Uomini, donne e bisturi: il rapporto tra parmigiani e chirurgia estetica, questione di ‘filling’

TRA NUOVE TENDENZE, COSTI E OPERAZIONI PIU' COMUNI: PAROLA AGLI ESPERTI

Oggi nel mondo circa 20 milioni di persone in un anno si sottopongono ad interventi estetici: chirurgici e non. L’Italia è addirittura il terzo Paese per numero di pazienti che si affidano alle mani di chirurghi plastici, in particolare alla precisione dei bisturi, con oltre 800.000 interventi l’anno. E in questa statistica Parma non è da meno. Anche nel capoluogo emiliano, infatti, i numeri di coloro che decidono di ritoccare il proprio aspetto fisico sono stabili nel tempo.

CHIRURGIA ESTETICA: PARMA, ITALIA, MONDO – I medici parmigiani confermano che oggi la chirurgia – plastica o estetica – non è più un settore di élite come poteva essere qualche tempo fa. Per questa ragione gli studi in città sono popolati da persone molto diverse per età e disponibilità economiche. E allo stesso modo gli interventi richiesti sono i più svariati. Tuttavia emerge la predilezione per due operazioni in particolare, come spiega il dottor Franco Papadia: “La mastoplastica additiva, cioè l’aumento del seno, e la liposuzione sono di certo i due interventi a cui più spesso i miei pazienti desiderano sottoporsi“. Appoggia questa opinione anche il collega Vinecenzo Menoni, chirurgo plastico del poliambulatorio Dulcamara, che si sofferma sul fatto che “si tratta dei difetti più comuni delle persone, i più frequenti tra la popolazione. Ma soprattutto quelli che più spesso creano il bisogno di essere risolti“. A questo proposito il dottor Franco Papadia precisa che proprio i due tipi di operazione citati, in particolare la liposuzione, danno i risultati più soddisfacenti. Ma perché un paziente vorrebbe sottoporsi proprio a tali interventi? “Il seno è una delle parti più delicate per quanto riguarda la femminilità: fin dall’antichità -risponde Papadia- la donna ha sempre cercato di migliorarsi. La liposuzione invece va ad intervenire su un difetto che molto spesso non può essere curato in altro modo, si interviene dove madre natura ha abbondato.” Questi dati trovano riscontro anche nel resto del Paese: in Italia l’intervento più richiesto è la liposuzione, immediatamente seguito dalla mastoplastica, appunto. Lo scorrere del tempo sembra essere invece uno dei principali problemi per coloro che si sottopongono ad interventi che riguardano l’aspetto fisico a livello globale: l’intervento chirurgico più diffuso è infatti legato al ringiovanimento delle palpebre con 1.427.451 casi al mondo, mentre quello non chirurgico è il trattamento con tossina botulinica a quota 4.830.911, seguito da quello con acido ialuronico che conta oltre 2 milioni e mezzo di pazienti.

FEMMINE VS MASCHI – Stiamo parlando casi in cui il paziente di riferimento sembra essere appunto la donna, che infatti mantiene il primato assoluto sull’uomo. “Il 90% dei miei clienti sono donne” sottolinea il dottor Papadia e la sua percentuale è in linea con quella nazionale. Secondo l’Aicpe (Associazione italiana di chirurgia plastica ed estetica) in Italia circa l’85% di coloro che si sottopongono a interventi estetici è di sesso femminile. Concorde con le opinioni del collega anche il dottor Menoni, il quale ribadisce l’importanza attribuita dalle donne alla cura della loro bellezza sia ancora piuttosto superiore a quella degli uomini, specificando che sono soprattutto i più maturi a presentarsi nel suo studio. Di diverso avviso è però il dottor Nasser Jabbarpour, il quale racconta anche di una discreta presenza maschile tra i propri pazienti: “Gli uomini vengono soprattutto per il trapianto dei capelli, ma anche per trattamenti di botox anti-rughe e per problemi di sudorazione“. In questa disputa sembra che la donna abbia comunque la meglio: basti pensare che secondo un’indagine il 30% delle donne separate legalmente utilizza l’assegno di mantenimento corrisposto dal coniuge principalmente per ricorrere al bisturi.

QUESTIONE D’ETA’ E DI PORTAFOGLI – È interessante notare poi come sia diverso il tipo di intervento in relazione all’età del paziente, argomento sul quale i chirurghi di Parma intervistati sono concordi: in base alla fascia d’età le cose cambiano. “La maggior parte dei miei pazienti sono concentrati nell’età 20 – 30 anni ma in generale si va dai 18 fino ai 60 inoltrati” spiega il dottor Papadia, al quale fa eco Menoni, che però precisa come vi siano interventi tipici dell’età matura, come tutto ciò che concerne il ringiovanimento del viso, e altri molto richiesti dai più giovani, ad esempio l’aumento del seno, i trattamenti anti-cellulite e interventi di dimagrimento. Se infatti prima dei diciotto anni la rinoplastica (rimodellamento chirurgico del naso) è al primo posto tra gli interventi sia per gli uomini che per le donne, nella fascia 19-50 l’aumento del seno va per la maggiore tra le signore mentre per i maschi la liposuzione è quella più richiesta. Dai 50 anni in poi il lifting e la blefaroplastica accomunano entrambi i sessi.
Di certo la chirurgia plastica e quella estetica, oltre a rimodellare l’aspetto esteriore, incidono anche sul portafogli di coloro che decidono di sottoporvisi. Tutto dipende dal tipo di intervento: se si sceglie un semplice trattamento non chirurgico i prezzi rimangono relativamente abbordabili. Per le già citate iniezioni di botulino ci si aggira attorno alle centinaia di euro mentre per casi in cui è necessaria l’anestesia, totale o locale, la cifra si alza. Andando nello specifico, e cercando di mettere insieme le varie voci degli esperti intervistati, per un intervento di mastoplastica additiva il prezzo va da un minimo di 4.500 a un massimo di 10.000 euro. Per chi volesse rifarsi il naso, invece, il costo è leggermente più ridotto: si parte da 3.000 euro e si può toccare quota 8.000. Un intervento meno frequente, tuttavia diffuso soprattutto tra i giovani, è l’otoplastica (cioè la correzione dei difetti delle orecchie). In questo caso si possono spendere 1.500 euro come arrivare a pagarne 5.500. Infine la blefaroplastica si mantiene l’intervento in media meno dispendioso, si va dai 2.000 fino ai 5.000 euro.

NUOVE TENDENZE E APPROCCIO AL PAZIENTE – “In questi ultimi anni sono comparse nuove tecniche, soprattutto legate all’uso di speciali fili, che servono ad evitare il lifting”. Questa l’opinione di Franco Papadia. La tendenza generale sembra andare verso la minore invasività possibile delle operazioni. “È molto richiesto l’utilizzo del laser per correggere gli inestetismi, per eliminare grasso in eccesso e per rimuovere macchie della pelle o tatuaggi”, spiega invece il dottor Jabbarpour e la stessa tendenza è evidenziata anche da Vincenzo Menoni. Secondo il chirurgo, infatti, si va sempre di più verso interventi ‘maneggevoli’ e disponibili per un numero ampio di persone. Che si tratti di chirurgia o di operazioni più semplici, il paziente necessita di essere seguito e indirizzato nel modo giusto se si vuole evitare che l’esito deluda le aspettative. Evenienza che si manifesta nel 9% dei casi. Che non bisogna tacere gli aspetti negativi implicati in questo tipo di operazioni lo dice lo stesso Nasser Jabbarpour, il quale tiene a precisare che le informazioni vanno date tutte e in maniera corretta. L’onestà e la franchezza sono fondamentali secondo il dottor Papadia: per il medico non si possono millantare cose che non potranno mai essere realizzate. “Bisogna stare attenti ai casi di ‘dismorfofobia’ cioè la visione distorta del proprio aspetto fisico. Per noi chirurghi questi sono i pazienti peggiori, perché si rischia costantemente di non soddisfarli”, conclude il dottor Menoni.

 

di Filippo De Fabrizio

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