Student Card: oltre seimila richieste, ma il servizio è ancora a metà

IL PUNTO SU UNA DELLE NOVITA' PIU' IMPORTANTI DELL'ANNO ACCADEMICO

Sono passati già sei mesi dal debutto della Student Card, la nuova carta multiservizio Student cardriservata agli studenti dell’Università di Parma. Un traguardo importante raggiunto al suo primo mandato del rettore Loris Borghi e frutto maturo di un iter istituzionale avviatosi nel 2008, al termine della legislatura Prodi, con la nascita della carta IoStudio, antenata dell’attuale Student Card e rivolta agli studenti degli istituti superiori. Facendo nostra una citazione biblica “per ogni cosa c’è il suo tempo”, consci delle lungaggini e delle difficoltà burocratiche che da sempre attanagliano il sistema della pubblica amministrazione (e più in generale dell’Italia), è giunta l’ora di tracciare un primo bilancio su questo nuovo servizio offerto dall’Ateneo ai propri studenti.

DATI POSITIVI, MA LATITANO LE CONVENZIONI –  A oggi le Student Card richieste sono 6280, 3280 delle quali (ossia il 52,3%) consegnate ai richiedenti. Come annunciato in sede di presentazione, le novità più interessanti della carta servizi riguardano la sua doppia funzionalità: da una parte documento di riconoscimento universitario in sostituzione del classico libretto cartaceo, dall’altra una carta bancaria prepagata con annesso conto corrente attivabile contestualmente al ritiro della stessa. Al momento, sulla totalità delle carte distribuite, il 56,9% degli studenti ha optato per l’attivazione dei servizi bancari, rendendo più agevole e senza costi aggiuntivi gli eventuali accrediti di borse di studio Er-Go, rimborsi tasse e pagamenti per le collaborazioni 150 ore. Buone notizie per quanto riguarda i costi di avvio e di gestione dell’iniziativa, nella fattispecie sostenuti completamente dalla Banca Popolare di Sondrio, nuovo ente tesoriero dell’Università dal 1 marzo 2015. Se i dati analizzati illustrano una buona partenza del servizio nonostante le difficoltà iniziali dovute al nubifragio che coinvolse la Campania e il centro di personalizzazione delle card con annesso slittamento delle prime consegne al mese dicembre, la stessa cosa non si può affermare per le agevolazioni legate all’uso della carta. Infatti, a oggi, non esiste ancora una lista di attività convenzionate con l’Università, rendendo così la Student Card mero strumento di identificazione e pagamento, ma nient’altro. L’ente però fa sapere che la lista dei primi accordi stipulati tra l’Ateneo e le varie attività commerciali verrà resa nota tra una ventina di giorni e riguarderà numerosi settori merceologici. Le convenzioni saranno comunicate agli studenti attraverso la pubblicazione sul portale dell’Università di Parma e verranno costantemente aggiornate.

I DUBBI DEGLI STUDENTI – “Ma a cosa serve la Student Card? – si chiede ironicamente Silvia, studentessa di primo anno nel corso di Giornalismo e Cultura editoriale -. Non l’ ho mai utilizzata. Non mi è mai stata richiesta come documento d’identificazione per sostenere gli esami”. Per Andrea, studente del corso di Laurea triennale in Economia e Management, “lo strumento presenta della potenzialità, come ad esempio l’accredito senza costi di rimborsi e borse di studio. Ma nella maggioranza dei casi uno studente possiede già un conto corrente bancario e l’attivazione della carta comporterebbe averne un ulteriore, rendendo ancor più faticosa la ricerca della documentazione ai fini del calcolo Isee“. Tra l’imponente esercito di studenti chiamati al ritiro della carta, c’è chi ancora oggi non la possiede. “Non ho potuto prendere la carta nel mese di dicembre perché non c’erano posti disponibili per prenotare il ritiro -afferma Valentina, studentessa del dipartimento di Scienze chirurgiche-. Successivamente ho ricevuto una nuova mail per fissare un altro appuntamento, ma tra esami e lezioni non ho ancora avuto modo di ritirarla”. Se il dibattito sull’utilità del mezzo fa emergere pensieri contrastanti tra gli studenti, la certezza è che questo abbia necessità di ulteriore tempo per entrare a regime e rispettare le aspettative evocate in sede di presentazione.

di Franco Pisano

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