Spadaccini a Parma, non solo uno sport ma una “forma mentis”

TRA GLI SCHERMIDORI DEL CLUB LA FARNESIANA: 15 ANNI DI STORIA, SUCCESSI E TECNICA

imageDai più piccini ai più grandi, la scherma è una realtà che sta crescendo anche a Parma grazie alla società La Farnesiana, presente ormai da 15 anni e con sede dal 2010 nel centro sportivo Ercole Negri, in zona Campus.

STORIA E SUCCESSI – Nel 2001 infatti, il maestro Marco Melli, dopo essersi avvicinato alla scherma già da giovane negli anni ’70 ed essere ritornato ad essa più tardi grazie alla leva militare, fonda con alcuni colleghi la società La Farnesiana, oggi realtà “spadaccina” di riferimento a Parma e non solo. Da lì un tripudio di successi: nel palmares tantissimi trofei ripetuti negli anni ed una schiera di nomi ben noti al pubblico della scherma. “Federica Donati, per citarne uno – ricorda Marco – già nel 2005 ha vinto un oro nel gran premio Giovanissimi per poi proseguire con un argento nel 2007, un oro a squadre ed un quinto posto individuale nei campionati europei Cadetti, nel 2011.” E poi ci sono le sorelle Cecilia ed Eleonora Schiappa, “entrambe in serie A1, per quanto riguarda la sciabola”, aggiunge fiero il maestro.
Ma non sono solo loro i campioni del club sportivo, che si occupa anche del settore paralimpico. “Abbiamo due ragazzi su sedia a rotelle e uno di questi, Andrea Pellinghelli, milita in nazionale ed è purtroppo uscito dalle qualificazioni per Rio per un infortunio.” La difficoltà di questi ragazzi aiuta comunque anche gli altri, normodotati che, costretti a tirare da seduti, applicano una forza maggiore nel movimento delle braccia facendo così salire il ritmo a un livello tecnico più elevato ed efficace per entrambi gli schermidori.

La Farnesiana vanta inoltre ospiti internazionali nel corso degli anni: nel 2011 la nazionale svizzera maschile e femminile, mentre dall’anno scorso i russi, questi ultimi qualificati per le olimpiadi a metà febbraio di quest’anno. La società dispone anche di proprie squadre appartenenti a varie categorie, suddivise per arma e genere: la spada femminile in categoria C1, la sciabola maschile in B2 e la sciabola femminile in A1, la massima categoria presente.

imageUN PASSO INDIETRO – La Farnesiana propone due tipi di arma: la spada e la sciabola. “La prima viene dalla fanteria, si colpisce di punta e il bersaglio è tutto il corpo. La seconda arma, invece, colpisce di taglio agendo sul corpo dal tronco in su, arti superiori compresi, legandosi più alla cavalleria, in cui gli arti inferiori erano un tutt’uno col corpo dell’animale”, spiega Marco. “Ovviamente la spada dà più visibilità a livello televisivo, perché è molto più semplice da capire per un neofita: si accende la lucina e lo spettatore capisce di chi è il punto. Per la sciabola – aggiunge – è più complicato, sta tutto ad un giudizio di un arbitro.”

TECNICA, VELOCITÀ E NON SOLO – Tra gli allievi del gruppo adulti del club c’è Francesco che ha ripreso l’arte della scherma qualche mese fa, dopo 20 anni, accompagnato dal figlio a cui ha contagiato la sua stessa passione. “Ce l’hai dentro, è difficile non riprendere. Più che uno sport è una forma mentis, anche se Marco, da bravo istruttore, punta molto sulla tecnica”.
“La scherma – prosegue il papà – è uno dei pochi sport in cui non aspetti l’avversario“. Lo studio dell’avversario è infatti molto importante ma il tempo è fondamentale. “I primi tiri si fanno per studiarlo, poi si controbatte, cercando tecnicheimage e tempo giusti.
Un’altra caratteristica di questo sport è l’assenza di contatto diretto. In questo modo “l’individuo più aggressivo è indotto a placarsi, – spiega il maestro – mentre quello più timido è spinto a sforzarsi di più nell’attacco”. Ma non è solo una questione di fisicità. Fino al primo anno di allenamento i ragazzi si concentrano più su nozioni logiche, utilizzando armi in plastica. Solo successivamente, d’accordo con l’istruttore, si decide di passare al ferro e contemporaneamente ad un approccio più preciso e tecnico. La società prevede che sotto i 14 anni, per suddividere in modo migliore gli allenamenti, i ragazzi utilizzino la sciabola, mentre, proseguendo con l’età, si può passare alla spada.

Ma qual è la spesa che uno schermidore deve affrontare tra attrezzature e armi? “Purtroppo il costo è un po’ elevato – afferma Francesco -. Un equipaggiamento adeguato si aggira intorno ai 500/600 euro ma i costi possono essere più elevati, soprattutto per la sfera agonistica.” Per questo, per venire incontro agli allievi, la società offre, all’interno del proprio sito, anche una sezione dedicata alla compravendita delle attrezzature usate.

 

di Vittorio Signifredi

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