Metti una sera a teatro…
RACCONTI DI PARMA
Fidenza, 9 Novembre 2014.
“Nella mia vita, non ho mai deciso cosa fare da grande“
Un grammy, una medaglia d’oro come Benemerito della Cultura, un ‘Rossini d’oro‘, interpretare i personaggi più affascinanti, sui palchi più affascinanti del mondo.
Se dovessimo scegliere una sola parola per descrivere Michele Pertusi, sarebbe passione. La passione che gli si legge in volto spendendo un po’ di tempo in sua compagnia, la passione che lo consacra uno dei maggiori interpreti contemporanei di opera. Un interprete che non si risparmia, che sul palco cattura l’attenzione di chiunque sia presente in sala, e che concede due, tre bis, senza astenersi da uno scambio di battute con il pubblico.
Gli fanno una richiesta dalle prime file della platea del Teatro Magnani. “Quella è troppo lunga, ci mettiamo una settimana…”
Michele è di Parma, classe millenovecentosessantacinque, sarebbe più facile dire cosa non ha fatto di cosa ha fatto. La sua storia è una storia stupenda di una vita dedicata alla musica.
Una famiglia di cantanti, sebbene non professionali, le zie impegnate a cantare nel coro, a studiare con Renata Tebaldi, un’atmosfera musicale che lo spinge a dedicarsi a questa professione in modo serio, studiando al conservatorio Arrigo Boito di Parma e poi studiare con il maestro di Pavarotti.
“E’ un grande vantaggio crescere ed esibirsi nella zona di Parma, cantare ed essere in una terra così viva per quanto riguarda la musica ed è sempre molto gratificante quando questa gente, che poi è la mia gente, ti decreta un trionfo.”
Innumerevoli ruoli interpretati, e nonostante sia il Falstaff di Verdi a decretare il successo planetario di Pertusi, facendogli ottenere il Grammy nel 2006, il ruolo che si porta nel cuore è il Don Chisciotte di Massenet, a cui ha dedicato anche la prima parte del recital di questa sera presso il Teatro Magnani.
“Il Grammy è stato inaspettato, quella sera ero in scena da un’altra parte e non ho potuto ritirare personalmente il premio, che per un musicista è un po’ come vincere l’Oscar. Alzo il telefono una mattina e mi dicono che il mio Falstaff ha vinto. Un’emozione strana, proprio perchè non me lo aspettavo. Fra l’altro quell’anno gli altri due italiani premiati erano Claudio Abbado (direttore d’orchestra e senatore a vita, ndr) e Laura Pausini, ero in buona compagnia.”
Prossimamente troveremo Michele nei maggiori teatri del mondo, su palchi che ha già attraversato, dal Metropolitan di New York, a Covent Garden a Londra, alla Scala di Milano.
A Toulouse, Francia, tornerà dopo tanti anni a interpretare l’Ernani di Verdi, un progetto che lo stimola molto, più le apparizioni ‘solite’ come al Teatro di Barcellona.
Sempre sulla cresta dell’onda, come dice lui, sempre attivo nel proseguire una carriera di tutto rispetto nel panorama della musica lirica.
Mica male, per un cantante che, sfidando ogni superstizione, ha debuttato in un abito viola…
Waaaa.. Che sballo
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