L’Università apre le porte alle imprese, ecco i ‘Poli dell’innovazione’
APERTO IL BANDO PER TRASFORMARE IL CAMPUS IN PARCO SCIENTIFICO-TECNOLOGICO E OSPITARE LE AZIENDE
L’Università di Parma è pronta ad accogliere aziende da tutto il mondo per dar vita ad un ambizioso progetto,che promette di trasformarsi presto in una realtà dinamica e orientata verso il progresso scientifico. L’iniziativa, denominata ‘Poli dell’innovazione‘ e presentata ufficialmente qualche giorno fa al Tecnopolo del Campus delle Scienze di Parma, si articola in tre diverse aree di sviluppo, che vedranno la luce proprio grazie alla partecipazione e all’interesse delle imprese: ‘Polo dell’innovazione Innohub (Polo per l’innovazione e la ricerca produttiva), Country Foodlabs (Polo per l’innovazione e la ricerca produttiva) e Techmed (Polo per l’innovazione tecno medicale). “Trasformeremo il Campus in un ‘Parco scientifico-tecnologico’” ha spiegato il Rettore Loris Borghi durante l’evento. Presente anche il sindaco Pizzarotti, che ha sostenuto la nuova iniziativa con entusiasmo: “Abbiamo delle eccellenze e dobbiamo imparare a sfruttarle. Con la buona volontà e l’aiuto delle istituzioni potremo fare grandi cose”.
I PROGETTI- L’idea è quella di sfruttare al massimo il potenziale insito nella partnership tra università e aziende a livello internazionale. A tal scopo, nell’ambito dei progetti Mastercampus Scienze e Tecnologie e Mastercampus Med, l’Ateneo intende sviluppare, grazie al supporto della Regione un ‘Polo dell’innovazione’ destinato ad accogliere tutte quelle aziende che, partecipando ad un apposito bando, si mostreranno interessate ad avvalersi della ricerca universitaria per sviluppare idee e progetti relativi a nuovi prodotti e processi di realizzazione. Sull’importanza della collaborazione ha più volte posto l’accento Carlo Quintelli, Pro Rettore con delega all’Edilizia, infrastrutture e insediamento urbano: “La ricerca è la risorsa prima che genera sviluppo e innovazione e per far ciò aziende e università non possono andare avanti da sole, devono collaborare, fare comunità”. Per quel che riguarda i poli Innohub e Country Foodlabs si tratterà di strutture in grado di ospitare ben trentacinque imprese che potranno lavorare fianco a fianco di quei dipartimenti del Campus specializzati nei settori dell’alimentare, della meccanica e impiantistica alimentare, dell’informatica-elettronica ICT, delle biotecnologie e dell’ambiente, della chimica e della farmaceutica. In particolare il Country Foodlabs sarà uno spazio riservato alle aziende agroalimentari che richiedono una sperimentazione sulle coltivazioni. Quintelli, infatti, ha precisato che si è deciso di sviluppare le nuove strutture in modo tale da non distruggere i campi a sud del campus, in quanto serviranno da veri e propri ‘laboratori a cielo aperto’. “Il Campus diventerà un quartiere urbano moderno, vivibile per studenti, aziende e professori. I suoi abitanti – ha aggiunto il Rettore Borghi- formeranno una popolazione ‘autoriflessiva‘ che sperimenterà su se stessa. L’idea è quella di un luogo in cui tutto sia innovazione, dal trasporto mediante auto prive di autista alle mense e i ristoranti che saranno ‘scientifici’. Ciò che funzionerà nel quartiere potrà essere messo in commercio perché sarà stato testato dagli stessi produttori”. Sarà invece il plesso universitario dell’Ospedale Maggiore ad ospitare il Techmed, una struttura che darà spazio a otto entità aziendali del settore tecno-medicale all’interno del padiglione ex-Biologi, dove verrà, inoltre, collocato un training center. Questo darà vita diverse attività di ricerca e collaborazione tra Università e azienda ospedaliera che si auspica saranno fruttuose e durature.
IMPRESE E UNIVERSITA’ – La presentazione dei progetti è avvenuta in concomitanza con il lancio del bando, attivo a partire dalla metà del mese di marzo fino al 20 giugno, rivolto proprio alle aziende. L’obiettivo è quello di stimolare l’interesse delle imprese nei confronti della collaborazione universitaria e raccogliere progetti che possano portare ad una fase successiva di realizzazione delle strutture dedicate che potrebbero essere attivate già entro la fine del 2017. “Le aziende presentano una ‘dichiarazione d’interesse’ in relazione ai progetti già attivi o idee nuove da realizzare in collaborazione con studenti e ricercatori, dopodiché si insediano al Campus dove possono rimanere anche a lungo nei temporary lab che saranno costruiti ad hoc” ha spiegato Stefano Bonaccini, presidente della Regione Emilia Romagna, durante la presentazione. Nella stessa occasione il presidente, visitando per la prima volta il Campus, ha avuto modo di fare un tour sull’auto senza pilota sviluppata dal Vislab-Ambarella (uno dei temporary lab già attivi insieme a Elettric 80 e HiFood). Rendere la struttura universitaria di Parma competitiva con il resto del mondo, sviluppando al massimo le potenzialità di una collaborazione che sarà soprattutto a vantaggio degli studenti: questo è il piano. “Elemento fondamentale – ha aggiunto Quintelli- è la possibilità prima formativa e poi occupazionale per i nostri studenti e laureati”. “L’università è il luogo in cui si genera innovazione, l’incontro tra imprenditori e professori è fondamentale, va costruito perché il nostro futuro abbia una dinamica nuova” ha concluso Luca De Biase giornalista de Il Sole24Ore e moderatore dell’evento.
di Veronica Rafaniello
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