Il Dipartimento di Economia apre le porte alla felicità

SEMINARIO PER IMPARARE A ESSERE FELICI, PER UN'ECONOMIA CHE RIPORTI AL CENTRO LA PERSONA

Felicitàdi Renata Livraghi, docente di Economia italiana ed Economia politica |

Parlare di felicità e pensare che si possa organizzare un Seminario per insegnare come diventare felici presso un Dipartimento di economia sembra una cosa bizzarra. Ma è proprio quello che è accaduto mercoledì 17 e giovedì 18 febbraio, proprio presso l’Ateneo di Parma, quando ho organizzato un Seminario dedicato proprio alla felicità. Relatore dell’iniziativa è stato il Dott. Giacomo Papasidero, mental coach e formatore, che da diversi anni proprio di felicità si occupa quotidianamente e che, non certo per caso, ha iniziato il proprio percorso personale laureandosi in economia.
L’idea di un seminario dedicato alla felicità nasce da una visione dell’economia che deve riportare al centro la persona, deve puntare sulle potenzialità di ogni individuo, iniziare a insistere sulle capacità individuali, sull’importanza di riportare l’uomo al centro dei modelli e delle teorie economiche. Ma cosa significa parlare di felicità?
Il seminario inizia parlando di scelte, decisioni, e Giacomo Papasidero si propone di mostrare come sia fondamentale ritornare a concepire l’uomo come protagonista e attore della propria vita, che non è la conseguenza del caso o di ciò che ci accade o fanno gli altri, ma frutto delle nostre decisioni, della nostra libertà di scegliere. Una libertà che non deve ignorare la responsabilità delle conseguenze di ogni nostra decisione, ossia tenere conto che viviamo in un mondo, e in un sistema, in cui non abbiamo il potere di ottenere tutto quello che vogliamo. Alcune cose possiamo influenzarle, altre no. Le nostre decisioni sono però sotto il nostro controllo e questa consapevolezza, che noi prendiamo ogni scelta, ci offre il potere di cambiare le cose. Come singoli, prima, e come collettività poi. Tutto questo diventa possibile comprendendo come la creatività ci dia la marcia in più di cui abbiamo bisogno per cambiare la nostra prospettiva, passare dal problema, su cui di solito restiamo fermi e imprigionati, alla soluzione, che spesso richiederà tutta la nostra inventiva e la nostra capacità di vedere quel che ancora non è stato fatto, pensato, sognato.
Tutto questo non può che porci di fronte al problema di come prendere le decisioni migliori. L’economia sembra essersi interessata quasi solamente al minor costo, al maggior profitto, quasi rendendo ogni scelta una semplice conseguenza di un logico calcolo. Poi sentiamo che non è armonico con il modo in cui ci sentiamo e viviamo le nostre vite. Emozioni. Giacomo Papasidero ha posto l’accento su come siano alla base di ogni decisione, e come siano anche esse una nostra responsabilità. L’uomo sceglie cosa provare. Frase che sembra irreale ma che, in forza anche di infiniti esempi quotidiani che viviamo, spesso senza capirlo, è la semplice verità. Le storie proposte durante il seminario, che vedono come protagonisti personaggi che hanno superato difficoltà enormi senza lasciarsi condizionare dalle sfide difficili che hanno vissuto, hanno reso ancora più chiaro come non conta cosa ci accade, ma come lo viviamo, che significato gli attribuiamo, se ci fermiamo al problema, o se puntiamo con convinzione alla soluzione.
Non solo le emozioni sono una chiave fondamentale, ma nella fase finale dell’incontro, durante la mattinata di giovedì, al centro del seminario c’è stata la scoperta del motivo per cui prendiamo ogni decisione. Cosa ci spinge ad agire in un certo modo, o dire certe parole? Perché prendiamo decisioni che ci sembrano corrette ma che consideriamo sbagliate a distanza di mesi o anni? Come possiamo essere sicuri di fare la cosa giusta, sapendo che domani continueremo a credere che sia ancora la scelta migliore?
Al cuore di tutto, di ogni scelta, che sia emotiva, economica, relazionale, scopriamo così, una slide dopo l’altra, che esiste dentro di noi un “trono”, a cui dedichiamo tutta la nostra energia e su cui facciamo sedere ciò che per noi conta più di ogni altra cosa. E così scopriamo che tutto parte da qui, da quel che abbiamo eletto a priorità della nostra vita. Influenza le nostre decisioni, il lavoro che facciamo, come investiremo i nostri soldi, chi frequenteremo e per quanto, cosa proveremo ogni giorno. E solo imparando a porre al centro della nostra vita una priorità capace di renderci davvero felice e forti, sicuri di fare sempre la scelta giusta, che possiamo entrare davvero in contatto con la felicità, il benessere, che tutti desideriamo vivere, e per il quale impegniamo energie ogni giorno. In fondo scopriamo che denaro, lavoro, carriera o relazioni umane sono preziose, ma non meritano quel posto, che sono utili ma non ci renderanno felici.
Il segreto, invece, è trovare un senso, uno scopo, qualcosa per cui valga la pena morire, per cui valga la pena, di conseguenza, vivere. Qualcosa di cui sentirci parte, che meriti impegno, passione, fatica, sacrificio. Insomma, che meriti tutta la nostra vita. Agire con entusiasmo e passione in ogni cosa, osservare quel che viviamo sapendo cogliere l’opportunità per fare la nostra parte, contribuire a migliorare le cose che non vanno, agire. In fondo potremmo esprimere tutto questo con una parola, abusata e spesso fraintesa: amore.
Agire con amore verso noi stessi, verso gli altri, verso le cose che facciamo. Comprendere che ogni sforzo o energia devono tradursi in qualcosa che possa davvero fare la differenza. Non basta sapere, dire, capire, dalla consapevolezza che possiamo determinare la nostra vita attraverso le nostre scelte, dobbiamo arrivare ad agire per concretizzare questo nostro potere. E renderci conto, infine, che vivere con amore dando un senso profondo a ogni ora impiegata in questa vita, è il segreto, poco nascosto, e davvero semplice, per diventare felici. E pensare che l’amore possa, e debba, diventare un principio che ispiri ogni ambito economico, che guidi le scelte di ogni azienda, sapendo bene che solo quando agiamo per il meglio, una decisione, per quanto legata alle logiche dell’economia, si potrà davvero confermare come giusta.
Non solo questo ha fatto riflettere gli studenti accorsi al seminario, ma anche persone esterne all’università e il personale interno hanno colto un’opportunità che sembra insolita per una facoltà di economia: imparare a essere felici. Giacomo Papasidero ha anche offerto a tutti la possibilità di poter approfondire quanto visto, ovviamente solo la punta di un iceberg in un tema così complesso e interessante, dando la sua disponibilità a rispondere a dubbi e domande non solo durante le ore di lezione, ma anche privatamente, mettendo a disposizione la sua e-mail e il suo sito (www.diventarefelici.it), dove poter trovare numerose risorse e guide gratuite capaci di tracciare un sentiero che porti all’auto educazione, alla presa di consapevolezza e di responsabilità che ognuno di noi deve costruire dentro di sé.

Perché l’economia deve riportare al centro la persona e il suo potenziale da coltivare e valorizzare .

 

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