Progetto PAPA’: Parma in aiuto del popolo africano

EDITORIALE DEL PROFESSOR DE' ANGELIS

Progetto Papàdi Gian Luigi de’ Angelis, direttore del Dipartimento Materno Infantile dell’Azienda ospedaliero-universitaria di Parma |

“Dai un pesce a un uomo e lo nutrirai per un giorno; insegnagli a pescare e lo nutrirai per tutta la vita”. È questo lo spirito di progetto PAPA’, Portare Aiuto al Popolo Africano, iniziativa patrocinata dall’Associazione Onlus SNUPI ed ideata da un medico camerunense, che ha studiato e si è specializzato a Parma e che lavora attualmente nel reparto di Chirurgia d’urgenza dell’Azienda Ospedaliera di Parma, Hariscine Abongwa.

Il progetto nasce dalle riflessioni sulla possibilità di offrire a paesi bisognosi servizi sanitari all’avanguardia a costi accessibili e consiste nella pianificazione e realizzazione, in regime di auto-mantenimento, di un ospedale attrezzato a Bamenda, Camerun. Il finanziamento per la realizzazione del progetto dovrà essere  reperito mediante donazioni di denaro e di beni materiali di qualsiasi natura. Le esigenze sanitarie dell’area in cui l’ospedale verrà costruito sono rappresentate dall’attuale situazione di Bamenda, che ospita circa 800.000 abitanti e presenta un bacino d’utenza sanitario con 2 medici ogni 10.000 abitanti. Il paragone con l’Italia, dove abbiamo circa 2 medici per 1.000 abitanti, spiega facilmente perché a Bamenda c’è una difficoltà dell’accesso ai servizi medici, con conseguente aumento sia del numero degli ammalati che del tasso di mortalità, oltre all’inconvenienza dell’aumento progressivo del costo delle prestazioni sanitarie.

Inoltre, la maggior parte degli ospedali di questa città, riesce ad offrire principalmente cure primarie con una carenza sempre maggiore di prestazioni mediche specialistiche. Pertanto, l’apertura di un policlinico, oltre a offrire prestazioni primarie e specialistiche a costi sostenibili potrebbe offrire servizi sanitari supplementari, quali programmi di screening e sensibilizzazione di massa sulle malattie prevalenti, con conseguente impianto di cure appropriate, efficaci e accessibili ad una popolazione così indigente. L’ospedale sarà costituito da un reparto di Chirurgia Generale e Pediatrica, dalla Ostetricia e Ginecologia e da un reparto di Medicina generale e Pediatria. Sono previsti anche due servizi ambulatoriali specialistici di Radiologia e di Gastroenterologia ed Endoscopia Digestiva.

Le attrezzature, intese come macchinari diagnostici e altri presidi medici strumentali verranno raccolti con una modalità che permetterà di avere a disposizione apparecchiature funzionanti e attuali. Per il raggiungimento di tale obiettivo sarà indispensabile la collaborazione con associazioni che reperiranno presidi strumentali dismessi da strutture sanitarie, con il compito di raccogliere, riparare, collaudare e assicurare una certa garanzia per ulteriori anni di funzionalità. I presidi medici strumentali poco costosi, inoltre, potranno essere reperiti tramite la richiesta di donazione da sostenitori benefattori del progetto.

Il progetto Papà intende raggiungere l’obiettivo dei costi accessibili mediante la creazione di un fondo integrazione, le cui fonti saranno creazione di percorso di adozione di posto letto a distanza, ricavi dalle attività collaterale dell’Organizzazione Non Governativa gestore dell’ospedale, richiesta di 5 per mille, richiesta di sovvenzioni governative e da altre organizzazioni mondiali della salute. Non ultimo, lo scopo della continuità e dell’auto-mantenimento: la gestione della futura struttura ospedaliera, una volta realizzata ed attrezzata, verrà affidata ad un ONG locale, la “HALF association” (Healthy Affordable Life Fostering) di Bamenda, che si occuperà dei dipendenti, del mantenimento della struttura e degli aspetti burocratici, amministrativi e legali legati al funzionamento dell’ospedale.

L’attività dell’ospedale sarà non solo clinica e volta al trattamento di patologie ad alta incidenza e mortalità, ma anche didattica. Il progetto, sull’esempio di altre università italiane ed estere, dovrebbe comprendere anche un corso di laurea in Medicina ed in Scienza infermieristiche. Questo, con precisi accordi con le Università locali permetterebbe la formazione in loco di medici ed infermieri camerunensi, e una possibilità di didattica, ricerca ed assistenza, per i giovani universitari italiani, in primis appartenenti all’Università di Parma, che troverebbero una formidabile opportunità di ulteriore formazione e di scambio di esperienze. Sempre in questo ambito sono previste borse di studio per stage di formazione ed aggiornamenti in Italia e principalmente a Parma, per  medici ed infermieri  residenti. Dal punto di vista scientifico, tutors di questa iniziativa saranno il Prof. Gian Luigi de’ Angelis, Direttore dell’Unità Operativa Complessa di Gastroenterologia ed Endoscopia Digestiva, ed il Dott. Fausto Catena, Direttore della Chirurgia d’urgenza. Giulio Orsini, quale presidente di SNUPI, sarà direttore tecnico dell’iniziativa.

Il progetto dovrebbe garantire un livello scientifico adeguato ed offrire un’assistenza sanitaria di qualità, valori indispensabili proprio per le condizioni di emergenza sanitaria.

 

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