguarda le relazioni si viene a creare una situazione bellissima dove tutti gli atri ragazzi stranieri diventano la tua famiglia. Insomma, fare l’Erasmus fortifica.”

Erasmus in aeroportoC’E’ ANCHE CHI ARRIVA DA OLTREOCEANO – “Ho scelto l’Università di Parma perché è molto conosciuta da noi – racconta Jennifer, 20 anni, studentessa di Relazioni internazionali al Boston College -. E’ una città piccola e familiare, perfetta per una come me abituata alle grandi metropoli. Da noi è obbligatorio trascorrere il terzo anno di università all’estero. Mi sono sistemata in un appartamento privato nella zona di San Lazzaro che ho trovato tramite la mia Università e adesso seguo un programma di tandem con una studentessa di psicologia dell’Università di Parma, Beatrice, con cui mi esercito a parlare in italiano e viceversa lei mi parla in inglese. E’ un buon metodo per conoscere gli studenti del posto”. E alla domanda su quale sia la cosa alla quale tiene di più della sua nuova vita italiana, Jennifer è certa: “La mia bici!”.

 

di Mariasilvia Como, Ilenia Vannutelli e Felicia Vinciguerra

Scrivi un commento

L'indirizzo email non sarà pubblicato.


*