Parma e la lettura: quando il librario fa la differenza

SEGNALI DI RIPRESA NELLE VENDITE PER LE LIBRERIE DELLA CITTA'

20160308_095649Il settore librario ha subito una grossa rivoluzione negli ultimi anni, frammentandosi con l’avvento degli e-book e dei nuovi canali d’acquisto online. Quello dei libri è un mercato in sofferenza più o meno dal 2011, quando fu colpito duramente dalla lunga crisi economica. Sembrerebbe però che il calo si stia attenuando. La risposta degli editori e delle librerie non si è fatta attendere, riuscendo a contenere almeno in parte l’emorragia di lettori con strategie differenti tra grandi catene e negozi indipendenti.

QUALCHE DATO – I principali avversari delle librerie sembrerebbero il Kindle, supporto digitale per fruire dei libri in formato elettronico, e Amazon, principale canale di e-commerce per acquistarli senza uscire di casa, con uno sconto quasi sempre del 15% su molti titoli. In più l’intero settore ha subito una forte battuta d’arresto: se il fatturato del mercato dei libri era pari a 3.1 miliardi nel 2011, due anni fa è sceso a 2.6, ciò anche a causa della diminuzione dei lettori, sopratutto quelli deboli. L’unico canale ad aver più che raddoppiato il proprio mercato tra il 2010 e il 2014 è stato l‘e-commerce. A fronte di un calo della lettura, chi legge ha infatti iniziato a sfruttare più fonti, dato confermato da quasi un terzo delle persone che vuole poter scegliere la modalità di lettura in base alle proprie esigenze.
Ma oggi dove si acquistano i libri? A subire maggiori perdite sono state le piccole librerie a conduzione familiare, vittime del fenomeno del franchising da una parte e della perdita delle grosse fette di mercato sottratte dall’e-commerce dall’altra. Ma tra quelle indipendenti non mancano strategie mirate per rimanere competitive.

LIEVE RIPRESA? – Il rapporto tra cliente e libraio è la chiave di ‘lettura’ che consente di capire qual è la situazione attuale del settore. Proprio tale rapporto è un valore aggiunto che può fare la differenza. Per questo non si rassegna al successo dell’e-commerce Monia Angeli, responsabile della libreria Libraccio, affermando che “chi a sa fare il proprio lavoro non deve temere questo tipo di concorrenza spietata.” Secondo Chiara Zilioli, invece, responsabile della libreria Fiaccadori in piazza Duomo, il calo notevole delle vendite è da ricondurre proprio al fatto che “la maggior parte dei clienti che si presenta in libreria viene a vedere com’è fatto il libro, per capire se può interessare o meno, per poi compiere eventualmente il suo acquisto online”.
Diversa, invece, l’esperienza di Salvo Taranto, co-titolare della Ubik in via Mazzini. “Nel mestiere del libraio si vede che è cambiata la tipologia delle persone. Continuano a comprare nonostante la crisi in quanto ritengono il libro come un bene primario, risparmiando su qualche altro oggetto – sostiene il negoziante -. La fase del tracollo sta terminando e ci sono leggeri segnali di ripresa, anche nei mesi successivi alle festività natalizie”. Pietro Pellizzoni della libreria La Bancarella, suggerisce un limite che permane arrestando la ripresa del mercato dei libri: “C’è forse un problema legato al prezzo di copertina, un po’ troppo alto…”.  A parlare di “statistiche in lieve ripresa” però è anche Antonello Saiz, co-titolare con Alice Pisu della libreria indipendente Diari di bordo in borgo Santa Brigida. “Il 2015 è stato un anno favorevole per la vendita dei libri e il 2016 è iniziato all’insegna della positività“. La crisi, secondo il suo punto di vista, “è percepita maggiormente dalle catene di grande distribuzione, perché il lettore forte, che ama leggere, tende a non rinunciare a tale piacere, anche in tempo di crisi”.

LIBRERIE IN FRANCHISING ED INDIPENDENTI – Ma che differenza c’è tra le due categorie? E’ nell‘autonomia di fatto, o solo nominale, nel controllo e nella vendita dei libri. In altre parole, nel caso delle librerie in franchising la presentazione e la gestione dei testi sono affidate alla discrezione dell’esercizio stesso; per di più i libri vengono pagati nel momento in cui sono venduti dalla libreria stessa. Superati gli aspetti burocratici, le catene di librerie hanno come punto di forza un maggiore sostegno economico, mentre quelle indipendenti possono vantare una maggior specializzazione su tematiche particolari e il legame stretto con la clientela. L’esempio è la già citata Diari di bordo. “Il lettore sa che Kent Haruf, un autore cult americano pubblicato da una casa editrice di nicchia, lo dovrà ricercare nella libreria indipendente”, spiega il titolare. La sua libreria indipendente offre infatti “micro-editoria di qualità, con testate distanti dalla grande distribuzione che riguardano letterature provenienti da altri parti del mondo”. I titoli proposti spaziano dalle letterature africane a quelle dell’America latina, fino al Sudest asiatico, con una clientela molto variegata.

20160308_102109SOLUZIONI ALLA CRISI – Nonostante ciò il problema del fenomeno del calo delle vendite dei libri cartacei rimane e i librai devono fare i conti con soluzioni che toccano ambiti come il marketing e la fidelizzazione con il compratore. Secondo Taranto però “sarebbe frustrante per un libraio stare solo dietro alla cassa; così facendo il mestiere non avrebbe alcun futuro”. “L’importante è non farsi ritenere come un semplice punto vendita bensì un luogo di confronto culturale, in cui ci si incontra e si discute di temi importanti;  avere una relazione diretta col lettore, riuscire a consigliarli una lettura e farsi a sua volta consigliare qualcosa”, sostiene il co-proprietario della Ubik. “Il libraio deve essere un punto di riferimento“, conferma Monia Angeli, che sottolinea come i responsabili delle grandi catene tendano a non essere così preparati come i colleghi di quelle indipendenti.
Diverse possono essere le modalità per cercare di costruire il rapporto tra libreria e lettori. Da questo punto di vista la Diari di bordo è una tra le più propositive grazie a diverse iniziative di cui è promotrice, come i ‘campionati della lettura‘, con adesioni notevoli da parte dei giovani. A questi la libreria offre “due appuntamenti settimanali fissi dedicati ad un’ offerta culturale ben definita e stabilita”. L’obiettivo è senz’altro quello di ri-portare le persone in libreria e far conoscere autori e letterature poco noti, ma in modo senz’altro originale: una certa tematica viene sviluppata con presentazioni di prime nazionali inedite, concerti abbinati a libri di testate indipendenti e incontri divulgativi con gli editori e alcuni esperti.

 

di Matteo Buonanno Seves e Jacopo Orlo

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